Un ciclo di 5 seminari formativi e informativi per riflettere ed esplorare le principali tematiche connesse al passaggio generazionale in azienda e saper affrontare questa delicata e spesso fondamentale sfida.
Il passaggio generazionale, da anni al centro delle dinamiche aziendali, riveste un ruolo centrale nell’assicurare la continuità delle imprese e nel preservare conoscenze e competenze acquisite nel tempo grazie alle collaborazioni pluriennali tra imprenditori/fondatori, manager e collaboratori.
Da queste riflessioni condivise tra i Gruppi Giovani Federmanager Roma, CONFAPI e Fondazione IDI è nato il progetto in collaborazione con Unicredit “Passaggio Generazionale: Opportunità e Sfide”, un ciclo di seminari strutturati da Giovani manager e imprenditori per esplorare le principali tematiche connesse al passaggio generazionale in azienda con l’obiettivo di affrontare in modo strutturato una sfida delicata e spesso cruciale per la sopravvivenza dell’azienda.
Le aree di approfondimento dei singoli moduli sono state individuate attraverso un accurato studio delle esigenze espresse dai protagonisti del passaggio generazionale che hanno risposto numerosi ad una Survey dedicata da cui sono emerse le tematiche oggetto di analisi tra cui:
- L’implementazione di una corretta corporate governance, essenziale per garantire un passaggio efficace, duraturo e soprattutto di successo.
- La gestione degli aspetti legali e fiscali, che, se affrontati con tempismo e preparazione, possono trasformarsi in opportunità.
- Le potenzialità offerte dal mondo della Finanza per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo dell’azienda.
- Le decisioni strategiche in grado di guidare il cambiamento aziendale, con particolare attenzione ai criteri ESG e all’internazionalizzazione del mercato.
- Il supporto manageriale come elemento fondamentale nel momento del passaggio generazionale.
Dai risultati del sondaggio emerge una consapevolezza diffusa tra imprenditori e manager: una gestione efficace del passaggio richiede un periodo temporale considerevolmente superiore all’anno, mediamente compreso tra 1-2 anni. Tuttavia, permane un’incertezza riguardo a chi debba essere il leader di questo processo, se risorse interne o esterne all’azienda, o una combinazione di entrambe. Il punto di vista imprenditoriale è incline verso una guida interna o una distribuzione equilibrata tra interno ed esterno, mentre dal lato manageriale emerge una preferenza leggermente maggioritaria per un contributo esterno rispetto a uno interno o un equilibrio tra entrambi. È unanime, tuttavia, il riconoscimento dell’importanza cruciale di un management competente e preparato per agevolare l’intero processo.
Uno degli ostacoli maggiori nel passaggio generazionale è la gestione dei conflitti che possono emergere tra le figure coinvolte, spesso caratterizzati dalla sovrapposizione di dinamiche familiari e aziendali. Le emozioni coinvolte possono complicare il processo di transizione. Pertanto, emerge la necessità da entrambi i lati di gestire efficacemente i conflitti attraverso magari nuove strategie che portino a un rinnovamento aziendale significativo e rendano più accettabili i cambiamenti perché resi necessari dal tempo e dalle dinamiche di mercato. In tal senso un management adeguatamente formato e competente a detta degli intervistati, può essere la chiave di successo per gestire sia gli aspetti tecnici che umani presenti nel passaggio generazionale.
È interessante notare che, nonostante l’importanza cruciale, la corporate governance non emerge come una priorità evidente tra le leve strategiche, suscitando la necessità di un approfondimento della tematica sia tra imprenditori che manager.
In conclusione, il passaggio generazionale è un ambito che richiede una conoscenza approfondita delle problematiche e degli strumenti disponibili, evitando di affidarsi a soggetti non adeguatamente competenti ed il successo dell’iniziativa, partita il 26 ottobre scorso dall’Auditorium Federmanager, testimonia l’alto interesse per una tematica che si conferma da attenzionare con specifiche competenze.