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Le nostre 3 Domande a Bruno Scazzocchio, Amministratore Unico Unindustria Perform, per parlare di managerialità e piccole e medie imprese nel Lazio

Il 30 novembre scorso, a seguito della conclusione del progetto “Open Innovation Management” che ha coinvolto 10 imprese e 10 manager del Lazio, promotori ed Istituzioni si sono incontrati nel webinar “Valorizzare la managerialità nelle PMI” per fare il punto e ragionare sul futuro.

1 – Il percorso sperimentale ideato e gestito da Unindustria Perform, promosso da Federmanager Roma e Unindustria e finanziato da 4.Manager, ha permesso alle aziende di realizzare obiettivi sfidanti. Ci racconta i vari step e quali sono i settori interessati?

Dopo la selezione delle imprese e dei manager, il percorso intrapreso ha prodotto una collaborazione virtuosa tra manager e imprenditori che, dopo avere individuato insieme un master plan aziendale e strutturato specifici risultati, hanno imparato a gestire rischi e a valutare opportunità connesse. I progetti delle imprese hanno riguardato prevalentemente la trasformazione digitale, l’internazionalizzazione e la lean innovation, cioè l’uso delle tecnologie per rendere più produttiva l’azienda abbattendo gli sprechi grazie alla riorganizzazione e all’innovazione dei processi.2 – Quali sono le aziende coinvolte? Tra i manager selezionati c’è qualcuno che ha proseguito il rapporto di lavoro anche dopo la fine del progetto?

Alfa Montage, Arken, Carind, D-Hub Studios, Società Ferrari, GFX, Icap Group, Mackma, Polsinelli Enologia e Saggini Costruzioni sono state le protagoniste di questo esperimento assieme a 10 manager iscritti a Federmanager Roma e selezionati da Unindustria Perform in coerenza con i bisogni delle imprese. Al termine dell’esperienza il 70% dei manager sta proseguendo la collaborazione con l’azienda in cui ha svolto il progetto.

3 – “Le PMI per rilanciarsi devono puntare su patrimonializzazione, innovazione e internazionalizzazione, ma da sole non ce la potranno fare. Serve il sostegno e un bagaglio di competenze manageriali”, ha detto Fausto Bianchi, Presidente della Piccola Industria. A lei cosa lascia questa esperienza? Quali riflessioni possiamo trarre da questo successo?

Durante questa esperienza abbiamo imparato quanto la cura nel matching tra persone sia importante ai fini di una buona progettazione e condivisione e quanto sia fondamentale definire progetti misurabili che rafforzano la bontà del processo.

Sono convinto, come ha dichiarato Giacomo Gargano, presidente Federmanager Roma, che una maggiore diffusione di managerialità nelle PMI sia la strada più virtuosa per la ripresa dell’economia e realtà bilaterali come 4.Manager sono vitali in tal senso. Dobbiamo continuare a cooperare affinché le aziende non debbano privarsi di competenze preziose, ancor più necessarie in tempi di crisi.

Siamo in una fase in cui managerializzare un’impresa non è più una scelta lungimirante, ma un presupposto necessario per rimanere competitivi in uno scenario che vedrà accelerare alcune transizioni, prime su tutte quelle digitale e green, ma richiederà anche riposizionamenti di prodotto rispetto ai cambiamenti dei consumi.

Condivido l’intervento di Angelo Camilli, presidente Unindustria, secondo il quale Governo e Regioni dovrebbero ragionare su un sistema di incentivi per agevolare l’assunzione di manager nelle PMI, perché queste sono a tutti gli effetti politiche attive per il lavoro in grado di diventare moltiplicatori di competitività per un’azienda e, di conseguenza, anche di possibilità di nuova occupazione. Se un’impresa piccola assume un manager lo fa sicuramente per crescere e farlo, con nuove competenze e più solide prospettive, significa fare nuovi investimenti e nuove assunzioni.

Le riflessioni emerse hanno forse aperto una breccia nelle strategie future dell’Assessore Claudio Di Berardino che si è detto persuaso di dedicare parte delle risorse della Regione Lazio proprio ai manager nelle PMI. Che sia finalmente la volta buona?

Grazie dott. Scazzocchio. Ce lo auguriamo tutti.