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Praesidium

Praesidium tavolo dicembre 2022

Praesidium, la società di brokeraggio assicurativo del sistema Federmanager, sollecita il governo

La sanità integrativa dovrebbe offrire un supporto alla presenza del Ssn sul territorio”. Ad affermarlo Valeria Bucci, Direttore Generale di Praesidium: “Una maggiore capillarità e un deciso avanzamento tecnologico, con una particolare attenzione al progresso tecnologico tra cui la telemedicina e non solo per estendere forme di copertura per prestazioni che oggi risultano esclusi dai Lea”.

Il Welfare aziendale si pone il primario obiettivo di realizzare una assistenza sanitaria d’eccellenza. Nel 1999 i lavoratori dipendenti avevano un tetto di esenzione al reddito pari a 7 milioni di vecchie lire per finalità assistenziali. Oggi quella cifra, aggiornata a 3.615.20 euro, non può più ritenersi adeguata.

Giacomo Gargano, presidente di Praesidium ha dichiarato: “Il nostro impegno è e sarà sempre quello di valorizzare e diffondere i vantaggi contemplati nel Ccnl, recentemente rinnovato e potenziato proprio nel welfare integrativo”.

Giacomo Gargano, Presidente Praesidium Spa

Così Praesidium, società del sistema Federmanager e broker di riferimento del Fondo sanitario integrativo Assidai, chiede al Governo un intervento di adeguamento e miglioramento del quadro normativo, auspicando ampliamenti di soluzioni assicurative, con l’obiettivo di un livello di vita migliore.

Sono di diverso tipo, al momento, le realtà presenti sul mercato dell’assistenza sanitaria. Ma soprattutto, di diversa natura giuridica: i fondi contrattuali istituiti per la volontà delle parti sociali; le casse di assistenza, in genere organizzazioni non profit; le mutue; le compagnie di assicurazione che hanno la necessità di perseguire un profitto. Senza dimenticare i broker che accompagnano aziende e persone nell’analisi delle esigenze e nel reperimento delle soluzioni più adatte.

In altri tempi la percezione più o meno positiva di un programma di assistenza sanitaria dipendeva esclusivamente dall’ammontare dei massimali a disposizione, dalle franchigie/scoperti, senza dimenticare la presenza di garanzie con un utilizzo più frequente come le cure dentarie. Oggi invece, lo sguardo è rivolto alla fruibilità di prestazioni attraverso il network convenzionato, ai tempi di rimborso, alla gestione contemporanea di più fondi sanitari, all’assistenza di personale qualificato e alle prestazioni accessorie come appunto la telemedicina.

Ecco perché Praesidium per soddisfare questi bisogni ha rilasciato un prodotto di Rimborso spese mediche. Il progetto nasce in accordo con Assidai, Federmanager, Confindustria e IWS (Industria welfare e salute).

È lo stesso direttore generale Valeria Bucci a ricordarlo: “Va osservato come il mercato assicurativo proponga un’offerta molto ampia, ma talvolta anche poco qualificata e poco specialistica, in particolare proprio per i dirigenti industriali per i quali le aziende hanno un obbligo previsto dal Ccnl e al quale il contratto assicurativo deve essere perfettamente aderente”. Il dg sottolinea inoltre quanto oggi sia cambiato il welfare, in seguito agli anni contrassegnati dalla pandemia e dalle crisi internazionali.

Valeria Bucci, Direttore Generale di Praesidium Spa

Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager e Cida ricorda le grandi opportunità di innovazione apportate dal welfare nel mondo del lavoro: “Autorevoli studi testimoniano come il tema del welfare sia ormai una priorità per la maggior parte dei lavoratori” dice il Presidente, sottolineando la necessità di ripartire dalle persone per un piano di sviluppo occupazionale che coinvolga le istituzioni e le rappresentanze dei settori pubblici e privati.

Tennis & Friends, l’importanza della prevenzione medica per i manager

Tennis & Friends, l’importanza della prevenzione medica per i manager

Federmanager Roma, Assidai e Praesidium hanno partecipato alla undicesima edizione di Tennis & Friends, al fine di promuovere la cultura dello sport e della salute ed incentivare la prevenzione medica tra i manager.

Il Foro Italico di Roma, nelle giornate del 9 e 10 ottobre scorsi, ha ospitato la XI edizione di Tennis & Friends, l’evento annuale che unisce Salute, Sport, Spettacolo e Solidarietà per la prevenzione e promozione della salute.

L’evento ha dato vita ad un vero e proprio villaggio della salute, allestito nel pieno rispetto delle regole di sicurezza anticovid, con oltre 80 ambulatori, 30 aree di intervento, con il supporto prezioso di 700 tra medici, volontari e operatori sanitari che con dedizione e passione si sono messi a disposizione dei visitatori in un fine settimana interamente dedicato alla prevenzione della salute. Screening, check – up e visite specialistiche gratuite a cura dei medici di numerose aziende sanitarie del territorio, Lazzaro Spallanzani, San Pietro Fatebenefratelli, Cristo Re, San Carlo di Nancy e tanti altri.

I numeri di Tennis & Friends evidenziano l’importanza della manifestazione: nonostante la pandemia ancora in corso ed il perdurare dello stato di emergenza sanitario, 70.000 visitatori hanno avuto l’opportunità di vivere l’evento e 17.000 persone hanno effettuato visite mediche.

La manifestazione è sostenuta dalle massime istituzioni: Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero della Difesa, Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, Ministero della Salute, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Regione Lazio, Roma Capitale, CONI, Sport e Salute S.p.A. e le maggiori Federazioni Sportive.

Salute, Sport, Solidarietà, Sostenibilità e Spettacolo sono le 5 S, le parole chiave che sintetizzano lo spirito di questo evento; l’ambiente accogliente del Villaggio della Salute, con la presenza di personaggi del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo impegnati nel Torneo Tennis Celebrity, sono gli elementi che permettono di intrattenere il pubblico in attesa di effettuare il proprio check-up.

Per il quarto anno consecutivo, interrotto soltanto nel 2020 a causa della pandemia, nell’area sanitaria della manifestazione, Federmanager Roma, Assidai e Praesidium sono state a disposizione dei manager e delle loro famiglie per fornire informazioni in merito alle attività associative, all’assistenza sanitaria integrativa e alla consulenza assicurativa.

Per Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager, da sempre presente alla manifestazione anche come giocatore nel torneo di tennis, la “salute si costruisce giorno dopo giorno, attraverso la prevenzione e assumendo corretti stili di vita: la nostra organizzazione, grazie all’intervento dei Fondi sanitari integrativi, offre strumenti concreti che intervengono nel momento del bisogno ma anche prima, per aumentare la consapevolezza di tutti sull’importanza di questi temi”.

Ospiti della manifestazione e amici di Federmanager che hanno partecipato al torneo di tennis e che hanno a cuore i temi della prevenzione in tutti i campi della salute, dell’ambiente e territorio, delle calamità naturali, sono stati Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice e oggi consigliere regionale del Lazio, che ha fatto della prevenzione sismica e della sicurezza nei luoghi di lavoro temi imprescindibili al centro di numerose battaglie e Augusto Raggi, amministratore delegato di Enel X.

Presenti, inoltre, con le loro famiglie, il presidente e il direttore di Praesidium Salvo Carbonaro e Stefano Natali, il direttore generale di Assidai Marco Rossetti, il presidente di Federmanager Roma Gherardo Zei e Giacomo Gargano già presidente di Federmanager Roma.

La XI edizione di Tennis & Friends ha avuto un grande successo di pubblico; ringrazio tutti coloro che non hanno voluto mancare all’appuntamento, a dispetto della pandemia. Da parte mia non posso fare altro che darvi appuntamento al prossimo anno ancora più numerosi, ancora più attenti ai temi della prevenzione.

Federmanager Roma e Praesidium

Federmanager Roma e Praesidium, una sinergica collaborazione per un welfare familiare a misura di manager

La società cambia e con essa anche il welfare deve sapersi adeguare al cambiamento e ad i nuovi stili di vita e composizione delle famiglie, primo presidio di welfare in Italia anche a seguito della carenza di quello pubblico. L’importante sviluppo del welfare familiare è tale da suggerire alla nostra associazione di lanciare innovative iniziative di sostegno e soluzioni assicurative d’interesse per gli iscritti Si tratta di un settore caratterizzato da una dimensione rilevante, complessivamente superiore a 143 miliardi e pari all’8 % del Pil italiano, che ci induce a riflettere, come associazione territoriale, sulla necessità di lanciare in quest’aria ed in favore degli iscritti iniziative e proposte di soluzioni assicurative innovative per mitigare, almeno inizialmente, quei rischi e bisogni che afferiscono alla quotidianità della vita all’interno delle famiglie.

In una prospettiva di aumento della domanda di protezione, riteniamo che la recente convenzione stipulata tra Federmanager Roma e Praesidium S.p.A. – broker di riferimento del nostro sistema di rappresentanza – possa aiutarci ad individuare soluzioni assicurative idonee ad intercettare i nuovi rischi e coprire i bisogni che stanno emergendo anche a seguito della imprevedibilità e del carico di preoccupazioni generato dalla crisi sanitaria da Covid in corso che sembra non terminare mai.

Così come da 15 anni avviene con successo per il welfare aziendale, nell’area delle tutele collettive sanitarie Assidai, confidiamo che la partnership attivata con Praesidium possa rispondere, in termini di consulenza personalizzata e soluzioni assicurative appropriate, alle esigenze di protezione, di sicurezza e di benessere dei manager e delle loro famiglie nelle differenti sfere della vita privata: salvaguardare la propria salute, vita, infortuni, non autosufficienza, tutele di responsabilità civile e penale, tutele legali, protezione dell’abitazione, viaggi, RCA etc.

Con questa convenzione, stipulata ovviamente nella logica non profit e secondo i principi etici che caratterizzano il nostro sistema associativo, Federmanager Roma vuole essere ancora più vicina agli iscritti attraverso la proposizione di convenzioni e servizi – come il welfare – di estrema attualità, ma poco trasparenti ed alquanto dispersivi, viste le molteplici iniziative presenti sul mercato commerciale di riferimento, spesso non adeguate alle precise esigenze della nostra categoria.

Nei prossimi numeri della rivista lanceremo alcune iniziative e soluzioni assicurative che, siamo certi, saranno di tuo interesse o comunque oggetto di validi suggerimenti di miglioramento graduale della presente iniziativa in favore degli iscritti.

Giacomo Gargano

Salvate il soldato manager

Salvate il soldato manager

Salvate il soldato manager: risarcimenti, giudizi, spese legali ed altri rischi connessi allo svolgimento del rapporto di lavoro

È un periodo complesso per i dirigenti, ammetiamolo. Allo spettro della perdita del lavoro si accompagna il costante rischio di inciampare su una delle numerose insidie sparse sul sentiero lavorativo del dirigente; rischi, responsabilità e danni potenziali ascrivibili ai manager hanno oggi indubbiamente raggiunto il loro parossismo.

È con questa costante spada di Damocle sulla testa, dunque, che il manager è costretto ad operare in un mondo non soltanto sempre più globale e mediatico, ma caratterizzato da una proliferazione legislativa che ha visto espandersi sempre di più i confini del rischio del dirigente.

Al contempo, la perdurante crisi economica, riducendo inevitabilmente i ricavi aziendali, ha portato molte società ad approfittare di qualsivoglia cavillo giuridico per evitare, spesso scaricando le colpe sul dirigente, di farsi carico dei danni subiti da terzi riconducibili alle funzioni aziendali ricoperte dai manager.

Senza dimenticare, poi, l’universo delle società in crisi che, una volta sottoposte ad una procedura concorsuale (fallimento, amministrazione straordinaria, concordato preventivo, ecc.), lasciano, di fatto, scoperti i dirigenti i quali, poi, si vedono costretti a farsi carico dei risarcimenti e delle spese legali connesse ai procedimenti penali e civili in cui sono rimasti coinvolti.

Mai come in questo periodo, quindi, si ravvede la necessità di rafforzare le tutele stabilite dall’art. 15 del CCNL dirigenti aziende produttrici di beni e servizi.

Per affrontare questa complessa tematica, è prima necessario offrire un quadro riassuntivo delle tutele previste dalla predetta norma collettiva e delle interpretazioni giurisprudenziali rese in subiecta materiae dalla giurisprudenza di merito e di legittimità. Tale evoluzione è stata già affrontata in un precedente articolo a cura dello scrivente ma, per ragioni di sistematicità e completezza, è bene ripercorrere le tappe di questo percorso evolutivo che ha come protagonista la tutela in esame. Salvate il soldato managerIl 1° comma dell’art. 15 del CCNL recita testualmente: “Ogni responsabilità civile verso terzi per fatti commessi dal dirigente nell’esercizio delle proprie funzioni è a carico dell’azienda”.

Il suddetto comma, poi, va raccordato con il successivo 4° comma che, circoscrivendo l’ambito applicativo della tutela de qua, così dispone: “Ove si apra procedimento penale nei confronti del dirigente per fatti che siano direttamente connessi all’esercizio delle funzioni attribuitegli, ogni spesa per tutti i gradi di giudizio è a carico dell’Azienda. È in facoltà del dirigente di farsi assistere da un legale di propria fiducia, con onere a carico dell’Azienda”.

Il precetto collettivo, quindi, mira ad identificare quei fatti ingeneranti una responsabilità civile nei riguardi dei terzi danneggiati, fermo restando che, con riferimento alle spese legali da sostenere in un giudizio penale, sarà poi necessario enucleare detti fatti per stabilire quali di essi rientrino o meno nel perimetro di quelli “commessi dal dirigente nell’esercizio delle proprie funzioni”.

Ebbene, sulla base della più ricevuta giurisprudenza si dovrà aver riguardo ai soli “fatti” compiuti dal dirigente nell’esercizio delle proprie funzioni con il fine ultimo del perseguimento del “bene” aziendale e, comunque, degli interessi strettamente connessi alla Società; è, pertanto, esclusa l’applicabilità dell’art. 15 nei casi in cui, pur essendo stati compiuti degli atti nell’esercizio delle funzioni gli stessi siano stati contrari all’interesse specifico del datore di lavoro e/o commessi motu proprio.

Su questo punto si espressa inequivocabilmente la Suprema Corte (Cass. Sez. Lav. N. 2747/2004) la quale, nel valutare l’attività materialmente posta in essere dal dirigente, ha precisato che “occorre che si tratti di un’attività che, quand’anche civilmente o penalmente illecita, sia comunque stata posta a vantaggio del datore di lavoro (“cui commoda, eius incommoda“). Se si tratta invece di un’attività posta in danno della società dal dirigente che quindi si rivela essere infedele (nel senso che abbia violato gli obblighi di fedeltà), la garanzia contrattuale non scatta. Quindi una tale garanzia non sussiste per quei comportamenti penalmente illeciti che vedono il datore di lavoro come parte offesa”.

Non vi è dubbio, quindi, che troveranno ampia copertura contrattuale tutte le condotte, connesse alle funzioni, adottate dal dirigente con il fine principe dell’interesse e degli scopi aziendali mentre risulteranno escluse qualora il fatto addebitato, a prescindere dalla colpevolezza o meno del dirigente, consista in un’attività posta in essere a danno del datore di lavoro.

Del resto, come correttamente osservato dalla Suprema Corte, la copertura ex art. 15 non potrebbe certamente operare allorché il datore di lavoro risultasse parte lesa del reato perpetrato dal dirigente.

Resta adesso da chiarire come si accerti se il fatto addebitato sia stato posto a danno o meno del datore di lavoro.

Su questo punto, si è espresso molto chiaramente il Tribunale di Siracusa (sentenza del 20/07/2005 n. 1024 parti: Rivoli vs. Syndial S.p.A.) chiarendo che la suddetta verifica non può che essere effettuata privilegiando “l’aspetto astratto della fattispecie penale e cioè la nozione di soggetto passivo del reato che si determina a seguito della lesione dell’interesse giuridico (o bene) protetto immediatamente dalla fattispecie di reato addebitata al dirigente”. Più precisamente, il Tribunale ha chiarito che tale indagine – l’avere il reato come soggetto offeso il datore di lavoro o altro soggetto – dovrà essere effettuata ex ante e non ex post chiarendo che “non può in alcun modo giungersi ad una interpretazione della norma, che imponga all’interprete di compiere una sorta di anticipazione dell’esito del giudizio penale con prognosi sulla attendibilità di una condanna del dirigente”.

Per questa ragione, ad esempio, i reati ambientali vengono considerati rientranti nella copertura ex art. 15 in quanto “il bene protetto è il patrimonio ambientale, la salute pubblica e non certo il patrimonio societario”.

Chiarito quanto sopra, occorre adesso esaminare anche il momento “temporale” in cui scattano le tutele de quibus non essendo sporadica l’eccezione, formulata da alcune aziende, soprattutto tra quelle partecipate dal pubblico (l’art. 26 del CCNL dirigenti Confservizi è sostanzialmente analogo all’art. 15 del CCNL dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi), che la copertura possa materialmente scattare soltanto una volta accertata, tramite il passaggio in giudicato della relativa sentenza, l’assenza di dolo o colpa grave nella condotta adottata dal dirigente e a lui/lei contestata da parte dell’autorità giudiziaria. Salvate il soldato managerEbbene, l’articolo 15 in parola risolve questo dubbio ermeneutico imponendo il rimborso da parte aziendale senza possibilità di effettuare alcun differimento temporale della tutela in esame.

A conferma di quanto appena esposto soccorre una risalente pronuncia che si è occupata approfonditamente dell’art. 15 CCNL, (Pretura di Roma, Dott. Lanzellotto, Sent. n. 10282 del 24/3/1982, causa Domenico Messina/Impresa Manfredini SPA), che, nel valutare le esclusioni della copertura in casi di dolo o colpa grave, ha correttamente osservato che, con riferimento alla norma collettiva in esame, “l’unica interpretazione possibile che può esserle attribuita è nel senso che con la medesima si prevede, non già una ulteriore condizione alla operatività dei diritti previsti dai commi precedenti, ma solo l’eventuale facoltà per il datore di lavoro di ripetere quanto versato ove, con sentenza passata in giudicato venga accertato, nei rapporti interni tra le parti, il dolo o la colpa grave del dipendente”.

Il riferimento della disposizione contrattuale alla “colpa grave” rimanda, ovviamente, l’interprete ai corrispondenti istituti civilistici, aventi quindi una portata non coincidente con la responsabilità penale, con ciò chiarendo la volontà delle parti contrattuali di escludere il diritto datoriale alla ripetizione solo laddove venga acclarata la colpa qualificata del dirigente nel rapporto contrattuale e non già (e comunque non solo) nella commissione dell’illecito.

Il quadro sopra delineato non può che destare preoccupazione nella categoria, ergo la domanda: Cosa fare allora?

Tralasciando il livello di attenzione da porsi nell’esecuzione della prestazione lavorativa – da sempre parte integrante del bagaglio professionale del manager – la realtà è che, da un punto di vista giuridico, l’unico strumento, nel mondo di oggi, adatto ad offrire idonee garanzie è quello assicurativo.

Più precisamente, le polizze adottate nel mercato di riferimento di oggi possono risolvere le due principali problematiche che attanagliano il dirigente: (i) l’accertamento di una condotta dolosa o gravemente colposa prima di far scattare materialmente la copertura; (ii) la ripetizione di quanto eventualmente erogato dall’azienda in caso di condotta gravemente colposa accertata dalla Magistratura con sentenza passata in giudicato.

Un’efficace risposta è stata data ad entrambe le suddette problematiche da alcune grandi compagnie assicurative tramite coperture ad hoc, chiamate polizze D&O (i.e. Directors & Officers), che prevedono l’immediato pagamento ai legali incaricati dal dirigente nel corso del procedimento e, fatto ancor più importante e “tranquillizzante”, il mantenimento delle garanzie ex art. 15 in esame anche in caso di colpa grave del dirigente.

La tutela assicurativa, peraltro, tutelerebbe, al ricorrere di un evento negativo, non soltanto il dirigente e l’azienda, ma faciliterebbe il risarcimento del terzo danneggiato che avrebbe un soggetto – la compagnia di assicurazione – tipicamente solido dal punto di vista economico-finanziario.

Federmanager, da sempre in prima fila nell’anticipare le problematiche suscettibili di affliggere il dirigente ed il suo nucleo familiare, ha da tempo incaricato il proprio broker di riferimento – Praesidium S.p.A. – nell’offrire dette soluzioni assicurative alla categoria dirigenziale.

Praesidium, broker assicurativo e welfare adviser di aziende e manager aderenti a Federmanager, è pronta per nuove responsabilità

Praesidium, broker assicurativo e welfare adviser di aziende e manager aderenti a Federmanager, è pronta per nuove responsabilità

Il valore della prossimità nel mercato del welfare sanitario è un’importante fattore di crescita 

Il contesto

Il settore del brokeraggio assicurativo sta attraversando un delicato processo di modificazione normativa e gestionale (direttiva IDD, regolamento GDPR,decreto antiriciclaggio) con l’obiettivo di tutelare sempre più il consumatore e modificare il modus operandi dell’intermediario.

Grazie alle nuove potenzialità di comunicazione digitale e connessione con il cliente l’intera filiera della distribuzione assicurativa sta subendo, per alcuni rami elementari, una strisciante disintermediazione da parte delle compagnie, tramite i canali tradizionali favorendo nel contempo una migliore trasparenza ed adeguatezza dell’offerta assicurativa ed una selezione dei migliori intermediari.

 Gli attori del mercato

I broker operanti nel mondo sono 35.000 circa, in Italia 2.350 di cui 700 individuali distribuiti per il 52% nel Nord, 25% nel Centro e 25% Sud ed Isole

Nel top ranking 2019 le prime 5 imprese detengono il 40% del mercato con 2.300 collaboratori ed una media di utili, ante imposte, di 100 milioni di euro ciascuno  che si riducono a 100 mila euro per le successive 200 imprese, a 50 mila per le altre 400 ed a 20 mila per le ultime della classifica mentre un centinaio di broker chiudono bilanci in perdita.

Si sta assistendo quindi ad una progressiva concentrazione del mercato ed ad una presenza marginale di un buon numero di broker che, anche se operano in forma societaria, restano di fatto produttori di assicurazione.

Praesidium, tra le 100 imprese leader, si è posizionata nella graduatoria al  25° posto  per risultato ante imposte e  con un utile superiore a 1.5 milioni di euro: un bilancio pregevole se confrontato con la contenuta l’attuale  struttura societaria e con  i risultati di distribuzione ottenuti.

Praesidium, broker assicurativo e welfare adviser di aziende e manager aderenti a Federmanager, è pronta per nuove responsabilità

I numeri  del mercato del brokeraggio assicurativo 2018

La raccolta premi contabilizzata risulta essere di 145 mld € di cui ramo danni 38 mld, ramo salute 5,9 mld ( infortuni 3,1mld e malattia 2,8 mld raccolta da 60 compagnie di settore) . Oltre il 50% del ramo malattie e riferibile a polizze collettive dei Fondi sanitari.

Il valore dei premi intermediati dai broker si attesta intorno a 15 miliardi di euro con una significativa quota nel ramo danni ( 38% circa), in crescita  grazie allo sviluppo delle garanzie sanitarie (+ 7%.).

Ramo malattia, premi raccolti nel 1°semestre 2019: i premi contabilizzati (polizze individuali.+ collettive)  ammontano a 1,6 mld (+14,7 % ) di cui RSM 1,2 mld e la nuova produzione a 248 mln (+18%).

Prospettive e ruolo dei Broker

Grazie allo sviluppo di insurtech e della digitalizzazione dei flussi e dei processi aziendali il mercato assicurativo, sta gradualmente evolvendo verso una più efficiente ottimizzazione della catena del valore.

Conseguentemente anche il ruolo degli intermediari assicurativi e dei broker più organizzati sta diventando più professionale e trasparente conto tenuto del fatto di trovarsi davanti ad un cliente più evoluto e consapevole; ancor prima dell’intermediazione con la compagnia, deve saper individuare, attraverso una cosciente analisi dei suoi bisogni, la più adeguata soluzione assicurativa, anziché quella più conveniente, quest’ultima quasi sempre deludente nella fase del  rimborso al verificarsi del sinistro.

La  nuova figura consulenziale, quindi, senza scomodare il paradigma abusato dell’innovazione o dei virtuali vantaggi dimensionali  di un broker internazionale, deve saper semplicemente trovare e condividere con il cliente,  prescindendo dall’esame delle polizze in essere, soluzioni di vere mitigazioni dei rischi personali ed aziendali ai quali è realmente  esposto.

Praesidium, come broker-captive  di riferimento del sistema di rappresentanza della categoria dirigenti industria, associati a Federmanager, sta accelerando il suo riposizionamento sul mercato per sfruttare, a vantaggio delle aziende,  i punti di forza ed il valore della proposta unica FasiAssidai basandosi anche sulle dinamiche esperienziali  vissute a seguito della lunga collaborazione con il fondo sanitario Assidai e, recentemente, con I.W.S. Praesidium, broker assicurativo e welfare adviser di aziende e manager aderenti a Federmanager, è pronta per nuove responsabilitàI.W.S. SpA industria welfare salute è il nuovo provider del sistema bilaterale Confindustria-Federmanager, nato prioritariamente per sviluppare i servizi della sanità erogata dai fondi Fasi-Assidai e del welfare integrativo, sta distinguendosi sul mercato della salute per la diversa ed innovativa relazione con le aziende industriali che cominciano a percepire il valore aggiunto insito  nello scambio continuo con una struttura di rappresentanza datoriale e categoriale che semplifica ed ottimizza tutte le fasi di acquisizione, e gestione del RSM per garantire risultati migliori in termini di qualità  dei servizi.

Per sviluppare sul mercato i punti di forza delle novità  del CCNL in tema di tutele obbligatorie ed allo scopo di interloquire a 360° con i decisori aziendali (HR, risk manager), Praesidium, oltre ad  ampliare l’attuale portafoglio prodotti con  servizi e soluzioni assicurative extra sanitarie come la responsabilità professionale, D&O, legale, protezioni di welfare  familiare etc,, si sta concentrando, più che in passato, sulle coperture (ex art 12 del CCNL), vita caso morte  ed infortuni professionali ed extra .

A supporto di tale strategia e per assicurare una presenza costante sul territorio  e sulle aziende, Praesidium sta investendo in risorse umane, incrementando  la rete dei Welfare manager, nella riorganizzazione e potenziamento della sede e nella collaborazione organica con le oltre 50 sedi territoriali  di Federmanager aprendo, nelle zone di maggiore interesse, uffici di prossimità: solo così si potrà, insieme, accompagnare l’azienda ed il dirigente  nel percorso di elaborazione e gestione  dei piani di welfare aziendale migliorando la qualità del servizio e la customer experience.

Praesidium, concentrata prioritariamente sulle tutele assicurative del dirigente in servizio ed in pensione e sugli employee benefit, vuole vivere una nuova centralità come intermediario del sistema Federmanager essendo pronta per una più veloce crescita e per nuove responsabilità entro il perimetro delle grandi opportunità potenzialmente offerte dal sistema categoriale della rappresentanza bilaterale dell’industria.

Welfare, l’esperienza del presente per riprogrammare il futuro

Welfare, l’esperienza del presente per riprogrammare il futuro

Il dopo Covid-19 per riconsiderare il welfare come fattore macroeconomico aziendale e strumento d’integrazione che libera risorse pubbliche

Lo sviluppo del welfare è riconducibile alla favorevole evoluzione della normativa fiscale, al protagonismo delle parti sociali, che ne hanno potenziato la portata nei diversi rinnovi dei CCNL, ed al crescente interesse di tante aziende, socialmente responsabili, che hanno recepito lo strumento come infrastruttura di cambiamento della produzione e del benessere organizzativo.

Per tipologia, potremmo fare una macro distinzione tra benefit, quando l’azienda offre strumenti finalizzati alla protezione del futuro tenore di vita, o della protezione del patrimonio o della salute della famiglia (si tratta di servizi di natura previdenziale e assistenziale), mentre si dovrebbe parlare di perquisites quando l’azienda offre beni e servizi di cui il dipendente può avvalersi immediatamente come i flexible benefit.

Fonti di finanziamento e fiscalità

  • Contributo obbligatorio per l’azienda con ammontare definito, previsto dal CCNL.
  • Conversione del valore del premio di risultato in acquisto di beni e servizi a seguito accordo sindacale e/o regolamento
  • Contributo unilaterale a discrezione dell’azienda che ne definisce modalità ed importo.

Le prestazioni più richieste

Dipende dalle dimensioni aziendali, per esempio, nelle imprese medio-grandi, la sanità integrativa e la previdenza complementare sono le prestazioni più richieste, a seguire nelle altre beni e servizi in convenzione, istruzione ed infanzia, cultura e tempo libero trasporti ed infine, purtroppo, ancora sotto-assicurati, rimane l’assistenza ai familiari anziani ed ai non autosufficienti.

Il mercato del welfare sanitario

La spesa sanitaria in Italia è valutata in 160 mld di Euro di cui 40 mld circa di spesa privata out of pocket a carico delle famiglie. Solo 5 mld di Euro sono intermediati da fondi sanitari integrativi di natura contrattuale, casse di assistenza sanitaria, società di mutuo soccorso, compagnie di assicurazione (polizze collettive ed individuali) ed infine, da tutti gli enti e banche che operano nel settore della sanità integrativa.

Ora, nel mercato del welfare aziendale stanno operando nuovi player, i cosiddetti provider, ai quali va riconosciuta la capacità di aver stimolato e semplificato, attraverso piattaforme digitali, l’intermediazione dell’offerta e della domanda dei piani di welfare, superando le difficoltà di fruibilità dei benefit che ne limitavano l’adozione da parte delle PMI per via della ridotta dimensione e capacità di spesa .

Questi ultimi gestiscono un valore del budget di welfare annuale di circa 750 mln di Euro interessando due milioni di dipendenti di 5.000 aziende che diventano 15.000 se si considerano quelle che hanno acquistato i voucher.

Anche se si tratta di un mercato con offerte di prestazioni a bassa-media priorità a connotazione più ludico-ricreativa e di consumo immediato per beneficiari più giovani, la repentina crescita di tali soggetti stimola a nuove riflessioni prospettiche sul futuro ruolo dei corpi intermedi e reti multi-attore che operano nell’ambito del secondo welfare.

In un mercato così animato, l’ingresso di un nuovo provider come IWS, di derivazione bilaterale (FedermanagerConfindustria) è stata la scelta più appropriata per dare qualità all’offerta dei prodotti e dei servizi sanitari erogati dai fondi FasiAssidaiInfatti IWS si presenta nel mercato della sanità, di cui conosce perfettamente la catena del valore, con le skill giuste e con strumenti innovativi quali una piattaforma digitale dedicata e con una rete di welfare manager, conoscitori del mercato della sanità integrativa di origine contrattuale, per svolgere sul territorio e nell’interesse del management industriale   attività di welfare counseling e di ascolto diretto dei reali nuovi bisogni di protezione.

Correlazione tra conoscenza ed utilizzo del welfare

Al fine di assumere iniziative di upgrading del sistema, è utile analizzare la stretta correlazione tra la conoscenza approfondita di norme ed incentivi fiscali dei flexible benefit e tra l’ampiezza del tasso di iniziative del welfare aziendale da parte delle imprese; il successo dei provider su menzionati, con le reti commerciali ed i portali digitali di cui dispongono, sono in grado di influenzare le scelte verso fringe benefit ludico-ricreativi, anziché verso benefit come sanità e previdenza di maggiore rilevanza sociale.

Anche le compagnie di assicurazione ed i broker generalisti, già presenti nelle aziende nella gestione integrata dei rischi d’impresa, da qualche tempo, stanno focalizzandosi sul rischio sanitario e previdenziale delle persone divenendo di fatto concorrenti dei fondi contrattuali.

Il Dopo Covid-19

La crisi sanitaria in corso, oltre ai disastri, ci ha riservato la sorpresa di aver accelerato, il processo di digitalizzazione nelle aziende come lo smart working che stentava a decollare e di avere favorito una nuova presa di coscienza collettiva verso forme di protezione e di tutele di welfare all’interno del quale, la sicurezza sanitaria, previdenza e qualità di vita-lavoro cominciano ad essere considerati sempre più come temi di relazioni industriali e fattori abilitanti di sviluppo economico anziché mera lista di benefit di pronto consumo.

L’inaspettata massiccia adesione delle aziende alle polizze anti coronavirus va in tale direzione.

L’affermarsi delle forme cosiddette di “nuovo welfare” ossia dei flexible benefit, significa che una buona parte dei dipendenti preferiscono forme di welfare flessibili e di immediata fruibilità e che quindi serve un maggior coinvolgimento e sensibilizzazione dei decisori aziendali e dei beneficiari attraverso azioni di comunicazione mirate sul territorio che valorizzino il contenuto sociale del welfare di tipo sanitario, previdenziale e di sostegno al reddito. Le due forme di welfare possono comunque convivere e non sono concorrenti tra loro poiché nella maggior parte dei casi provengono da fonti di finanziamento diverse, fisse le prime derivanti dalla contrattazione collettiva aziendale o da liberalità, flessibili le altre derivanti dalle componenti della retribuzione premiale e variabile.

I welfare manager di Praesidium hanno il compito di relazionarsi quotidianamente con l’HR management per far capire che l’assistenza sanitaria integrativa -contrattuale è un patrimonio acquisito, grazie all’azione delle parti sociali, che salvaguardarla   e che mal si adatta a forme di flessibilità o di convenienze economiche di mercato, quasi sempre virtuali, che incrinano il principio di solidarietà intergenerazionale insito nei CCNL.

Per ciò è necessaria una nuova narrazione del welfare aziendale auspicabilmente sostenuta e promossa da una nuova cultura dell’HR management improntata sulla logica del valore condiviso del benessere organizzativo, su un migliore equilibrio di vita privata e lavorativa e su una maggiore assistenza sanitaria per contrastare quelle fragilità socio-economiche delle popolazioni più anziane e che rischiano di non essere curate per scelte anagrafiche discriminanti.

Occorre ridisegnare nuovi contorni di connessione tra sanità pubblica e sanità integrativa che concorrano, da una parte, alla produzione di benessere attraverso maggiori grandi misure strutturali digitalizzate che assicurino più sicurezza, più prevenzione e più equità verso coloro che la sostengono con il pagamento delle tasse e, dall’altra, come valore integrante di protezione non più intesa come dimensione individuale ma come valore collettivo ed elemento primario del lavoro e della produzione con l’importante funzione di prevenzione e monitoraggio della salute di chi produce.

In tale nuovo scenario di rafforzamento del ruolo della sanita integrativa forse sarà utile inserire anche nuove forme di defiscalizzazione differenziate per prestazioni erogate che tengano conto anche dei “carichi sociali” e del livello minimo di benessere che si vuole assicurare al nucleo familiare del dipendente, oggi assai diverso per composizione, ed uniformare la decontribuzione, oggi paradossalmente discriminata tra i benefits sanitari e previdenziali con un contributo di solidarietà del 10% a carico dei datori di lavoro, con la decontribuzione totale prevista per le altre forme di welfare come quelle ludico ricreative di minore rilevanza sociale.

Il dopo Covid può aiutarci a declinare definitivamente il valore del welfare state e welfare integrativo come elementi essenziali di una grande necessaria trasformazione socio-economica della società, che va oltre il puro vantaggio fiscale ed in grado di rispondere ai nuovi bisogni di protezione, in un quadro unitario delle ragioni della produttività con quelle della redistribuzione del valore creato da una moderna impresa. Se non ora, quando?

Per un nuovo welfare sanitario integrativo

Per un nuovo welfare sanitario integrativo

Il recente progetto di collaborazione strategica Fasi-Assidai tramite IWS è finalizzato al rafforzamento competitivo dei fondi, all’offerta di nuovi piani sanitari ed ad una migliore qualità delle prestazioni a favore dei dirigenti industria

In premessa è utile ricordare che le condizioni dell’attuale contesto sociale sono profondamente mutate rispetto ad un decennio fa. Innalzamento dei dati demografici, incertezza del futuro, diminuzione del potere di acquisto delle retribuzioni e dei redditi, sono fattori questi che incidono in maniera significativa sul tenore di vita e sulla concezione di benessere. L’assistenza sanitaria integrativa, specie nei luoghi di lavoro, assume un livello di primaria importanza nell’ambito del welfare, favorita anche da attente politiche fiscali che ne hanno favorito il suo sviluppo.

A conferma dell’attenzione rivolta allo sviluppo dell’assistenza sanitaria, anche i recenti rinnovi dei CCNL di categoria hanno introdotto importanti novità sul welfare aziendale tanto da far registrare nel 2019 un incremento del mercato di circa il 7%, valutato circa 5 miliardi di euro suddivisi tra fondi, casse e polizze assicurative.

Per gli assistiti della sanità integrativa, ed in particolare per la dirigenza industriale italiana, da tempo, si avvertiva l’esigenza di avere un’offerta più evoluta che tenesse conto: di una copertura delle spese mediche ampia e strutturata; di una semplificazione e puntualità del processo liquidativo, in un unico service; di un Circuito di Case di Cura ben strutturato dove l’iscritto è esentato dall’anticipazione di spese.

La combinazione di tutti questi fattori – spesso non governabili direttamente nell’intera filiera dai Fondi di sanità integrativa – nonché la necessità di sviluppare livelli di servizi efficaci e innovativi che si aggiungono alla tradizionale offerta di assistenza sanitaria, ha persuaso le parti sociali, Confindustria e Federmanager, insieme con il Fasi, a creare e lanciare sul mercato di riferimento una nuova società indipendente della sanità integrativa di matrice non assicurativa a supporto di fondi, casse di assistenza sanitaria.

Diamo quindi il benvenuto a IWS Spa – Industria/Welfare/Salute, una nuova società che con le sue competenze e con l’esperienza ultradecennale maturata dal Fasi, siamo certi sarà in grado di sviluppare e proporre servizi ed iniziative innovative ed integrate di welfare sanitario a beneficio di tutti gli stakeholder del settore, agli assistiti, alle imprese e alle stesse strutture sanitarie e ai professionisti.

Personalmente sono convinto che IWS, per le potenzialità che è in grado di esprimere e per la visione strategica dei soci che la costituiscono, sarà in breve tempo il punto di riferimento per tutti gli operatori di mercato e offrirà a regime servizi di sanità integrativa innovativi rispetto al modello organizzativo al quale siamo normalmente abituati. Un network di strutture e professionisti ampio e selezionato; processi di liquidazione semplificati e unificati; economie di scala in termini di costo di servizi sanitari ed amministrativi integrati con prestazioni sanitarie in grado di rispondere alle esigenze degli assistiti: sono questi i principali punti di forza della nuova società che si pone come obbiettivo la leadership nel campo della sanità e del welfare integrativo.

In tale contesto va annoverato il progetto di collaborazione tra Fasi e Assidai; due realtà consolidate del nostro sistema, che con la loro pluriennale esperienza hanno dato luogo alla cosiddetta Proposta unica Fasi-Assidai che vede IWS come driver del sistema bilaterale per il mercato di riferimento e per i servizi.

Sono convinto che la sinergia tra questi due Fondi sarà in grado di dare una concreta risposta ai bisogni degli assistiti in termini di qualità, di completezza di coperture sanitarie, di offerta e di servizi nell’ambito di una sanità integrativa che sta profondamente cambiando. Il Servizio Sanitario Nazionale deve comunque rimanere il fiore all’occhiello del nostro Paese, ma da solo non è in grado di colmare i nuovi pressanti bisogni degli assistiti e rispondere ad una domanda di assistenza sanitaria in via di costante cambiamento. Sempre di più si ha quindi bisogno di coperture sanitarie in grado di provvedere a tali necessità e diversificare le tradizionali forme di assistenza sanitaria con coperture in grado di dare sollievo anche a quei processi invalidanti che con maggiore frequenza interessano le nostre famiglie.

La proposta unica Fasi-Assidai è in grado di rispondere anche a questa esigenza prevedendo anche una copertura di Long Term Care che riconosce agli iscritti una indennità economica a seguito della perdita di autosufficienza.

L’esperienza maturata in questi anni, come Presidente di Praesidium, mi porta a ritenere che stiamo andando verso la strada giusta e dobbiamo cogliere tutte la nuove opportunità che ci verranno concesse dal mercato di riferimento. Praesidium grazie alla costante presenza sul territorio dei suoi Welfare Manager è un osservatorio privilegiato dell’evoluzione dei bisogni di assistenza sanitaria; quindici anni di esperienza maturata sul mercato della sanità integrativa e sulle tutele contrattuali con particolare focus per le polizze vita ed infortuni. Ritengo pertanto che Praesidium possa essere in grado di dare il proprio apporto professionale al Sistema Federmanager sia in termini di conoscenza che sviluppo di tutte le iniziative di welfare contrattuale.

E’ una sfida impegnativa che Praesidium è in grado di raccogliere con ferma determinazione, poiché è l’unica iniziativa oggi sul mercato di riferimento in grado di garantire alle aziende il pieno rispetto dei dettami contrattuali relativamente alle iniziative che necessitano di una copertura assicurativa in quanto è una società di matrice Federmanager.

Salute e Sport… Sport è Salute

Federmanager Roma, Assidai e Praesidium sono scesi in campo al Tennis & Friends per promuovere ed incentivare la prevenzione medica tra i manager

Un appuntamento con la prevenzione per promuovere la cultura dello sport e della salute. È questa la nona edizione di Tennis & Friends, tornata al Foro Italico il 12 e 13 ottobre 2019. All’interno di un vero e proprio villaggio della salute allestito con oltre 26 aree specialistiche ripartite in 104 postazioni di cui 49 postazioni diagnostiche, un weekend interamente dedicato alla salute dove gli iscritti Federmanager Roma, Assidai e Praesidium hanno potuto effettuare check-up e visite specialistiche gratuite a cura dei medici della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, per la prima volta affiancati da aziende sanitarie del territorio: l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, l’Ospedale Cristo Re, l’Ospedale San Carlo di Nancy.

I numeri di Tennis & Friends evidenziano l’importanza della manifestazione: la crescita è pari a oltre il 15% ogni anno. Complessivamente 256.000 visitatori hanno avuto l’opportunità di vivere la manifestazione apprendendone gli obiettivi; 74.128 persone hanno effettuato i check-up gratuiti, di cui oltre 6.200 i pazienti che sono stati richiamati per ulteriori accertamenti e cure farmacologiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.

La manifestazione è sostenuta dalle massime istituzioni: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Difesa, Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, Ministero della Salute, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Regione Lazio, Roma Capitale, CONI Sport Lab e le maggiori Federazioni Sportive.

 

Salute, Sport, Solidarietà, Sostenibilità e Spettacolo sono le 5 S, le parole chiave che sintetizzano lo spirito di questo evento; l’ambiente accogliente del Villaggio della Salute, un rinnovato Villaggio dello Sport, con la presenza di personaggi del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo impegnati nel Torneo Tennis Celebrity, sono gli elementi che permettono di intrattenere il pubblico in attesa di effettuare il proprio check-up gratuito.

Per il terzo anno consecutivo, nell’area istituzionale della manifestazione, Federmanager Roma, Assidai e Praesidium sono state a disposizione dei manager e delle loro famiglie per fornire informazioni in merito alle attività associative, all’assistenza sanitaria integrativa e alla consulenza assicurativa. In più Assidai è stata presente nel villaggio della salute con una propria postazione dedicata ai temi dell’alimentazione e dei corretti stili di vita.

Per Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager, “la salute si costruisce giorno dopo giorno, attraverso la prevenzione e assumendo corretti stili di vita: la nostra organizzazione, grazie all’intervento dei Fondi sanitari integrativi, offre strumenti concreti che intervengono nel momento del bisogno ma anche prima, per aumentare la consapevolezza di tutti sull’importanza di questi temi”.

È con grande piacere – dichiara Giacomo Gargano, Presidente Federmanager Roma – che anche quest’anno rinnoviamo la nostra partecipazione a Tennis & Friends. Una sinergia che testimonia ancora una volta la grande attenzione che abbiamo per la salute dei nostri manager e delle loro famiglie. Un’occasione che ci permette di contribuire alla buona riuscita di un evento che mette al centro la salute, lo sport e il benessere, temi da sempre cari a Federmanager Roma”.

Nell’immagine, partendo da sinistra: Giacomo Gargano, Sergio Pirozzi, Paola Perrone e Stefano Cuzzilla

Prendersi cura della propria salute – sottolinea Tiziano Neviani, Presidente Assidai –
significa mettere in atto una prevenzione primaria efficace: un concetto ampio che riguarda gli stili di vita e i comportamenti necessari per evitare l’insorgere delle malattie croniche, responsabili di oltre il 70% dei decessi a livello mondiale. La prevenzione è un aspetto cui da sempre Assidai pone attenzione, sia con specifiche campagne, sia attraverso la promozione di corretti stili di vita”.

Grazie a iniziative quali Tennis & Friends – aggiunge Salvatore Carbonaro, Presidente
di Praesidium – che abbiamo deciso di sostenere anche quest’anno, l’ampia platea di partecipanti può comprendere l’importanza della prevenzione in un contesto sociale in cui la diagnosi precoce è uno strumento imprescindibile per la salvaguardia del benessere futuro della persona. Il nostro impegno si focalizza sulla diffusione della cultura del rischio per presentare proposte assicurative calibrate sui bisogni che emergono durante l’intero ciclo di vita”.

Ospite della manifestazione, il Consigliere regionale Sergio Pirozzi, già sindaco di Amatrice, Presidente della XII Commissione (Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze
grandi rischi, protezione civile, ricostruzione): “Queste manifestazioni servono per ricordare
l’importanza della prevenzione in tutti i campi: nel campo sanitario, in quello del lavoro, dove ancora dobbiamo lamentare una carenza di leggi che assicurino prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, senza dimenticare la prevenzione sismica. Il Lazio è l’unica Regione ad avere approvato all’unanimità una legge di prevenzione sismica che, per la prima volta, stanzia risorse a fondo perduto a favore di cittadini che vivono in abitazioni situate in zone a rischio sismico 1 per interventi di ristrutturazione edilizia”.

La nona edizione di Tennis & Friends ha avuto grande successo; da parte mia non posso fare altro che darvi appuntamento all’anno prossimo ancora più numerosi per il decennale della manifestazione.

La consulenza di Welfare

La consulenza di Welfare contrattuale crea distintività categoriale se gestita sul territorio

Praesidium: affiancare le aziende per progettare insieme le migliori soluzioni assicurative e di tutela per i dipendenti lungo tutto il ciclo della vita

Il contesto

Da una recente ricerca di Ipsos “Gli italiani, bisogni, aspettative e scelte di welfare” emerge che le maggiori preoccupazioni degli italiani riguardano soprattutto l’eventuale condizione futura di non autosufficienza (46%), l’inadeguatezza della pensione (36%), la difficoltà di affrontare spese familiari (30%) e l’incertezza di una prospettiva lavorativa lineare (29%). Nonostante ciò, l’86% degli intervistati ha dichiarato di non essersi ancora posto il problema di come affrontare in termini economici tali eventi: soltanto il 22% degli italiani dispone di un’assicurazione sanitaria e addirittura il 61% non ha interesse a farla, il 30% dichiara di poter contare su un piano pensionistico complementare. Fortunatamente quando si parla di lavoratori il trend è fortunatamente migliore; i servizi di welfare presenti nei piani aziendali che comprendono l’assistenza sanitaria integrativa e la previdenza complementare sono tra i più richiesti.

Il welfare aziendale è utile ad aziende e dipendenti

Il principale riferimento normativo in materia di welfare aziendale e benefici fiscali è il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), all’interno del quale si individuano somme e valori che, se erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti, non costituiscono reddito fiscale per loro e sono deducibili dall’azienda ai fini Ires, godendo quindi di un particolare trattamento fiscale.

Oltre al miglioramento dell’efficienza fiscale nell’allocazione delle risorse, i benefici si riflettono positivamente anche sulla produttività, sull’employer branding, nelle sue varie declinazioni e sulla reputazione sociale dell’impresa.La consulenza di Welfare È da precisare che le politiche di welfare aziendale nel tempo sembrano essere state intraprese in misura maggiore dalle grandi e medie imprese. Ciò pone l’accento sulla necessità di dover stimolare il settore delle microimprese (6 milioni di aziende con meno di 10 addetti) ricorrendo, oltre ad altre misure, anche alla collaborazione di consulenti di welfare, sia per la progettazione e realizzazione di piani di welfare coerenti con i reali bisogni dei dipendenti, sia per l’assistenza nella costituzione di reti d’impresa di welfare a superamento della loro ridotta dimensione ai fini di una significativa ottimizzazione delle risorse investite.

Guardare ai giovani

Sono gli under 35 i più interessati e propensi all’utilizzo delle diverse iniziative di welfare rispetto ai colleghi di altre fasce d’età che sfruttano maggiormente i servizi messi a disposizione delle imprese.

Nella sostanza, però, le priorità sono un po’ diverse rispetto a quelle delle generazioni più adulte. Per loro, infatti, welfare è sinonimo di voucher e convenzioni associato al work-life balance: più tempo di qualità da dedicare a se stessi, alla propria crescita manageriale, alla formazione personale e al proprio benessere psico-fisico e relazionale. Però, questo nuovo approccio di fruibilità dei flexible benefit in un Paese come il nostro, dove si entra tardi nel mondo del lavoro e per di più basato sul metodo contributivo, pone seri rischi per il futuro previdenziale ed economico dei giovani anche dirigenti.

Quest’ultimo aspetto di potenziale rischio sociale sta diventando per il nostro sistema bilaterale, un positivo campo di sperimentazione per nuove politiche attive del lavoro e di welfare contrattuale. Occorre valutare se per lo sviluppo del nostro Sistema di rappresentanza convenga assumere oltre al ruolo “normativo” nella contrattazione, anche quello “operativo” di gestione nel territorio dei piani di welfare, oggi opportunità di sviluppo dei diversi provider di mercato, investendo tutta la competenza di cui siamo capaci su strutture territoriali di consulenza professionalizzate per erogare più servizi.

È facile immaginare che una scelta di tale portata favorirebbe processi d’innovazione e di sviluppo di politiche attive del lavoro come la managerialità, la cultura d’impresa, nuovi modelli di welfare integrativo e in particolare sarebbe utile per:

a) sensibilizzare le aziende e le nuove generazioni di dirigenti sul valore della solidarietà intergenerazionale del welfare contrattuale in grado di tutelare i manager per tutto l’arco della propria vita (garanzia che i nostri Fondi di Sistema possono assicurare);

b) contrastare la debole cultura previdenziale e di gestione del risparmio che limita l’autonomia e la capacità delle aziende e dei dirigenti nel decidere in modo consapevole le soluzioni di welfare più appropriate;

c) invertire la percezione negativa che aziende e dirigenti hanno avuto nei confronti del mercato dell’offerta di welfare a causa di esperienze negative nei confronti di alcuni intermediari assicurativi;

d) instaurare con i decisori aziendali e i dirigenti, collaborazioni “operative”, strutturate e continue, capaci di generare sviluppo associativo.La consulenza di Welfare

Praesidium per lo sviluppo associativo del Sistema Federmanager

Tutto ciò premesso, per governare i nuovi scenari evolutivi del welfare aziendale e per le considerazioni sopra esposte, Federmanager sta intraprendendo iniziative volte a potenziare il proprio sistema anche attraverso la riorganizzazione di Praesidium, struttura di brokeraggio assicurativo che da 15 anni opera con successo nella consulenza di servizi di risk management, risk family, nella distribuzione e promozione di soluzioni assicurative sul territorio. Con tali obiettivi di sviluppo Praesidium sta ridefinendo la sua governance e il suo assetto organizzativo per cogliere le nuove opportunità offerte del sistema Federmanager e contribuire in prima linea allo sviluppo associativo attraverso un’offerta di servizi e consulenza qualificata e integrata.