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Confindustria

IMPACT REPORT 2020 Le performance di Fondirigenti per una crescita sostenibile

Le nostre 3 domande a Carlo Poledrini, Presidente Fondirigenti, il fondo interprofessionale più grande d’Italia promosso da Confindustria e Federmanager per la formazione dei dirigenti

L’11 febbraio scorso Fondirigenti ha presentato il suo 3° Impact Report, ovvero il bilancio annuale che misura l’attività del Fondo in termini di risultati e benefici per le 14mila imprese e gli 80mila manager aderenti. Abbiamo chiesto al Presidente Carlo Poledrini di raccontarci l’impegno di un Fondo che opera per offrire modelli e strumenti utili ad interpretare e gestire i cambiamenti.

Carlo Poledrini, Presidente Fondirigenti

1. Presidente, leit motiv dell’Impact Report 2020 è la sostenibilità. Cosa rappresentano Formazione Green e Lavoro Agile in un processo di trasformazione digitale sostenibile e in che modo il Fondo sostiene tale transizione?
La sostenibilità è la chiave di volta per la ripresa dell’economia dall’emergenza sanitaria e, dati alla mano, la formazione “green” risulta chiaramente essere un moltiplicatore della produttività.
Abbiamo realizzato un focus sull’impatto economico della diffusione della cultura manageriale sostenibile e sono emersi dati a dir poco interessanti. Basti pensare al moltiplicatore degli investimenti: ogni euro investito da Fondirigenti attraverso le iniziative strategiche/avvisi genera 10 euro ulteriori di domanda di formazione “green” da parte delle imprese, fondamentale per aumentarne in modo considerevole la produttività.
Sulla base dei nostri dati, inoltre, abbiamo elaborato un originale “indicatore di sostenibilità” dal quale è emersa la possibilità, con l’adozione dello smart working, di ridurre di 2,43 milioni di tonnellate l’anno il volume delle emissioni di CO2, con risparmi economici annui di 7,09 miliardi di euro. Tutte le elaborazioni sono rigorosamente appoggiate su fonti ufficiali.
Nel 2020, oltre a potenziare i finanziamenti volti ad aiutare manager e imprese nei profondi processi di trasformazione necessari per superare la crisi e impostare una solida ripresa, abbiamo investito più di 33 milioni di euro in avvisi, conto formazione e iniziative strategiche sui temi dell’innovazione, della sostenibilità e della governance e, per la prima volta, abbiamo impegnato risorse specifiche per indagare le ragioni del deficit manageriale nel Mezzogiorno e finanziare la domanda di formazione manageriale nel Sud. Ne è emersa una preoccupante e perdurante arretratezza manageriale delle imprese che, per il 48%, risultano nella classificazione “da 0 a uno dirigenti”; spesso, è l’imprenditore stesso a svolgere anche funzioni manageriali. In tutte le imprese rispondenti, inoltre, l’età media dei dirigenti è risultata piuttosto elevata. Tuttavia, è aumentata del 70% la richiesta di formazione sulla responsabilità sociale, un dato che fa ben sperare.
2. A seguito dell’emergenza sanitaria la trasformazione digitale ha subito una forte accelerazione in ogni settore. Come ha risposto il fondo alle nuove esigenze manifestate da imprese e dirigenti? Eravate pronti a sostenere un tale cambiamento in chiave green?
I piani formativi presentati dalle imprese hanno visto crescere in modo considerevole la domanda di formazione sui temi della responsabilità sociale e della sicurezza ambientale.
Grazie alla completa digitalizzazione dei piani formativi, e alla grande attenzione rivolta ad agevolare il passaggio dalla formazione in presenza a quella a distanza, l’azione del Fondo ha permesso di supportare la domanda di formazione di dirigenti e imprese registrando, in un periodo non certo facile, un incremento della FAD del 70%.
Il processo di digitalizzazione delle attività operato da Fondirigenti parte dal 2019 e comporta dei vantaggi green. Un indicatore sviluppato dal Fondo ne ha misurato il risparmio in 21,5 tonnellate di C02 e in circa 730 mila euro all’anno in termini di costi e tempi ottimizzati dagli aderenti e dal network dei soci sui territori. Tutte risorse che possono tornare a disposizione del “sistema” formativo manageriale.
Nel 2020 il Fondo ha approvato 23 “iniziative strategiche” di analisi dei fabbisogni e modellizzazione di strumenti utili alla gestione della transizione digitale e sostenibile del management. Le iniziative, dedicate ai territori, hanno coinvolto oltre 2 mila soggetti, fra imprese e manager.
3. Grazie Presidente, la salutiamo con lo  sguardo rivolto al futuro. Quali sono gli obiettivi su cui orientare l’impegno del Fondo a cui è affidato l’aggiornamento delle competenze manageriali del nostro Paese?
Per il futuro manterremo sempre al centro della nostra azione il management a cui spettano importanti responsabilità, anche sociali, per innovare e rendere competitivo questo Paese, specie in questo momento così delicato nel quale – anche per la gestione del Next Generation Italia – si avverte più che mai il bisogno di persone competenti in grado definire e implementare i pilastri su cui costruire il futuro di tutti noi, a cominciare dai più giovani a cui dovremmo dedicare la nostra più consapevole e convinta attenzione. Mi auguro che i risultati dell’Impact report e il dibattito sempre aperto con i manager e tutti gli stakeholder, possano fornire spunti di riflessione e di azione volti ad offrire modelli e strumenti utili ad interpretare e gestire i cambiamenti e a misurare i ritorni economici e ambientali che la formazione rende possibili. 

4.Manager: una leva di sviluppo per imprese e manager

4.Manager: una leva di sviluppo per imprese e manager

La seconda ondata di Covid-19 e la conseguente emergenza economica e occupazionale spingono a porre sempre più attenzione al ruolo degli “Organismi bilaterali” come punto di riferimento per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro

In questo ambito, 4.Manager ha avuto in questi anni un ruolo importante con una strategia chiara e un’azione strutturata incardinata su tre assi fondamentali: Politiche Attive, Cultura d’impresa e Sviluppo della Managerialità.

Le competenze manageriali sono un driver per rendere le imprese più competitive e le filiere più strutturate. In forza di questo sono nate, con il sostegno di 4.Manager, numerose iniziative, ben 40 progetti, sia a carattere nazionale che territoriale. Di questi, 18 si sono già conclusi, 13 termineranno entro l’anno e 9 proseguiranno nel 2021. Sono state coinvolte 18 Regioni e circa 200 manager inoccupati hanno potuto collaborare a concreti piani di crescita e sviluppo industriale, favorendo così l’incontro tra il mondo dei manager e delle imprese.

Con la sottoscrizione nel 2019 del Contratto collettivo nazionale di lavoro “Dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi”, è stato introdotto un nuovo strumento a supporto dei dirigenti.

Infatti, 4.Manager concorre ora alla copertura del costo del percorso di outplacement del dirigente, sostenuto da imprese interessate da processi di ristrutturazione e/o riorganizzazione aziendale o che comunque intendano risolvere il rapporto di lavoro per fondati motivi. I percorsi di outplacement sono finalizzati a incrementare l’employability e a rilanciare le competenze manageriali. (Per saperne di più, sfogliare la brochure).

Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager

Per individuare e analizzare i trend economici, di mercato, tecnologici, normativi e socio-culturali che condizionano l’evolvere delle competenze manageriali nel nostro Paese e in Europa, 4.Manager sviluppa un’attività di ricerca attraverso il suo Osservatorio “Mercato del lavoro e competenze manageriali”.L’Osservatorio realizza diversi approfondimenti, studi e survey, coinvolgendo un panel composto da più di 6.000 interlocutori, tra imprenditori e manager. Inoltre, ha animato diverse piattaforme di Open Innovation, a cui hanno partecipato circa 500 leader aziendali. Negli anni, l’Osservatorio ha svolto un’intensa attività di ricerca che ha visto la luce nella pubblicazione di numerosi Rapporti, tra cui: Management e innovazione dei modelli di business; Capitale manageriale e strumenti per lo sviluppo; Capitale Manageriale e strumenti per lo sviluppo in Europa.

Inoltre, l’Osservatorio effettua un monitoraggio mensile degli incentivi a favore dello sviluppo della managerialità, disponibile al seguente link.

L’azione dell’Osservatorio 4.Manager è stata ulteriormente rafforzata, quando il CCNL le ha attribuito un maggiore raggio di azione nel diffondere la cultura d’impresa, manageriale e professionale, nel favorire le politiche attive del lavoro e nel promuovere l’orientamento e la parità di genere, tema quest’ultimo a cui sarà dedicato il prossimo Rapporto dell’Osservatorio.

Con l’obiettivo di diffondere il patrimonio di conoscenze ed esperienze acquisite, sono stati realizzati più di 100 eventi, workshop e roadshow su diversi temi strategici: industria 4.0, start-up e autoimprenditorialità, economia circolare, privacy, energia, credito, crisi di impresa, governance.

Infine, 4.Manager ha avviato un’attività in ambito previdenziale realizzando diverse “pillole” informative sui temi di stretta attualità previdenziale disponibili sul sito dell’Associazione.

4.Manager quindi rappresenta, da un lato, uno spazio condiviso tra Federmanager e Confindustria per sviluppare insieme analisi, riflessioni e indirizzi sulle principali tematiche di interesse di manager e imprese, dall’altro uno strumento operativo pratico ed efficace per dare attuazione a concrete misure di politica attiva del lavoro.

La sfida ora è quella di combattere e superare il momento di crisi che il Paese sta vivendo, e 4.Manager può e vuole contribuire al successo del nostro sistema produttivo.

Praesidium S.p.A. 2005-2020

Praesidium S.p.A. 2005-2020

Un’interessante storia aziendale di 15 anni di crescita e consolidamento sul mercato assicurativo sanitario

Praesidium S.p.A. – Soluzioni assicurative per il management – all’interno del sistema di rappresentanza Federmanager dei dirigenti industria, nasce e si sviluppa come broker assicurativo di riferimento del fondo sanitario ASSIDAI; recentemente è stato scelto come partner del nuovo provider sociosanitario IWS S.p.A.  partecipato da Confindustria, Federmanager e Fasi, per le attività di promozione della Proposta unica Fasi-Assidai sul mercato della sanità integrativa.

La crescita registrata in 15 anni di attività può, in buona parte, attribuirsi all’appartenenza di Praesidium al sistema di rappresentanza Federmanager, ora unico azionista insieme ad Assidai, che ha connotato l’approccio di Praesidium stesso sul mercato come utile servizio di supporto territoriale e di consulenza di welfare sanitario alle aziende industriali ed ai loro dirigenti; nei suoi 15 anni di attività, Praesidium ha trasformato la rete commerciale da indiretta a diretta, ha raggiunto i migliori risultati di bilancio dalla sua costituzione nel periodo 2017-2020, ha stipulato accordi di partnership con diverse categorie professionali come Sumai e Cimo, ha ottenuto il mandato di co-brokeraggio Praesidium-Willis da parte dei due fondi Confapi, Fasdapi e Previndapi.  Va sottolineata inoltre l’importanza del modello di business adottato di recente, con l’evoluzione organizzativa e l’ampliamento graduale dell’offerta dei servizi e dei prodotti assicurativi.Praesidium oggi è consapevole di dover affrontare anche la sfida dettata dall’attuale pandemia insistente: fornire consulenza in modalità remota a seguito dell’attuale distanziamento, con l’utilizzo di strumenti di digitalizzazione e di comunicazione in remoto. Proprio questi saranno i nuovi tool dell’approccio consulenziale, anello delicato nella relazione Welfare Manager-Azienda/Dirigente. Anche sul versante Prodotti/Servizi, Praesidium sta spostando il baricentro dell’offerta assicurativa verso rami extra sanitari come vita, infortuni, RC professionale, colpa grave, D&O etc.

L’augurio, in occasione del 15° compleanno di Praesidium, è quello di aggiungere, nel prossimo futuro, altri capitoli alla narrazione della sua storia di successo, migliorando l’attuale 22° posizione nel ranking delle top aziende di brokeraggio 2020; l’anniversario è un’occasione per ringraziare tutti i dipendenti per la strada percorsa insieme e gli azionisti Federmanager ed Assidai per la fiducia accordata, con l’auspicio di continuare a crescere insieme, perseguendo nuovi obietti.

Con 4Manager le Politiche Attive decollano nel Lazio

Con 4Manager le Politiche Attive decollano nel Lazio

Con il progetto “Open Innovation Management”, realizzato da Unindustria Perform, Federmanager Roma e Unindustria, è stato creato un vero e proprio laboratorio di politiche attive del lavoro

Grazie a 4Manager è stato possibile mettere in piedi 10 progetti per 10 PMI di tutto il territorio laziale. Sono stati quindi selezionati 10 dirigenti, temporaneamente inoccupati, iscritti a Federmanager con l’obiettivo di creare le condizioni per lo sviluppo di proficue relazioni tra le parti.

Il progetto, il primo ad essere finanziato da 4Manager a livello nazionale, ha riguardato i temi della trasformazione digitale, dell’internazionalizzazione e della lean innovation e le relative competenze manageriali necessarie per la crescita delle suddette PMI.

Si tratta in tutti e dieci i casi di un servizio “chiavi in mano” di ridisegno organizzativo dell’azienda con tanto di consulente che fotografa lo stato dell’impresa e propone le soluzioni operative.

I dieci progetti si sono tutti proficuamente conclusi con as­soluta soddisfazione di entrambe le parti. Nella fase iniziale è stato dedicato molto tempo alle reali necessità delle aziende e poi le stesse hanno usufruito delle competenze offerte dai manager senza dover sopportare costi, ma con l’obiettivo di identificare servizi in grado di essere autosufficienti nel medio periodo in termini economici e quindi creare una reale opportunità di sviluppo e di occupazione.Alla fine della sperimentazione il 70% dei manager ha proseguito la sua esperienza nell’azienda di destinazione con interessanti sviluppi che raccontano, nelle pagine che seguono, in questo numero di Professione Dirigente.

Hanno beneficiato altresì dei risultati di questo progetto Federmanager Roma e Unindustria, in quanto hanno avviato, in chiave sperimentale, l’applicazione di metodologie manageriali innovative. Questi elementi, oltre naturalmente a configurarsi come politiche attive del lavoro, impattano sulle capacità imprenditoriali e innovative delle imprese, promuovendo dinamiche di sviluppo organizzativo.

Le buone relazioni tra le parti sociali, il fondamentale apporto di 4Manager e la regia di Unindustria Perform hanno prodotto una sperimentazione dal forte impatto sociale ed economico: un’azione che va certamente portata a sistema e resa strutturale per garantire significativi risultati nel medio e lungo periodo.

I manager raccontano la loro esperienza

Mauro Driussi, presso Arken Spa – Ferentino (Fr)

Ringraziando Federmanager, come suo associato, per avermi dato l’opportunità di conoscere l’iniziativa e, dopo il superamento della selezione, di avervi potuto partecipare. Esprimo come Manager/Consulente/ex-Dirigente il mio apprezzamento nei confronti di 4Manager, e quindi di Unindustria Perform che ha gestito il Progetto Open Innovation Management, per aver concretamente ed efficacemente contribuito allo sviluppo del tessuto produttivo del Paese e nello specifico della Regione Lazio, attraverso la diffusione di competenze manageriali di qualità e di una cultura d’impresa in grado di intercettare e rispondere alle nuove sfide dell’economia, realizzando l’incontro “ideale, apparentemente naturale, purtroppo affatto spontaneo nella realtà” di una particolare domanda e della corrispondente specifica offerta: da un lato l’esigenza e la necessità di cultura manageriale e di organizzazione delle Aziende, dall’altro la professionalità e la competenza di manager/dirigenti, disponibili e motivati, “evangelisti” di metodo operativo concreto, abituati a progettare, realizzare, dirigere e monitorare, cioè lavorare con obiettivi definiti e con costi certi.

Mario Driussi

La mia esperienza si è realizzata presso la Arken SpA, una Azienda manifatturiera leader in Italia ed in Europa nel mercato delle soluzioni e sistemi modulari di arredo e manichini, per negozi e tutti i luoghi di attività commerciale e di vendita, con sede nell’area industriale di Ferentino (Fr).

La difficile situazione, generale (con il mercato proprio dell’attività tradizionale della Azienda sempre più ristretto e competitivo, che aveva visto anche entrata di competitor asiatici) e specifica dell’Azienda (con progressiva diminuzione del fatturato e contrazione dei margini che avevano purtroppo già creato le condizioni per la necessità di riduzione di personale e la necessità di ulteriore supporto finanziario), richiedeva, già a seguito della mia prima analisi, maggiore attenzione ai costi di produzione e di prodotto, maggiore attenzione alle prestazioni dei processi dell’intera Organizzazione, e quindi anche ai comportamenti, alle competenze, all’efficienza dopo aver raggiunto affidabilità nell’efficacia ed aver individuato gli “sprechi”. Risultavano necessari, perciò, presidio, guida, coordinamento, monitoraggio e azioni di correzione.  E necessario era colmare il gap organizzativo con un ruolo “dirigente” intermedio tra Proprietà e reparti operativi.

Il lavoro più importante, comunque, doveva essere svolto sul percorso di cambiamento di approccio e metodo del personale (in particolare sulle persone, privilegiate – nella attenzione, nelle azioni e nei primi risultati da ottenere – rispetto ai processi), azione resa ancor più complessa per la resistenza opposta da alcune risorse, purtroppo nello specifico figure determinanti come Responsabili di Funzione e di Reparto (i quali, evidentemente, si “sentivano” oggetto di attenzione e della necessità di cambiamento di metodo e di obiettivi),  tanto che la iniziale programmazione delle azioni e delle milestone di progetto ha subito uno slittamento: nonostante la più volte espressa volontà della Proprietà di legittimare l’intervento consulenziale, per la natura a tempo del mandato, questo è stato inevitabilmente subordinato alla necessità di gestione delle Risorse permanenti e delle loro prestazioni.

Inoltre, a seguito del riconosciuto trend di mercato, l’Azienda voleva e doveva attuare un percorso di trasformazione di modello organizzativo ed operativo per entrare e competere con successo nel “Contract Business”. Per questo, era necessario un supporto manageriale che aggiungesse e completasse le competenze dell’Organizzazione, che la trasformasse, presidiando l’introduzione e la diffusione di metodo e cultura manageriale alla Proprietà, al Management ed a tutte le risorse interne, facendole crescere con l’affiancamento operativo e permettendo alla Proprietà Imprenditoriale di concentrarsi sulla visione e sulla strategia.Con 4Manager le Politiche Attive decollano nel LazioOltre al Change Management ed alla progettazione e realizzazione di iniziative ed azioni di innovazione, reingegnerizzazione e ottimizzazione dei processi e degli assetti gestionali e organizzativi dell’Impresa, dopo i primi confronti con l’Azienda, è stata realizzata la necessità di introdurre e diffondere nell’Organizzazione competenze di Project Management, per la gestione delle “commesse” del futuro modello industriale del “Contract Business”.

Un programma sicuramente ambizioso ed impegnativo per i soli 4 mesi del Progetto, che ha determinato l’opportunità e la necessità di prolungare la mia collaborazione con l’Azienda anche oltre i tempi previsti, per dare continuità alle azioni avviate e per guidare, come Operations Manager, l’Organizzazione nel cambiamento di modello di business.

Purtroppo, il lock-down del Covid-19 ha ulteriormente acuito le difficoltà aziendali interne e di contesto dalle quali l’Azienda cercava di uscire, in particolare quelle economiche: dopo il 4 Maggio l’Azienda ha ripreso la produzione con attività ridotta per evadere i pochi ordini ancora in essere (lockdown = blocco attività di negozi e centri commerciali), ma ciò non è stato sufficiente per sostenere ancora la mia presenza in organico (costo). Per cui la collaborazione si è interrotta. Nella speranza sia solo rimandata.

Il lavoro svolto meriterebbe la possibilità di essere continuato, evidentemente con un supporto all’Azienda in difficoltà, per poter raggiungere i miglioramenti previsti e possibili, e per avere l’opportunità di implementare ulteriori Progetti, da me studiati come fattibilità ma non ancora avviati, sullo Smart Working (come scelta strategica, non come obbligo imposto dall’emergenza), e sulla Economia Circolare (studiata l’applicazione ai prodotti, ai processi ed all’intera Organizzazione).

In particolare il passaggio dall’economia lineare, basata sull’accesso illimitato alle risorse, ad un utilizzo che prevede di impiegare le stesse risorse il più a lungo possibile e di ridare vita agli scarti per nuovi e proficui utilizzi, rappresenterà una vera opportunità di crescita e sviluppo. Un nuovo modello gestionale green (Green e Circular Furniture) potrà garantire un beneficio crescente con riflessi positivi sul processo produttivo, sul prodotto e sull’intera supply chain, se verrà accompagnato anche da un cambiamento in termini di cultura aziendale e di management adeguati a guidare la sperimentazione interna e la validazione sul campo. Ciò permetterebbe all’Azienda di migliorare le sue prestazioni e la sua competitività nazionale e internazionale, ed anche di usufruire dei programmi di investimento nazionali ed europei, presenti e prossimi futuri  (leggi nuove rilevanti misure governative con incentivi a sostegno del cambiamento in chiave green, si parla di circa 620 milioni di euro dal MISE) per progetti,  applicazioni e innovazioni ecosostenibili (transizione ecologica e digitale).

Filippo Sanpaolesi, presso Polsinelli Enologia – Isola del Liri (Fr)

Mi sono certificato Temporary Manager & Consultant nel Gennaio 2019 attraverso i programmi predisposti da Federmanager. Nonostante i molti anni di esperienza nell’ICT/Industria Digitale a livello internazionale e ruoli manageriali in ambito Marketing, Comunicazione e Business Development, l’idea era di approfondire alcuni temi importanti in ambito impresa 4.0 e presentarmi sul mercato della consulenza con le giuste credenziali, dopo un voluto e netto cambio di rotta che mi vedeva abbandonare la grande azienda.

Ottenuto il titolo, il problema era capire come identificare le PMI in crescita e in cerca di supporto manageriale.

Filippo Sanpaolesi

La svolta è stata la partecipazione a Open Innovation Management, il progetto finanziato da 4Manager, l’associazione costituita da Confindustria e Federmanager per accompagnare imprese e manager nell’evoluzione 4.0, e che ha creato il punto d’incontro necessario tra domanda di supporto manageriale da parte delle PMI e offerta consulenziale, grazie all’intermediazione di Unindustria Perform.Mi viene proposta una collaborazione con la Polsinelli Enologia, una PMI che produce e vende attrezzatura per la produzione di vino, birra e olio, in forte crescita anche a livello internazionale e con la necessità di una consulenza strategica su come gestire la nuova dimensione, sia attraverso una valutazione dei diversi mercati, clienti e prodotti, sia internamente, per l’adeguamento di processi e organizzazione.

Incontro la proprietà e resto sorpreso dal volume di affari che una piccola realtà di circa trenta persone operativa nella provincia del basso Lazio riesce a generare in Italia e all’estero; e di quante intuizioni importanti avesse avuto l’imprenditore nel tempo oltre al coraggio di implementarle nonostante fossero molto disruptive, considerati i tempi e il contesto di riferimento. Come ad esempio quella di creare una piattaforma e-commerce già nel 2012 con l’obiettivo di farla diventare in breve tempo il canale di vendita principale in tutto il mondo, fino ad allora rappresentato da un unico punto vendita fisico operativo nella sede di origine dell’impresa. Oltre alla capacità di selezionare supporti tecnici specializzati e di marketing digitale estremamente competenti, in un mondo fino ad allora sconosciuto ai più. Oggi l’impresa ha clienti in oltre 70 mercati.

La giornata di incontro esplorativo mi convince che ci sono ambiti in cui posso dare un supporto e che la proprietà ha – fattore a mio avviso molto rilevante per il successo di questo tipo di collaborazioni – una disponibilità di ascolto molto elevata. Quindi accetto l’incarico. Quattro mesi di collaborazione, finanziati dal progetto, a totale beneficio dell’impresa. Un periodo sufficientemente lungo per fare la fotografia dello status quo e dare una serie di indicazioni strategiche per sostenere la crescita, consolidare il portafoglio clienti, analizzare e rivedere i processi chiave dell’azienda. Il primo step è stato quello di un inventario approfondito dei dati disponibili internamente e delle loro aggregazioni. L’obiettivo era creare un tableau de bord che, una volta terminata la consulenza, potesse essere aggiornato autonomamente dall’impresa in modo da avere sempre disponibili i KPI rilevanti.

La ristrutturazione dei dati e le nuove chiavi di lettura hanno reso possibile la segmentazione di mercati, prodotti e clienti, fornendo all’imprenditore uno strumento per monitorare la performance rispetto al mercato di riferimento e le valutazioni di sviluppo operativo e strategico. Allo stesso tempo sono stati identificati i dati rilevanti mancanti e quanto fosse necessario implementare per poterli generare.

Successivamente l’attenzione si è spostata su processi e organizzazione, con l’obiettivo di esaminare quelli più critici per un business model basato su piattaforma e-commerce e l’adeguatezza dell’organizzazione. Un’analisi che ha rilevato la possibilità di ottimizzare alcuni passaggi fondamentali del processo commerciale con una trasformazione in chiave 4.0. Inoltre l’analisi ha consentito di trasferire alla proprietà la necessità di avere una struttura organizzativa basata su chiarezza di ruoli e deleghe, strutturazione e condivisione dei processi ed assegnazione di obiettivi chiari e misurabili.Con 4Manager le Politiche Attive decollano nel LazioSin dall’inizio si era anche evidenziata la necessità di consolidare la relazione con il cliente che andasse oltre la leva della competitività dell’offerta e che quindi legasse valorialmente il cliente all’impresa. È quindi iniziato un processo di rebranding, o meglio di costruzione del brand, coadiuvato dalla consulenza.

Consulenza che ha quindi aperto vari fronti di sviluppo che a loro volta hanno richiesto un prolungamento della relazione consulenziale per altri dodici mesi, in questo caso a carico dell’impresa in quanto risultato di una scelta dell’imprenditore.

Al momento sono molti i progetti in corso, dalla trasformazione in chiave 4.0 di alcuni processi critici, alla nuova fase del progetto di rebranding con la recente presentazione al mercato del nuovo brand e sito corporate, all’aggiornamento del tableau de bord. Fino al supporto, in qualità di DPO certificato, su una tematica molto complessa per una PMI quale l’implementazione dei requirement GDPR, inclusi quelli tecnici ed organizzativi.

È indubbio quindi come l’offerta di supporto consulenziale che Unindustria propone alle PMI sia uno strumento molto importante per aiutare gli imprenditori a capire come meglio far evolvere la propria impresa coerentemente con la nuova dimensione in crescita, superando il modello di impresa familiare, ristrutturandosi per competere sul mercato e performare come richiede il mercato stesso. È altresì evidente che il successo di una impresa dipenda fondamentalmente dalla lungimiranza e dalle intuizioni dell’imprenditore e che, di contro, il supporto manageriale offra agli imprenditori gli strumenti per mettere in atto le strategie definite dall’impresa nel modo più efficiente possibile.

Nei primi quattro mesi dell’anno, nonostante la difficoltà del periodo, la Polsinelli ha gestito ordini in crescita del +18% e ha registrato un +9% di fatturato a livello globale rispetto ai primi quattro mesi del 2019.

Vittorio Zito, presso GFX – Roma

Con molto piacere condivido la bellissima esperienza in GFX, azienda ICT attiva in Cybersecurity, servizi IT a PA e Sanità e, adesso, anche nel Digital Trust.

Vittorio Zito

Nel 2019 ho iniziato la collaborazione con GFX grazie al progetto Open Innovation Management di Unindustria Perform con la collaborazione di Federmanager e 4Manager.Fin dal primo momento ho avuto la percezione che questa collaborazione sarebbe stata proficua e interessante: in GFX sono tornato a respirare l’aria di estremo pragmatismo imprenditoriale che avevo avuto modo di vivere durante le fasi di Startup di Wind, H3G e Ericsson Network Services Italia, Aziende di successo nel settore Telco.

In GFX abbiamo dato dimostrazione concreta della bontà del progetto Open Innovation Management che è riuscito a cortocircuitare efficacemente la necessità di managerializzazione delle PMI con la volontà di mettersi in gioco di Manager con esperienze molto strutturate in grandi aziende.

Abbiamo collaborato alla definizione e implementazione di un piano strategico che, a partire dal 2020, consentisse a GFX di riposizionarsi individuando ambiti contigui e complementari per lo sviluppo e la crescita dell’Azienda.

Abbiamo quindi creato la nuova Business Unit Digital Trust e abbiamo siglato un importante accordo di partnership con InfoCert, leader europeo nei servizi di firma e identità digitale, SPID, PEC, Conservazione digitale, Certificazione della posizione e delle operazioni sul campo, gestione dei meeting con identificazione digitale dei partecipanti e soluzioni di smartworking, tutte soluzioni fondamentali per la digitalizzazione e dematerializzazione dei processi aziendali.

Contestualmente abbiamo siglato un accordo di partnership con IBM con possibili sviluppi anche in ambito Blockchain, uno dei settori più promettenti in ambito ICT.

Al termine del progetto Open Innovation Management abbiamo deciso di continuare la nostra collaborazione nel 2020 con un contratto diretto, usufruendo del voucher Innovation Manager messo a disposizione dal MISE: ad ottobre 2019 avevo ottenuto la certificazione RINA-Federmanager.Con 4Manager le Politiche Attive decollano nel LazioLa collaborazione con GFX attivata nel 2020 implementa un approccio Fractional Executive (sono Partner di YOURgroup, leader italiano per questa tipologia di servizi). Si tratta di una modalità di ingaggio di competenze manageriali estremamente innovativa e molto adatta alle PMI che hanno necessità di flessibilità e coerenza con i budget a disposizione: allocando una porzione del tempo (x giorni /settimana) anche una PMI può ingaggiare un Manager di alto profilo a costi ragionevoli. Per il Manager c’è il vantaggio di potere operare parallelamente su più fronti massimizzando l’efficacia e l’efficienza; ad esempio, in questo momento oltre a GFX ho ulteriori tre collaborazioni attive con Ouvert, MyGovernance e Triatech, PMI e Startup attive in ambito Energy Intelligence, e-Governance e Energy Storage. Il settore Energy mi è sempre interessato particolarmente tanto che a dicembre 2019 ho partecipato al Progetto Europa, una full immersion di 2 giorni a Bruxelles organizzata da 4Manager con la collaborazione di Confindustria e Federmanager, nel corso della quale abbiamo approfondito lo European Green Deal, una delle priorità UE per il rilancio dell’Economia in un’ottica di sviluppo sostenibile.

     

Nuova proposta sanitaria unica per le imprese

Nuova proposta sanitaria unica per le imprese

Le aziende industriali hanno oggi una nuova grande opportunità: aderire alla proposta unica Fasi-Assidai, una copertura integrativa che garantisce ai dirigenti in servizio un’assistenza sanitaria completa

Oggi il tema della salute è quanto mai attuale e reputo fondamentale presentare alle aziende industriali del nostro Paese una nuova grande opportunità: la proposta sanitaria per le imprese Fasi-Assidai, unica e innovativa, perché si basa su un’integrazione pressoché completa del nomenclatore tariffario Fasi, con un contributo di adesione molto competitivo.

La proposta è coerente con l’impostazione strategica prevista all’interno dell’ultimo CCNL Dirigenti Industria siglato da Confindustria e Federmanager, che ha migliorato tutti gli aspetti chiave del rapporto di lavoro con particolare focus sul welfare. Inoltre, per la prima volta, nel contratto stesso è comparso Assidai in un’ottica di reciproca collaborazione con il Fasi, binomio che va a rafforzare il ruolo di entrambi i Fondi nel panorama della sanità integrativa e contribuisce a salvaguardare il patto intergenerazionale tra dirigenti in servizio e pensionati. L’intesa tra i due Enti si concretizza attraverso IWS – Industria Welfare Salute, progetto unico condiviso tra Confindustria, Federmanager e Fasi, che fornisce molte funzionalità a vantaggio degli iscritti ottimizzando le risorse per continuare a investire su temi chiave come la prevenzione e le coperture per la non autosufficienza. Nei dettagli, la proposta sanitaria unica Fasi-Assidai, dedicata ai dirigenti in servizio e veicolata al mercato tramite IWS, prevede per quanto riguarda le prestazioni sanitarie erogate, un rimborso fino al 100% del richiesto per i ricoveri con o senza intervento chirurgico e interventi ambulatoriali, fino a un massimo di 1 milione di euro l’anno per nucleo familiare nel caso in cui le prestazioni siano effettuate utilizzando la rete di case di cura ed equipe mediche convenzionate con il network IWS.

In caso di extra-ricovero è stabilito, invece, un rimborso fino al 90% del richiesto e fino ad un massimo di 25mila euro per nucleo familiare, sempre in regime di convenzionamento diretto. Infine, per le cure odontoiatriche è previsto un rimborso fino al 90% dell’importo richiesto per le spese relative alle voci previste dalla Guida Odontoiatrica del Fasi in vigore e secondo i criteri liquidativi in essa riportati, fino ad un massimo di 12.500 euro l’anno per l’intero nucleo familiare.

È inclusa, inoltre, senza contributi aggiuntivi, anche la copertura in caso di non autosufficienza, una tutela fondamentale per avere una sicurezza a 360 gradi.

Infine, sono due i vantaggi operativi della proposta: un solo network di strutture sanitarie e professionisti convenzionati cui avvalersi, improntato ad alti standard di qualità; la possibilità di inviare un’unica richiesta di rimborso attraverso il portale IWS, piuttosto che inviare le richieste singolarmente ai due Fondi, con un risparmio di tempo notevole.

 

Praesidium, broker assicurativo e welfare adviser di aziende e manager aderenti a Federmanager, è pronta per nuove responsabilità

Praesidium, broker assicurativo e welfare adviser di aziende e manager aderenti a Federmanager, è pronta per nuove responsabilità

Il valore della prossimità nel mercato del welfare sanitario è un’importante fattore di crescita 

Il contesto

Il settore del brokeraggio assicurativo sta attraversando un delicato processo di modificazione normativa e gestionale (direttiva IDD, regolamento GDPR,decreto antiriciclaggio) con l’obiettivo di tutelare sempre più il consumatore e modificare il modus operandi dell’intermediario.

Grazie alle nuove potenzialità di comunicazione digitale e connessione con il cliente l’intera filiera della distribuzione assicurativa sta subendo, per alcuni rami elementari, una strisciante disintermediazione da parte delle compagnie, tramite i canali tradizionali favorendo nel contempo una migliore trasparenza ed adeguatezza dell’offerta assicurativa ed una selezione dei migliori intermediari.

 Gli attori del mercato

I broker operanti nel mondo sono 35.000 circa, in Italia 2.350 di cui 700 individuali distribuiti per il 52% nel Nord, 25% nel Centro e 25% Sud ed Isole

Nel top ranking 2019 le prime 5 imprese detengono il 40% del mercato con 2.300 collaboratori ed una media di utili, ante imposte, di 100 milioni di euro ciascuno  che si riducono a 100 mila euro per le successive 200 imprese, a 50 mila per le altre 400 ed a 20 mila per le ultime della classifica mentre un centinaio di broker chiudono bilanci in perdita.

Si sta assistendo quindi ad una progressiva concentrazione del mercato ed ad una presenza marginale di un buon numero di broker che, anche se operano in forma societaria, restano di fatto produttori di assicurazione.

Praesidium, tra le 100 imprese leader, si è posizionata nella graduatoria al  25° posto  per risultato ante imposte e  con un utile superiore a 1.5 milioni di euro: un bilancio pregevole se confrontato con la contenuta l’attuale  struttura societaria e con  i risultati di distribuzione ottenuti.

Praesidium, broker assicurativo e welfare adviser di aziende e manager aderenti a Federmanager, è pronta per nuove responsabilità

I numeri  del mercato del brokeraggio assicurativo 2018

La raccolta premi contabilizzata risulta essere di 145 mld € di cui ramo danni 38 mld, ramo salute 5,9 mld ( infortuni 3,1mld e malattia 2,8 mld raccolta da 60 compagnie di settore) . Oltre il 50% del ramo malattie e riferibile a polizze collettive dei Fondi sanitari.

Il valore dei premi intermediati dai broker si attesta intorno a 15 miliardi di euro con una significativa quota nel ramo danni ( 38% circa), in crescita  grazie allo sviluppo delle garanzie sanitarie (+ 7%.).

Ramo malattia, premi raccolti nel 1°semestre 2019: i premi contabilizzati (polizze individuali.+ collettive)  ammontano a 1,6 mld (+14,7 % ) di cui RSM 1,2 mld e la nuova produzione a 248 mln (+18%).

Prospettive e ruolo dei Broker

Grazie allo sviluppo di insurtech e della digitalizzazione dei flussi e dei processi aziendali il mercato assicurativo, sta gradualmente evolvendo verso una più efficiente ottimizzazione della catena del valore.

Conseguentemente anche il ruolo degli intermediari assicurativi e dei broker più organizzati sta diventando più professionale e trasparente conto tenuto del fatto di trovarsi davanti ad un cliente più evoluto e consapevole; ancor prima dell’intermediazione con la compagnia, deve saper individuare, attraverso una cosciente analisi dei suoi bisogni, la più adeguata soluzione assicurativa, anziché quella più conveniente, quest’ultima quasi sempre deludente nella fase del  rimborso al verificarsi del sinistro.

La  nuova figura consulenziale, quindi, senza scomodare il paradigma abusato dell’innovazione o dei virtuali vantaggi dimensionali  di un broker internazionale, deve saper semplicemente trovare e condividere con il cliente,  prescindendo dall’esame delle polizze in essere, soluzioni di vere mitigazioni dei rischi personali ed aziendali ai quali è realmente  esposto.

Praesidium, come broker-captive  di riferimento del sistema di rappresentanza della categoria dirigenti industria, associati a Federmanager, sta accelerando il suo riposizionamento sul mercato per sfruttare, a vantaggio delle aziende,  i punti di forza ed il valore della proposta unica FasiAssidai basandosi anche sulle dinamiche esperienziali  vissute a seguito della lunga collaborazione con il fondo sanitario Assidai e, recentemente, con I.W.S. Praesidium, broker assicurativo e welfare adviser di aziende e manager aderenti a Federmanager, è pronta per nuove responsabilitàI.W.S. SpA industria welfare salute è il nuovo provider del sistema bilaterale Confindustria-Federmanager, nato prioritariamente per sviluppare i servizi della sanità erogata dai fondi Fasi-Assidai e del welfare integrativo, sta distinguendosi sul mercato della salute per la diversa ed innovativa relazione con le aziende industriali che cominciano a percepire il valore aggiunto insito  nello scambio continuo con una struttura di rappresentanza datoriale e categoriale che semplifica ed ottimizza tutte le fasi di acquisizione, e gestione del RSM per garantire risultati migliori in termini di qualità  dei servizi.

Per sviluppare sul mercato i punti di forza delle novità  del CCNL in tema di tutele obbligatorie ed allo scopo di interloquire a 360° con i decisori aziendali (HR, risk manager), Praesidium, oltre ad  ampliare l’attuale portafoglio prodotti con  servizi e soluzioni assicurative extra sanitarie come la responsabilità professionale, D&O, legale, protezioni di welfare  familiare etc,, si sta concentrando, più che in passato, sulle coperture (ex art 12 del CCNL), vita caso morte  ed infortuni professionali ed extra .

A supporto di tale strategia e per assicurare una presenza costante sul territorio  e sulle aziende, Praesidium sta investendo in risorse umane, incrementando  la rete dei Welfare manager, nella riorganizzazione e potenziamento della sede e nella collaborazione organica con le oltre 50 sedi territoriali  di Federmanager aprendo, nelle zone di maggiore interesse, uffici di prossimità: solo così si potrà, insieme, accompagnare l’azienda ed il dirigente  nel percorso di elaborazione e gestione  dei piani di welfare aziendale migliorando la qualità del servizio e la customer experience.

Praesidium, concentrata prioritariamente sulle tutele assicurative del dirigente in servizio ed in pensione e sugli employee benefit, vuole vivere una nuova centralità come intermediario del sistema Federmanager essendo pronta per una più veloce crescita e per nuove responsabilità entro il perimetro delle grandi opportunità potenzialmente offerte dal sistema categoriale della rappresentanza bilaterale dell’industria.

L’importanza di Energy manager per le PMI

Nel mese di Gennaio 2020, 4.Manager ha avviato il progetto “Smart Energy per PMI”. Un laboratorio di politiche attive del lavoro che mira al reinserimento di figure manageriali con adeguate competenze, potenziando le capacità decisionali delle PMI nel campo della efficienza energetica, innovazione tecnologica e rivisitazione dei processi

Sono trascorsi quattro anni da quando, alcuni consiglieri di Federmanager Roma, in particolare dirigenti Eni ed Enel, si sono dedicati ad avviare iniziative tese a migliorare la cultura e sensibilità dei manager e delle aziende ai temi della sostenibilità ambientale ed efficienza energetica con corsi di formazione, work shop e convegni.

Il progetto “Smart Energy per PMI” ha avuto il sostegno e la condivisione di Unindustria ed il completo finanziamento da parte di 4.Manager, Associazione costituita da Confindustria e Federmanager, creata specificamente per accompagnare imprese e manager nell’evoluzione 4.0, attraverso la progettazione e realizzazione di iniziative ad alto valore aggiunto che possano rispondere ai fabbisogni emergenti per la crescita complessiva dei manager industriali e delle imprese del settore.

Le PMI sono uno dei pilastri fondamentali del panorama imprenditoriale italiano. Infatti le PMI italiane impiegano l’82% dei lavoratori in Italia, una quota che supera la media europea, e rappresentano il 92% delle imprese attive del territorio.

Foto di Anna Shvets da Pexels

Secondo recenti stime della Banca Dati del Sole 24 Ore si contano più di 5,3 milioni di PMI che generano un’occupazione di circa 16 milioni di persone e un fatturato complessivo di 2 mila miliardi di euro.

La Regione Lazio con 475 mila imprese è la seconda dopo la Lombardia per la più alta densità di PMI.

L’impatto economico delle PMI non può peraltro essere valutato considerando semplicemente il loro coinvolgimento diretto, ma va letto in chiave di filiera; infatti le PMI italiane fanno ormai parte di catene del valore complesse e globali, contribuendo alla formazione dei loro vantaggi competitivi attraverso soluzioni flessibili e diversificate.Una recente indagine svolta da Infocamere su richiesta di Federmanager Roma ha evidenziato come nei settori più energivori quali il metalmeccanico, ceramico e cartario, meno di una PMI su quattro possiede al proprio interno una figura manageriale. Questa mancanza, dovuta soprattutto al carattere famigliare di queste aziende, si ripercuote con evidenti segni all’interno delle strategie di medio e lungo periodo dell’impresa. La mancanza di una guida manageriale, che abbia una know-how trasversale e possibilmente maturato anche in altre realtà settoriali ed internazionali, rallenta un percorso di crescita di queste aziende, che viceversa potrebbero ancor più affermarsi sul panorama italiano ed internazionale.

La sostenibilità di una impresa e la sua competitività sul mercato dipendono dalla innovazione e dalle strategie di gestione aziendale nonché dall’organizzazione dei processi industriali con la logistica connessa e dagli sviluppi commerciali e dei servizi.

Inoltre in Italia vi è una forte necessità di ridurre i costi di produzione energetici che sono più alti rispetto gli altri paesi europei e tale condizione è ancora più onerosa per le PMI.

Le incentivazioni per l’Industria 4.0 e l’applicazione di un percorso di risparmio energetico rappresentano l’opportunità per valutare ed avviare iniziative tese a migliorare le performance energetiche, ambientali, della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dell’utilizzo di risorse e di una economia circolare. Tale processo di innovazione di modello organizzativo, se correttamente realizzato potrà consentire nel medio lungo periodo di migliorare i risultati economici ed il valore della azienda.

Foto di Armin Rimoldi da Pexels

L’importanza, pertanto, di potenziare le figure manageriali con specifici skill professionali che svolgano un’adeguata copertura delle sopraggiunte necessità di evoluzione del settore industriale, ha determinato in Federmanager Roma la scelta di avviare, negli ultimi tre anni, dei corsi di formazione “Energy Manager” ai quali hanno partecipato circa 70 manager che possano rispondere alle possibili richieste delle PMI.

Il progetto pilota “Smart Energy per PMI” si realizza attraverso l’inserimento di cinque manager con adeguata expertise tecnica presso quattro PMI pilota, selezionate da Unindustria in base alle loro potenzialità di referenti degli specifici settori industriali di appartenenza; in particolare:

  • Una azienda ceramica nella provincia di Viterbo;
  • Una azienda cartaria nella provincia di Frosinone;
  • Una azienda di telecomunicazioni nella provincia di Roma;
  • Una azienda di servizi energetici nella provincia di Roma.

 

I manager in questione svilupperanno il completo piano di rewamping dell’intero processo aziendale (produttivo, logistico, servizi e commerciale) per le singole aziende e saranno assistiti da un Gruppo di Lavoro composto da Federmanager Roma, Unindustria, Infocamere, Ecoman, Dipartimento di Meccanica ed Energetica della Federico II di Napoli. La gestione operativa ed amministrativa del progetto è seguita dalla Società Ecoman – Ecological Management, spin-off universitario, la quale attualmente sta provvedendo alla individuazione e selezione dei Temporary Manager inoccupati o esodati iscritti a Federmanager da poter inserire per tutto il periodo di durata del progetto presso le imprese pilota della Regione Lazio.

In sintesi gli obiettivi che “Smart Energy per PMI” si prefigge di realizzare sono:

  • la creazione di opportunità di inserimento per i Manager presso le aziende;
  • l’ampliamento della cultura manageriale nelle PMI, anche attraverso lo strumento del Temporary Manager, per la realizzazione di progetti legati alla innovazione supportati dai finanziamenti pubblici disponibili (es. Voucher per l’innovazione);
  • la comprensione e valutazione delle tecnologie per la circolarità e Material Flows Analysis attraverso una innovazione dei processi produttivi;
  • la digitalizzazione delle PMI, anche attraverso i finanziamenti destinati all’Industria 4.0;
  • la possibilità di esportare i benefici realizzati dal Progetto presso altre aziende similari del territorio e di altre regioni;
  • un risparmio dei costi energetici che possono stimarsi in un intervallo dal 5 al 20%, ipotizzando la integrazione e diversificazione dell’approvvigionamento ed utilizzo di sottoprodotti e di residui industriali (economia circolare) in funzione delle diverse tipologie di aziende e vetustà degli impianti;
  • la realizzazione di linee guida che potranno essere un valido strumento per le PMI nella analisi della efficienza energetica del processo produttivo, della logistica e sviluppo commerciale e dei servizi indicando i vari possibili interventi di miglioramento per i diversi distretti industriali in un’ottica di Green economy, economia circolare, sviluppo sostenibile.
  • La durata del Progetto è fissata in sette mesi.
  • Federmanager ha nominato responsabile del Progetto l’Ing. Salvatore Senese.

Alla conclusione del progetto Federmanager, unitamente ad Unindustria ed Infocamere, organizzerà un Convegno di presentazione dei risultati ed obiettivi raggiunti con il coinvolgimento delle aziende dei settori interessati e le associazioni di categoria.

 

Dal 2020 pratica di rimborso unica per tutti gli iscritti Fasi-Assidai

Dal 2020 pratica di rimborso unica per tutti gli iscritti Fasi-Assidai

È il risultato della collaborazione tra i due Enti valorizzata dalla nuova società IWS

Con il nuovo anno è partita la richiesta unica di rimborso per coloro che sono iscritti sia ad Assidai che al Fasi. Un cambiamento importante, e al tempo stesso una svolta per tutti gli iscritti, all’insegna della semplificazione e nell’ottica di un futuro prossimo in cui la dinamica della spesa sanitaria e la crescente competitività del mercato della sanità integrativa pongono sfide importanti. Per questo, anche alla luce e nell’ambito del rinnovo del CCNL Dirigenti siglato da Confindustria e Federmanager lo scorso luglio, Fasi e Assidai hanno deciso di rafforzare la propria partnership, ponendosi un obiettivo chiaro: consolidare le rispettive posizioni di leadership sul mercato e salvaguardare al tempo stesso il patto intergenerazionale tra dirigenti in servizio e pensionati. La collaborazione tra i due Enti è valorizzata dalla nuova società IWS Industria Welfare Salute, costituita da Federmanager, Confindustria e Fasi, alla quale sia Fasi sia Assidai hanno demandato alcune attività strategiche. Ciò consentirà a IWS di semplificare il suo rapporto con entrambi i Fondi per la gestione della pratica unica online.

Nel dettaglio, la nuova società si occupa principalmente di tre aspetti, illustrati nel numero di dicembre-gennaio 2020 di Welfare 24:

  1. la realizzazione di una nuova rete di strutture sanitarie e professionisti convenzionati, improntata ad alti standard di qualità e semplificazione;
  2. una proposta di copertura integrativa Fasi e Assidai unica e innovativa per le aziende;
  3. una pratica di richiesta di rimborso unica per gli iscritti ai due Enti.

Quest’ultima novità rappresenta un grande passo in avanti: grazie a essa, infatti, non è più necessario inviare una doppia documentazione sia al Fasi sia ad Assidai per richiedere i rimborsi, con conseguenti e numerosi vantaggi in termini di semplificazione delle procedure e ottimizzazione delle risorse e con un evidente risparmio di tempo, che per un manager è quanto mai prezioso.

In particolare, per le prestazioni effettuate in forma indiretta, si potrà inviare una sola richiesta di rimborso attraverso il portale www.industriawelfaresalute.it. IWS trasmetterà la pratica al Fasi e ad Assidai, per quanto di loro competenza. Si precisa che le pratiche inviate in formato cartaceo non potranno essere gestite in “Modalità Unica”, quindi occorrerà continuare a inviare due richieste di rimborso distinte sia al Fasi sia ad Assidai, la cui liquidazione sarà garantita con diverse tempistiche.

 

Perché non temere il Covid-19

Perché non temere il Covid-19

Al termine dei tre anni di consiliatura, il presidente Giuseppe Noviello conferma la solidità di Previndai nell’affrontare l’emergenza da Covid-19

Sto per lasciare la Presidenza di Previndai, ruolo che ho avuto l’onore di ricoprire per 3 anni a partire dal 22 maggio 2017.

Avrei potuto dire che durante la consiliatura i dirigenti iscritti sono aumentati, superando a fine 2019 la soglia degli 82.000, i versamenti annui sono passati a 900 milioni di euro ed il patrimonio è aumentato a 12,5 miliardi di euro, mantenendo invariato il prelievo a carico degli iscritti per il funzionamento del Fondo, con un costo tra i più competitivi nel settore della previdenza complementare.

Ed ancora che il patrimonio è suddiviso nei comparti assicurativi (Assicurativo 1990: 6 miliardi euro, Assicurativo 2014: 4 miliardi) e finanziari (Bilanciato: 1,5 miliardi, Sviluppo: 1 miliardo), gestiti i primi da Generali (45%), Allianz (25%), Unipol Sai (24%), Reale mutua (6%) ed i secondi per il 90% da AXA, Pimco, Eurizon, ognuno per 1/3, in investimenti c.d. liquidi e per il restante 10% da c.d. fondi alternativi, con BlackRock quale Advisor del Fondo per gli investimenti finanziari.

Che i comparti assicurativi, tutelati da rendimenti minimi garantiti, hanno sempre battuto con i loro risultati il rendimento del Tfr e l’inflazione, che per il 2019 i comparti finanziari hanno registrato un risultato netto a due cifre, 12,32% per Bilanciato e 15,89% per Sviluppo.

Perché non temere il Covid-19

Avrei presentato tabelle e grafici e proseguito con le tematiche affrontate durante la consiliatura.

Il livello del servizio agli iscritti, ad esempio, fiore all’occhiello del Fondo, del quale la quasi totalità dei dirigenti si ritiene soddisfatta, con l’arricchimento delle informazioni periodiche ed il rinnovato sito web, area pubblica e privata. E che dire del call center telefonico, gestito direttamente da personale del Fondo esperto, che riscuote da sempre ampio consenso.

Avrei parlato degli scenari e delle strategie di investimento dei comparti finanziari, con il passaggio da una gestione specialistica ad una multi asset, con tre gestori di cui viene verificata costantemente la prestazione, e degli investimenti nell’economia reale, 10% dei comparti finanziari, per ottimizzare il rapporto rendimento/rischio contando sulle sinergie tra aziende competitive e manager competenti; del coinvolgimento del Fondo nei sei fondi selezionati attraverso la presenza nei loro Advisory Committee.

E che dire dell’apertura dell’iscrizione ai familiari, particolarmente importante perché consente di introdurre alla previdenza complementare i giovani, con tutti i vantaggi di una iscrizione precoce, o della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, sostegno finanziario agli iscritti in difficoltà.

Mi sarei soffermato poi sul rafforzamento dei sistemi di controllo, con la creazione delle funzioni di gestione del rischio, di revisione interna e della compliance, nonché della nomina del responsabile della protezione dei dati, in linea con la normativa europea, e sulla revisione dell’assetto organizzativo, in coerenza con il nuovo sistema di controllo ed ampliando le competenze della funzione finanza, accrescendo così il know how interno del Fondo, che si pone ora in condizioni dialettiche rispetto all’Advisor.

Non meno importanza avrei dato al rapporto con i giovani, con la conferma dell’edizione annuale del Premio per tesi di laurea alla memoria del precedente Direttore Generale, ed all’implementazione dei supporti informatici, con la costante attività di indirizzo e controllo del servizio, reso per la massima parte dalla Selda di cui il Fondo detiene una quota del 45%.

Perché non temere il Covid-19

Ed avrei riferito con grande soddisfazione dell’ampliamento delle logiche di comunicazione, su tutto il rafforzamento della identity del Fondo con il nuovo logo, che doveva essere presentato ufficialmente a marzo 2020 in occasione dei previsti festeggiamenti per la ricorrenza del 30° anniversario di vita di Previndai, rinviati a causa di Covid-19.

Non avrei dimenticato le raccomandazioni per il futuro, brutta abitudine di chi lascia, e quindi l’attenzione ai contratti assicurativi e alla loro scadenza: rendimento minimo garantito – consolidamento dei risultati – tavole di conversione in rendita favorevoli, condizioni che devono essere ripensate alla luce delle modifiche intervenute in questi anni nel settore delle Compagnie di Assicurazione.

Avrei richiamato il tema delle associazioni di categoria, nelle quali la leadership di Previndai nel campo della previdenza comporta l’onere di assumere un ruolo adeguato per conseguire obiettivi di interesse del settore.

Avrei anche ricordato che gli asset Previndai, Fasi, Assidai, Praesidium, coprono una vasta gamma di attività negli ambiti della previdenza complementare e dell’assistenza sanitaria integrativa, anche con prodotti assicurativi, e che l’esperienza ed il know-how acquisiti possono essere messi a disposizione di un settore in continua espansione.

Avrei infine concluso ringraziando i componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e dell’Organismo di Vigilanza, la Società di Revisione, il Direttore Generale e la Struttura tutta.

Purtroppo non posso terminare così, perché i recenti accadimenti legati al Covid-19 mi impongono responsabilmente alcune riflessioni aggiuntive.

Anche se i recenti crolli dei mercati azionari sono analoghi a quelli dei drammatici giorni della crisi finanziaria del 2008 e lo shock economico cui stiamo assistendo è sia dal lato della domanda che dal lato dell’offerta, c’è da ritenere che l’economia globale non si trovi nella stessa situazione di allora. Infatti, sebbene le misure di contenimento del contagio del Covid-19 abbiano portato alla quasi paralisi dell’attività economica, i provvedimenti di politica monetaria e fiscale, adottati in modo adeguatamente espansivo, forniscono sostegno durante lo shock, per poi tornare alla ripresa dell’attività economica nella seconda metà dell’anno, senza danni permanenti al sistema economico.

Le banche centrali sono intervenute con misure rilevanti e talvolta senza precedenti nella storia al fine di fornire liquidità e stabilizzare la situazione di panico nei mercati finanziari.

L’entità delle misure adottate è stata simile a quella della crisi finanziaria del 2008 se non anche maggiore: la FED ad esempio con un programma di acquisti che non ha precedenti nella storia in quanto illimitato in termini di ammontare e senza scadenza temporale predeterminata.

Le politiche monetarie tuttavia non hanno ampio spazio di azione, in quanto i tassi di interesse di inizio anno partivano già da livelli bassi e dopo i recenti provvedimenti espansivi sono già arrivati a livelli minimi sotto i quali è difficile spingersi. E’ quindi necessario che le politiche fiscali siano più espansive in quanto ancora non sufficienti a tutelare piccole aziende e lavoratori. Le politiche fiscali devono sfruttare i margini di azione che le banche centrali stanno mettendo a disposizione.

Quanto alla diffusione del Covid-19, in Cina la curva di contagio ha rallentato in circa 6-8 settimane grazie alle rigide misure adottate. Il ricorso, nel resto del mondo, a misure di contenimento tali da stabilizzare la curva epidemiologica, come accaduto in Cina, porterà ad una lenta ripresa, con accelerazione nella seconda metà del 2020.

Bisogna quindi attraversare la burrasca, contenendo i danni quanto più possibile, per farsi trovare pronti alla ripresa del ciclo economico espansivo, facendo tesoro di quanto avvenuto e certi che nel medio-lungo termine i mercati recupereranno le recenti perdite. Il Fondo, dal canto suo e come sempre fatto finora, saprà assicurare ai propri iscritti risultati positivi.

Previndai ha le carte in regola per affrontare la situazione perché può contare su collaboratori di elevata professionalità e spiccato senso di appartenenza ed opera in collaborazione con strutture di primario standing mondiale. Ancora una volta dobbiamo ringraziare la lungimiranza di Federmanager e Confindustria.
Ora posso veramente concludere con soddisfazione la mia esperienza di Presidente.

Per un nuovo welfare sanitario integrativo

Per un nuovo welfare sanitario integrativo

Il recente progetto di collaborazione strategica Fasi-Assidai tramite IWS è finalizzato al rafforzamento competitivo dei fondi, all’offerta di nuovi piani sanitari ed ad una migliore qualità delle prestazioni a favore dei dirigenti industria

In premessa è utile ricordare che le condizioni dell’attuale contesto sociale sono profondamente mutate rispetto ad un decennio fa. Innalzamento dei dati demografici, incertezza del futuro, diminuzione del potere di acquisto delle retribuzioni e dei redditi, sono fattori questi che incidono in maniera significativa sul tenore di vita e sulla concezione di benessere. L’assistenza sanitaria integrativa, specie nei luoghi di lavoro, assume un livello di primaria importanza nell’ambito del welfare, favorita anche da attente politiche fiscali che ne hanno favorito il suo sviluppo.

A conferma dell’attenzione rivolta allo sviluppo dell’assistenza sanitaria, anche i recenti rinnovi dei CCNL di categoria hanno introdotto importanti novità sul welfare aziendale tanto da far registrare nel 2019 un incremento del mercato di circa il 7%, valutato circa 5 miliardi di euro suddivisi tra fondi, casse e polizze assicurative.

Per gli assistiti della sanità integrativa, ed in particolare per la dirigenza industriale italiana, da tempo, si avvertiva l’esigenza di avere un’offerta più evoluta che tenesse conto: di una copertura delle spese mediche ampia e strutturata; di una semplificazione e puntualità del processo liquidativo, in un unico service; di un Circuito di Case di Cura ben strutturato dove l’iscritto è esentato dall’anticipazione di spese.

La combinazione di tutti questi fattori – spesso non governabili direttamente nell’intera filiera dai Fondi di sanità integrativa – nonché la necessità di sviluppare livelli di servizi efficaci e innovativi che si aggiungono alla tradizionale offerta di assistenza sanitaria, ha persuaso le parti sociali, Confindustria e Federmanager, insieme con il Fasi, a creare e lanciare sul mercato di riferimento una nuova società indipendente della sanità integrativa di matrice non assicurativa a supporto di fondi, casse di assistenza sanitaria.

Diamo quindi il benvenuto a IWS Spa – Industria/Welfare/Salute, una nuova società che con le sue competenze e con l’esperienza ultradecennale maturata dal Fasi, siamo certi sarà in grado di sviluppare e proporre servizi ed iniziative innovative ed integrate di welfare sanitario a beneficio di tutti gli stakeholder del settore, agli assistiti, alle imprese e alle stesse strutture sanitarie e ai professionisti.

Personalmente sono convinto che IWS, per le potenzialità che è in grado di esprimere e per la visione strategica dei soci che la costituiscono, sarà in breve tempo il punto di riferimento per tutti gli operatori di mercato e offrirà a regime servizi di sanità integrativa innovativi rispetto al modello organizzativo al quale siamo normalmente abituati. Un network di strutture e professionisti ampio e selezionato; processi di liquidazione semplificati e unificati; economie di scala in termini di costo di servizi sanitari ed amministrativi integrati con prestazioni sanitarie in grado di rispondere alle esigenze degli assistiti: sono questi i principali punti di forza della nuova società che si pone come obbiettivo la leadership nel campo della sanità e del welfare integrativo.

In tale contesto va annoverato il progetto di collaborazione tra Fasi e Assidai; due realtà consolidate del nostro sistema, che con la loro pluriennale esperienza hanno dato luogo alla cosiddetta Proposta unica Fasi-Assidai che vede IWS come driver del sistema bilaterale per il mercato di riferimento e per i servizi.

Sono convinto che la sinergia tra questi due Fondi sarà in grado di dare una concreta risposta ai bisogni degli assistiti in termini di qualità, di completezza di coperture sanitarie, di offerta e di servizi nell’ambito di una sanità integrativa che sta profondamente cambiando. Il Servizio Sanitario Nazionale deve comunque rimanere il fiore all’occhiello del nostro Paese, ma da solo non è in grado di colmare i nuovi pressanti bisogni degli assistiti e rispondere ad una domanda di assistenza sanitaria in via di costante cambiamento. Sempre di più si ha quindi bisogno di coperture sanitarie in grado di provvedere a tali necessità e diversificare le tradizionali forme di assistenza sanitaria con coperture in grado di dare sollievo anche a quei processi invalidanti che con maggiore frequenza interessano le nostre famiglie.

La proposta unica Fasi-Assidai è in grado di rispondere anche a questa esigenza prevedendo anche una copertura di Long Term Care che riconosce agli iscritti una indennità economica a seguito della perdita di autosufficienza.

L’esperienza maturata in questi anni, come Presidente di Praesidium, mi porta a ritenere che stiamo andando verso la strada giusta e dobbiamo cogliere tutte la nuove opportunità che ci verranno concesse dal mercato di riferimento. Praesidium grazie alla costante presenza sul territorio dei suoi Welfare Manager è un osservatorio privilegiato dell’evoluzione dei bisogni di assistenza sanitaria; quindici anni di esperienza maturata sul mercato della sanità integrativa e sulle tutele contrattuali con particolare focus per le polizze vita ed infortuni. Ritengo pertanto che Praesidium possa essere in grado di dare il proprio apporto professionale al Sistema Federmanager sia in termini di conoscenza che sviluppo di tutte le iniziative di welfare contrattuale.

E’ una sfida impegnativa che Praesidium è in grado di raccogliere con ferma determinazione, poiché è l’unica iniziativa oggi sul mercato di riferimento in grado di garantire alle aziende il pieno rispetto dei dettami contrattuali relativamente alle iniziative che necessitano di una copertura assicurativa in quanto è una società di matrice Federmanager.