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Raccogliere la sfida: consolidare e rafforzare il posizionamento di Assidai

Raccogliere la sfida: consolidare e rafforzare il posizionamento di Assidai

Intervista al nuovo Presidente di Assidai Ing. Armando Indennimeo per conoscere nel dettaglio i principi e le priorità al fine di valorizzare l’attività di Assidai, sottolineandone le caratteristiche di unicità

Ing. Indennimeo, ha da poco assunto la Presidenza di Assidai: un importante riconoscimento ma anche una grande responsabilità, innanzitutto nei confronti degli iscritti. Quali saranno i principi che la ispireranno nell’operato quotidiano e quali ritiene siano le priorità oggi per valorizzare ulteriormente Assidai, a partire dal suo ruolo nel sistema Federmanager?

Ing. Armando Indennimeo, Presidente Assidai

Sono onorato di essere stato eletto Presidente di Assidai, che da oltre 30 anni si prende cura della salute dei manager e delle loro famiglie a prescindere dall’età e dalle condizioni di salute al momento dell’iscrizione. Mi impegnerò nel guidare il Fondo in un’ottica di continuità con tutto quanto è stato fatto in passato, con un’attenzione molto forte verso l’innovazione e la sostenibilità con l’obiettivo di allargare la platea delle aziende industriali che scelgono Assidai.

I colleghi iscritti al Fondo e i potenziali nuovi aderenti sono al centro di tutto e l’obiettivo sarà quello di migliorare sempre di più il range delle coperture e dei servizi a loro disposizione, tutto questo nel rispetto dei valori che caratterizzano il Fondo stesso. Contemporaneamente sarà importante continuare ad accrescere la riconoscibilità del brand Assidai e implementare nuove sinergie con gli altri Enti del sistema e con le Associazioni Territoriali Federmanager per ottimizzare i processi operativi e aumentare il livello dei servizi offerti agli assistiti e alle imprese.

Assidai si occupa sin dalla sua nascita di assistenza sanitaria integrativa. Tuttavia, rispetto agli altri fondi ha caratteristiche distintive uniche, ce le può illustrare?

Assidai è davvero una realtà unica perché è un Fondo di assistenza sanitaria di natura non profit i cui valori cardini principali sono la solidarietà e la mutualità e propone sul mercato uno dei benefit oggi più richiesti: l’assistenza sanitaria integrativa. Manager, quadri e consulenti possono aderire individualmente o come azienda e possono mantenere la loro iscrizione ad Assidai per tutta la vita, con coperture all’avanguardia, che tutelano non solo il manager che aderisce ma anche tutta la sua famiglia.

Scegliendo Assidai si aderisce a un Fondo sanitario e non a una soluzione assicurativa tout court, beneficiando così di tutti i valori intergenerazionali insiti proprio nel Fondo. Inoltre, Assidai è un Fondo creato dai manager per rispondere alle esigenze dei manager, essendo stato costituito e gestito da Federmanager, unico stakeholder del Fondo stesso, e questo ne accresce la solidità anche in termini di expertise e know how.

Cosa significa per il vostro fondo “benessere” della persona e come ciò si è riflesso nelle prestazioni garantite agli iscritti?

Ritengo che il benessere sia uno stato di equilibrio e di stabilità cui bisogna sempre mirare. Negli ultimi anni, soprattutto a seguito della pandemia, l’attenzione verso la salute è divenuta un aspetto prioritario per tutti noi. Assidai ne conosce il valore: essere iscritti ad Assidai significa non solo essere tutelati nei momenti più delicati della propria vita ma anche avere a disposizione una serie di prestazioni per la non autosufficienza.

Nel panorama dei fondi sanitari integrativi italiani, infatti, Assidai ha sempre giocato d’anticipo, e fin dal 2010 ha introdotto significative prestazioni sul delicato tema delle coperture per la non autosufficienza (Long Term Care), cioè l’insieme dei servizi socio-sanitari forniti con continuità a persone che necessitano di assistenza permanente a causa di disabilità fisica o psichica. Questo tema purtroppo per l’Italia e per i principali Paesi europei, è sempre più di attualità a causa del graduale invecchiamento della popolazione.

Nel corso degli anni il Fondo ha apportato continue migliorie alle prestazioni per la non autosufficienza e sono lieto di anticipare per il 2023 una grande novità, che tutela gli iscritti in modo considerevole in termini di rendite vitalizie garantite. Infatti, per le prestazioni per la non autosufficienza che, fino al 31 dicembre 2022, sono indirizzate agli iscritti fino a 65 anni, è stato previsto l’innalzamento dell’età fino ai 70 anni con l’allineamento della definizione a quella in vigore nel Fasi (non essere in grado di compiere 3 su 6 delle principali attività della vita quotidiana). Uno sforzo importante da parte di Assidai e sono certo che gli iscritti apprezzeranno molto questa novità.

Tra le iniziative più recenti c’è il Prodotto Unico Fasi – Assidai, perché questa scelta e che vantaggi comporta per chi vi aderisce?

Per soddisfare le esigenze reciproche di aziende e lavoratori, a seguito dell’ultimo rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Dirigenti Industria siglato da Federmanager e Confindustria, è stato previsto, in ambito di assistenza sanitaria, una forte collaborazione tra Fasi e Assidai realizzata attraverso la società di servizi IWS – Industria Welfare Salute, partecipata da Confindustria, Federmanager e Fasi. Tale partnership ha dato luogo alla possibilità, attraverso Assidai, di integrare le prestazioni previste da nomenclatore tariffario Fasi, fino al 100% della spesa sostenuta. Come? Grazie all’ideazione del Prodotto Unico Fasi-Assidai, che garantisce ai dirigenti in servizio delle aziende industriali un’assistenza sanitaria completa con la possibilità di gestire un’unica richiesta di rimborso Fasi – Assidai e un unico accesso facilitato al network di strutture sanitarie convenzionate.

Inoltre, non vanno sottovalutate le importanti coperture in caso di non autosufficienza incluse nel Prodotto Unico Fasi – Assidai che, grazie all’erogazione di un’importante rendita vitalizia mensile, possono supportare le famiglie che dovessero affrontare drammatici casi di disabilità permanenti. In conclusione, dati i vantaggi e l’unicità del Prodotto Unico, ritengo sia fondamentale una sempre maggiore diffusione dello stesso presso i dirigenti in servizio che ancora non conoscono Assidai e, di conseguenza, gli importanti benefici derivanti dall’iscrizione al nostro Fondo sanitario.

C’è qualche altra novità per il 2023, oltre all’importante miglioria introdotta per la Long Term Care, che ha piacere di anticiparci?

Abbiamo lavorato intensamente in questi mesi anche per introdurre una significativa novità relativa al Piano Sanitario Familiari, un’importante copertura sanitaria che consente ai manager iscritti di estendere l’assistenza sanitaria anche ai propri figli sia nel caso non siano più rientranti nel nucleo familiare perché hanno compiuto il 26° anno di età, sia nel caso abbiano perso l’assistenza sanitaria del fondo primario.

Fino a quest’anno l’assistenza sanitaria era garantita fino ai 55 anni dei figli, l’importante miglioria per il 2023 è che l’età è stata innalzata a 65 anni per rispondere alle esigenze di molti manager che in più occasioni ci hanno segnalato questa criticità. Mi preme, infine, anche ricordare che il Piano Sanitario Familiari è destinato anche al coniuge o ex convivente.

 

Il PNRR, i Piani delle Ferrovie, le Nuove Regole

Il PNRR, i Piani delle Ferrovie, le Nuove Regole

Il PNRR costituisce l’occasione anche per scrivere le regole per la realizzazione degli investimenti pubblici, in particolare nelle infrastrutture, e tra queste segnatamente quelle per il settore ferroviario. Nel Recovery Plan infatti, come è noto, ben 24,77 miliardi di euro sono destinati a interventi infrastrutturali nelle ferrovie.

Accedere ai fondi del PNRR infatti significa non solo ricevere risorse, ma anche condividerne le regole, i meccanismi che incentivano, spingono a fare delle cose e a farle in tempi adeguati. In particolare, ci sono delle condizioni. Le milestones le pre-condizioni per l’attuazione del Programma, impongono azioni di efficientamento della macchina pubblica.

Le regole

Lo scorso gennaio 2022 il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ha presentato un nuovo approccio che verrà utilizzato dal Ministero per realizzare infrastrutture resilienti e sostenibili.

Approccio fortemente innovativo coerente con i principi europei e internazionali del Next Generation EU e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e, soprattutto, con le nuove linee guida del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) riguardanti la valutazione degli investimenti pubblici secondo indicatori di sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Le Linee Guida del Ministero prevedono, in estrema sintesi:

1) la definizione del “CHE COSA” debba essere progettato in una cornice più generale di promozione dello sviluppo sostenibile;

2) la definizione del “COME” pervenire ad una efficiente progettazione dell’opera, così come individuata nella prima macro-fase, tenendo conto degli elementi qualificativi di sostenibilità dell’opera stessa lungo l’intero ciclo di vita.

CHE COSA

In questa prima fase viene evidenziato il quadro esigenziale relativo ai fabbisogni del contesto economico e sociale e ai correlati obiettivi e indicatori di prestazione.

In linea generale, il quadro esigenziale contiene:

  1. a) gli obiettivi generali da perseguire attraverso la realizzazione dell’intervento, con riferimento a quanto indicato all’articolo 23, comma 1 del Codice degli Appalti. Agli obiettivi generali sono associati specifici indicatori di risultato (con relativa indicazione delle fonti di verifica);
  2. b) i fabbisogni della collettività, o della specifica utenza alla quale l’intervento è destinato, da porre a base dell’intervento;
  3. c) le esigenze qualitative e quantitative dell’amministrazione committente e della specifica utenza, che devono essere soddisfatte attraverso la realizzazione dell’intervento;
  4. d) l’eventuale indicazione…delle alternative progettuali da individuare e analizzare nel documento di fattibilità delle alternative progettuali.

Sulla base del quadro esigenziale, il documento di fattibilità sviluppa un confronto comparato tra alternative progettuali che possono riguardare, a titolo di esempio:

– la localizzazione dell’intervento per le opere di nuova costruzione;

– le scelte modali e le alternative di tracciato per le infrastrutture di trasporto;

– l’alternativa tra la realizzazione di una nuova costruzione o il recupero di un edificio esistente, ovvero il riutilizzo di aree dismesse o urbanizzate o degradate, limitando ulteriore consumo di suolo;

– le alternative di approvvigionamento idrico e/o gli interventi per migliorare l’efficienza delle reti di distribuzione.

L’analisi costi benefici (ACB) è il principale strumento metodologico a supporto della scelta tra alternative progettuali.

COME

Individuata l’alternativa progettuale complessivamente “preferibile”, nella seconda fase il documento di indirizzo alla progettazione (DIP) disciplina la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica (PFTE). Nel DIP si rinvengono i requisiti prestazionali che dovranno essere perseguiti dalle strategie progettuali.

Per il settore ferroviario il MIMS – Struttura Tecnica di Missione – ha elaborato le linee guida operative per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche specificamente per il settore ferroviario, un “vademecum”, come è precisato nel documento.

Come previsto nel Codice degli Appalti, il progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) comprende l’analisi quantitativa dei fabbisogni per la collettività, da porre a base dell’intervento, oltre alle analisi previste nello Studio di Fattibilità, ovvero:

  • analisi delle alternative di progetto e relativa fattibilità tecnica;
  • sostenibilità finanziaria e convenienza economico-sociale;
  • compatibilità ambientale e verifica procedurale;
  • analisi del rischio e di sensitività.

Nelle Linee Guida viene confermata la necessità della preliminare analisi economica che può essere analisi Costi Efficacia o la classica Analisi Costi Benefici (redatta secondo le linee guida UE), a seconda della rilevanza del progetto.

Una parte fondamentale nella analisi di progetto occupano le analisi di sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti.

Queste le regole generali. Ma i documenti del MIMS contengono delle specifiche linee guida per il settore ferroviario, proprio per la sua rilevanza. Le specifiche linee guida di dettaglio sono contenute in un c.d. “Vademecum”, redatto dalla Nuova Struttura Tecnica di Missione del Ministero. Il documento descrive puntualmente la metodologia di valutazione da applicare alle potenziali opere oggetto di finanziamento da parte del MIMS, attraverso le principali dimensioni cha caratterizzano la sostenibilità di un progetto – economica, ambientale, sociale e di governance – oltre che gli aspetti di natura trasportistica strettamente connessi al settore di riferimento.

I piani delle Ferrovie

I fondi del PNRR sono tanti ma non esauriscono il fabbisogno di Ferrovie derivante da un programma di modernizzazione tecnica e di rispondenza dell’offerta in termini di qualità e di quantità alla domanda passeggeri e merci attuale e prospettica, come stiamo per vedere.

Coerentemente con la normativa per la semplificazione delle procedure e la velocizzazione degli investimenti ferroviari, il 30 dicembre 2021 il MIMS ha trasmesso al Parlamento il Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria di passeggeri e merci (DSMF) previsto nell’ambito delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per velocizzare l’iter di definizione e approvazione del Contratto di Programma tra MIMS e Rfi 2022-2026.

Come è noto sono previsti, a livello europeo, i seguenti importanti target su due orizzonti temporali (2030 e 2050):

  • Entro il 2030 il traffico ferroviario ad alta velocità ed il traffico ferroviario merci dovranno rispettivamente raddoppiare ed aumentare del 50% rispetto ai livelli del 2015. Parallelamente, i trasporti di linea collettivi inferiori a 500 km dovranno essere a emissioni zero.
  • Entro il 2050 il traffico ferroviario ad alta velocità dovrà triplicare, il traffico merci ferroviario dovrà raddoppiare, tutti i costi esterni del trasporto intra UE dovranno essere coperti dagli utenti del trasporto.

Con riferimento a tali obiettivi, la programmazione di medio-lungo termine definita prima nel PNRR e poi nell’Allegato al DEF 2021 prevede per la modalità ferroviaria lo sviluppo di sistemi integrati di trasporto a lunga percorrenza e locale per una mobilità sostenibile, per conseguire gli obiettivi generali di:

  • ridurre le disuguaglianze territoriali in termini di dotazione infrastrutturale e di servizi di mobilità, basandosi, tra l’altro, su criteri di accessibilità territoriale ed equità;
  • ridurre le emissioni di gas climalteranti e l’inquinamento, in particolar modo nelle città, e procedere nel percorso della decarbonizzazione e della transizione ecologica che vede il trasporto ferroviario svolgere un ruolo centrale;
  • piena realizzazione dei corridoi europei TEN-T;
  • potenziamento e la messa in sicurezza della circolazione ferroviaria grazie all’estensione dell’utilizzo dell’ERTMS a tutta la rete. Oggi l’ERTMS è operativo su 758 km linee di Alta Velocità (AV), mentre sono in avvio le prime realizzazioni sui corridoi europei (1.500 km). L’obiettivo è quello di accelerare l’attrezzaggio con ERTMS del 100% della rete e della flotta circolante entro il 2035;
  • aumento della resilienza alla crisi climatica, con il rafforzamento della resilienza dell’infrastruttura, l’efficientamento energetico e l’aumento della sicurezza;
  • potenziamento e l’estensione dell’Alta Velocità (AV), ossia l’estensione della connettività e prestazioni dell’AV realizzando infrastrutture diverse per le esigenze di ciascun territorio, affiancando alla realizzazione di nuove linee, interventi di velocizzazione e superamento delle situazioni di saturazione;
  • miglioramento delle reti regionali, interregionali e dei nodi ferroviari delle città metropolitane (considerando anche lo sviluppo delle linee storiche ad utilizzo turistico);
  • miglioramento del sistema logistico nazionale, attraverso il potenziamento dei collegamenti di ultimo miglio con aeroporti, porti e terminali merci. È prevista la realizzazione dei collegamenti con i principali aeroporti Core oggi non connessi alla rete ferroviaria;
  • aumento della qualità delle stazioni, le quali vanno valorizzate quali nodi intermodali e poli di attrazione per lo sviluppo sostenibile del territorio e del suo sistema di mobilità;
  • innovazione tecnologica da sviluppare nell’ambito di tutti i sottosistemi dell’infrastruttura ferroviaria nazionale e a livello di impianti di alimentazione del materiale rotabile a trazione alternativa (treni a idrogeno), di cui è stata avviata la fase di sperimentazione utilizzando le risorse messe a disposizione nel PNRR.

LE RISORSE

Le risorse del PNRR contrattualizzate sono pari a 23,86 Mld di euro.

I Fabbisogni finanziari per il nuovo Contratto di Programma-Investimenti 2022-2026 – portafoglio progetti in corso e programmatico – si attestano a 213.447,72 Mln di euro di cui:

  • 187,54 Mln di euro di opere in corso finanziate;
  • 554,72 Mln di euro di fabbisogni programmatici relativi al successivo quinquennio di vigenza contrattuale (2022-2026).

I fabbisogni finanziari per il nuovo Contratto di Programma-Servizi 2022-2026 (risorse necessarie a garantire il presidio manutentivo dell’infrastruttura) ammontano complessivamente a 3.356 Mln di euro (per ciascun anno, ndr), così articolate:

  • 200 Mln di euro per ciascun anno del periodo 2022-2026 per le attività in conto capitale di manutenzione straordinaria;
  • 156 Mln di euro per ciascun anno del periodo 2022-2026 per le attività in conto esercizio del contratto.

 

Editoriale del Presidente: La forza di non fermarsi

Editoriale del Presidente: La forza di non fermarsi

Siamo ancora in piena fase di ripartenza ma il calo dei contagi dovuto ai benefici della campagna vaccinale ci conforta e imprime nuova fiducia ed energia per affrontare tutte le sfide che, giorno per giorno, ci troviamo davanti.

Nonostante le difficoltà, quello appena trascorso è stato un anno di fortissimo impegno da parte della nostra organizzazione, uno sforzo riconosciuto anche nei primi mesi del 2021 che confermano il trend di crescita delle iscrizioni, segno di rinnovata fiducia e soddisfazione da parte dei colleghi.

Ripartiamo proprio da qui. Dalla fiducia in un’organizzazione che, come è noto, non si è mai fermata, lavorando in smart-working e assicurando agli iscritti e alle loro famiglie i servizi, le tutele e l’assistenza da parte di tutti gli uffici della struttura.

Il supporto e la presenza per i colleghi e per le loro famiglie è stata la nostra priorità. Le distanze imposte dalla pandemia hanno reso spesso difficile superare le difficoltà, mi scuso se in alcuni casi i riscontri attesi non sono stati tempestivamente esaurienti, ma nonostante gli ostacoli incontrati lungo il percorso di questi difficili mesi, non ci siamo mai arresi e abbiamo puntato sempre all’obiettivo: garantire tutele e servizi ai colleghi e fare la nostra parte per contribuire alla ripartenza del territorio.

Intanto il tempo è trascorso e siamo giunti alle porte dei due importanti appuntamenti per la nostra Associazione, l’Assemblea Annuale e le Elezioni per il Rinnovo degli Organi Sociali, un rinnovo che, nonostante gli sforzi di tutti, Commissione Elettorale in primis, ha subito i ritardi legati alla pandemia che ha rallentato la tabella di marcia al fine di consentire a tutti i colleghi, anche quelli sprovvisti di posta elettronica, di ricevere le informazioni necessarie per esercitare il proprio diritto di voto.

Le elezioni per il rinnovo degli organi rappresentano sempre un’occasione importante per dare nuovo slancio e nuova forza alla nostra Compagine Associativa.

Questo numero speciale di Professione Dirigente è dedicato interamente alla presentazione dei curricula dei colleghi che hanno presentato la propria candidatura, al fine di offrire a tutti pari visibilità e consentire a ciascun iscritto di esprimere la propria preferenza con la maggior consapevolezza possibile. Numerosi i candidati agli Organi di Federmanager Roma, di cui ben 63 nuovi colleghi e di questi 24 appartenenti a nuove aziende (22 colleghi e 8 aziende nel Consiglio Direttivo, 2 colleghi e 2 aziende nel Collegio dei revisori, 4 colleghi e 3 aziende nel Collegio dei Probiviri, 35 colleghi e 11 aziende nell’Assemblea dei Delegati).

Tra i candidati troverete nomi nuovi, sia per tutte le cariche in rinnovo, segno che l’operato della nostra realtà associativa ha suscitato l’interesse da parte di aziende e colleghi che per la prima volta si avvicinano a Federmanager Roma e sono pronti a scendere in campo in prima linea e a mettersi in gioco per l’interesse comune.

Nei miei 6 anni di mandato da presidente, questa Associazione ha compiuto passi importanti su molti fronti: relazioni industriali e istituzionali, politiche attive del lavoro, innovazione, certificazione delle competenze, assistenza contrattuale e previdenziale, welfare e servizi per i colleghi iscritti e le loro famiglie. Sono stati 6 anni intensi che ci hanno visto crescere insieme, combattere battaglie vecchie e nuove, impegnarci alla ricerca di nuove opportunità e studiare nuovi progetti rivolti alla crescita e alla tutela dei colleghi. In questi 6 anni abbiamo organizzato più di 100 eventi.

Un altro elemento di orgoglio è poter contare numerosi colleghi romani tra gli eletti alle cariche nazionali degli organi e degli enti Federmanager. Negli ultimi 6 anni oltre 40 colleghi di Roma hanno ricoperto incarichi elettivi a livello nazionale, di cui 5 alla presidenza di Enti Bilaterali e Collegi del Sistema Federmanager, alcuni riconfermati per due mandati.

Oltre a restare sempre operativi per i colleghi, seppur a distanza e nel rispetto delle norme di sicurezza di volta in volta emanate dal Governo, abbiamo continuato ad operare sul fronte delle relazioni istituzionali sia a livello locale che nazionale, al fianco della nostra Federazione.

I nuovi contesti economici hanno modificato radicalmente il modo di fare impresa, le organizzazioni aziendali e il management stesso. Il nostro ruolo di Organizzazione di rappresentanza, in questa realtà nuova e priva di riferimenti, assume un ruolo ancora più centrale. Le skills manageriali appaiono sempre più essenziali per traghettare le aziende oltre la crisi e soprattutto per la realizzazione del PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza predisposto dall’Europa che richiede competenze specifiche e rappresenta l’occasione di rinascita che il nostro paese non può assolutamente perdere.

Per questa ragione abbiamo intensificato il nostro impegno nella difesa del posto di lavoro mettendo in primo piano la formazione e la certificazione delle competenze per orientate i colleghi sulle mutate esigenze del mercato del lavoro.

Il nostro progetto di certificazione delle competenze “Be Manager” ha certificato oltre 500 colleghi, quasi 100 su Roma, nei profili di Innovation Manager, Export Manager, Manager di Rete, Temporary Manager e Manager per la Sostenibilità.

Abbiamo sperimentato nuovi modi di stare insieme a distanza continuando ad organizzare incontri e a fare network, abbiamo iniziato e portato a termine progetti formativi e di politiche attive con l’obiettivo di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro e agevolare la managerializzazione delle PMI che rappresentano il 92% delle imprese attive sul nostro territorio e dalle quali dipende la ripresa del nostro sistema economico.

In tale contesto siamo orgogliosi dei riscontri pervenuti sui progetti “Open Innovation Manager” e “Smart Energy per le PMI” condivisi con Unindustria e finanziati da 4Manager, la più giovane realtà bilaterale costituita da Federmanager e Confindustria sul fronte delle politiche attive del lavoro. I due progetti hanno coinvolto 15 manager inoccupati iscritti a Federmanager Roma e 14 aziende iscritte ad Unindustria consentendo un innesto di managerialità che ha puntualmente perseguito gli obiettivi prefissati registrando la piena soddisfazione di tutti gli attori coinvolti.

Abbiamo riservato particolare attenzione alla Sanità, settore duramente colpito dalla pandemia, sebbene per noi da sempre prioritario.  Con il nuovo portale IWS – Industria Welfare Salute entrato a pieno regime, gli iscritti possono inviare un’unica richiesta di prestazione che viene indirizzata poi da IWS al FASI e all’ASSIDAI per le rispettive competenze.

Abbiamo proseguito il forte impegno sul fronte previdenziale in difesa dei trattamenti pensionistici attivi, senza dimenticare i colleghi usciti prematuramente dalle aziende. Molto apprezzato il nuovo progetto di consulenza previdenziale personalizzata, a cura dei maggiori esperti del settore che consente ai colleghi di operare ogni tipo di scelta, in tempo utile e con maggiore consapevolezza rispetto alla propria posizione contributiva e alle eventuali opportunità da cogliere.

Confermato anche quest’anno il nostro contributo solidale a VISES onlus, anima sociale della nostra federazione che interviene sull’intero territorio nazionale rendendo operativo, dove ce ne è più bisogno, il nostro intervento.

Tutto questo e molto altro ancora è stato possibile grazie ad un incessante lavoro di squadra. Il mio personale ringraziamento va ai colleghi del Consiglio Direttivo uscente, ai componenti di tutti i Gruppi di Lavoro e a tutti coloro che si sono messi a disposizione, anche con il semplice gesto di rinnovo dell’iscrizione, per la crescita della nostra organizzazione, nell’interesse dei colleghi.

Federmanager Roma conta quasi 10.000 manager iscritti, portatori di competenze, visione e senso di responsabilità, un patrimonio umano e professionale inestimabile, un punto di forza su cui puntare per ripartire e su cui mi permetto di richiamare l’attenzione, soprattutto in vista del nostro imminente appuntamento elettorale che necessita della più ampia partecipazione possibile.

Rivolgo il mio in bocca al lupo a tutti i colleghi candidati e offro fin da ora il mio supporto alla nuova squadra che guiderà Federmanager Roma per il prossimo triennio e si troverà ad affrontare l’ardua sfida della ripresa, una sfida che siamo chiamati a vincere, per noi, per i nostri figli e per il nostro Paese.

Presente e futuro per un impegno costante

Presente e futuro per un impegno costante

Presente e futuro: il 2020 sarà ricordato come Annus horribilis. Ma di certo (se il buon giorno si vede dal mattino) anche il 2021 non si preannuncia dei migliori. Dall’ultimo report ISTAT, sembra che il 2020 si sia chiuso con una diminuzione del prodotto interno lordo di circa l’8%. Tutto questo non ha potuto non avere serie conseguenze per la categoria dei dirigenti, tradizionalmente la più esposta a subire i venti avversi delle cadute di fatturato e delle ristrutturazioni di efficienza

Certo la diminuzione di fatturato non è generalizzabile: hanno subito serie conseguenze i settori legati al travel, turismo e, in genere, all’entertainment. Sicuramente meglio sono andati i settori legati al digitale e al farmaceutico. Ma passiamo ora all’attività svolta dall’ufficio sindacale durante il 2020.

Durante l’anno 2020 sono state rinnovate ben 12 RSA. In merito va osservato che Federmanager Roma ha storicamente il numero maggiore di RSA rispetto alle altre organizzazioni territoriali. Il risultato è che Federmanager Roma – questo è un dato positivo per qualità e quantità complessiva dei servizi offerti – supporta colleghi che spesso hanno sede in regioni diverse dal Lazio, come conseguenza del fatto che le RSA hanno una dimensione territoriale a livello nazionale.

La struttura sindacale ha, inoltre, trattato alcune procedure di licenziamento collettivo: alcune concluse con accordo, salvo, purtroppo, una.

Dall’analisi delle risoluzioni consensuali 2019-2020, si evidenzia che le risoluzioni per pensionamento sono quasi raddoppiate.  È diminuito di circa il 47% il dato relativo alle risoluzioni senza diritto a pensione: elemento di per sé positivo.

È continuata la presenza di Federmanager Roma – con tutte le cautele e le limitazioni dovute alla pandemia – nei tavoli nazionali della Commissione per CCNL e Welfare e previdenza. Sono entrati nella loro piena operatività le società costituite in sede di rinnovo contrattuale: IWS e 4Manager. Come sappiamo IWS avrà come missione quella di efficientare la rete delle prestazioni sanitarie offerte in modo convenzionato – elemento di per sé indispensabile per l’equilibrio economico a breve e lungo termine di Fasi e Assidaie di creare economie di scala unificando molti servizi gestionali. È di tutta evidenza che l’implementazione di IWS rappresenterà un punto di forza – dovuto all’ultimo rinnovo – in considerazione dell’invecchiamento dell’insieme interessato assistito da Fasi e Assidai e del progressivo squilibrio fra dirigenti pensionati e in servizio. Presente e futuro per un impegno costante Ancora più significativa – dal punto di vista delle relazioni industriali – è 4Manager.

Questa nuova struttura paritetica Federmanager Confindustria dovrà svolgere compiti molto importanti, in particolare nei seguenti settori:

  • Realizzare iniziative di politiche attive, finalizzate all’incremento della employability;
  • Attività di formazione finalizzata sempre alla ricollocazione del dirigente.

Con questa finalità, le imprese che attivano processi di ristrutturazione aziendale, d’accordo con il dirigente possono concordare, attraverso 4Manager, processi di outplacement, ai quali lo stesso 4Manager contribuirà per una somma massima di 3000 euro.

Per quanto riguarda il futuro, ritengo che, in considerazione dei cambiamenti radicali dei processi lavorativi, innescati dall’epidemia e dall’uso massiccio delle tecnologie e dello smart working, molto ci sarà da lavorare per evitare che la reingegnerizzazione necessaria del lavoro e delle responsabilità, non ricada sul management.

Un altro tema molto sentito dai colleghi delle grandi aziende di servizi e di produzione che fanno riferimento a Federmanager Roma, è quello della responsabilità oggettiva. Si tratta di vicende che vedono coinvolti sia il top management che il middle management. Si pensi alle vicende legate agli infortuni, oppure ai grandi eventi nel campo dei trasporti in genere. Spesso sono coinvolti, solo per ruolo organizzativo, colleghi il cui controllo è minimo sul processo produttivo che ha dato luogo all’incidente. Si tratta, in materia, di intervenire sul legislatore, per meglio definire ruoli e responsabilità: è comunque materia delicata che non può essere isolata esclusivamente nell’ambito delle coperture assicurative.

Concludo ringraziando l’ufficio sindacale per l’alto livello professionale e l’impegno.

Commissione Previdenza, le novità

Commissione Previdenza, le novità

Recentemente la Commissione Previdenza di Federmanager Roma ha provveduto ad una rivisitazione dei suoi componenti e ad una rifocalizzazione dei suoi obiettivi

Anche se a poco tempo dal rinnovo degli organi di governo della rappresentanza romana dei dirigenti, si è ritenuto comunque opportuno confermare le attività di base e lanciare alcuni progetti che potranno essere ripresi e continuati dalla nuova Commissione.

Innanzitutto una informativa sugli istituti più caratteristici del nostro mondo welfare, assistenza sanitaria integrativa e previdenza complementare, anche alla luce del particolare momento di emergenza sanitaria che attraversa il Paese. Sono state programmate due video conferenze di presentazione, a cura dei rispettivi Direttori Generali, dei Fondi pensione Previndai e Previndapi e dei Fondi sanitari Fasi ed Assidai, nonché di IWS, società recentemente costituita da Federmanager e Confindustria per ottimizzare l’offerta e le prestazioni nel settore sanitario. Altra video conferenza sarà dedicata alla conoscenza dei sistemi di welfare adottati in importanti aziende italiane di respiro internazionale, tentando un confronto costruttivo con la analoga realtà esistente attualmente nelle PMI del nostro Paese.

Uno specifico progetto è stato previsto per l’ampliamento del concetto di welfare, approfondendone i vari pilastri portanti e cercando di coglierne le varie componenti positive in termini economici e di assistenza in senso generale. Il Bilancio sociale continuerà ad essere sviluppato e implementato, costituendo la declinazione in chiave sindacale ampia di numeri che altrimenti avrebbero solo una rappresentatività di carattere societario, mentre invece racchiudono le varie attività svolte al servizio dei colleghi.

Sempre più importanti diventano le forme di assistenza in chiave di Long Term Care, alle quali Federmanager Roma guarda da tempo con grande interesse ed impegno. L’obiettivo che la Commissione si è dato è quello di favorire sempre più la consapevolezza che occorra spostarsi dal sostegno economico alla fornitura di servizi. Ancora attualmente è privilegiato il primo aspetto, sicuramente importante, mentre noi siamo convinti che sia necessario assicurare condizioni di assistenza diretta, decorose per la persona, in strutture dedicate nella cui governance, preferibilmente, Federmanager possa far sentire la propria voce.

Un progetto specifico è stato dedicato ad un’analisi dei risultati dell’applicazione dello smart working su scala massiva nelle nostre aziende e degli insegnamenti da trarne per un futuro corretto mix della prestazione lavorativa tra resa in presenza ed a distanza. Questo progetto sarà sviluppato insieme alla Commissione Sindacale, dati gli importanti riflessi che le tematiche trattate hanno sul piano contrattuale e dell’ambiente e degli strumenti di lavoro.

Da ultimo saranno rafforzati gli elementi conoscitivi propri degli argomenti tipici dell’attività sindacale di competenza della Commissione: la annosa questione della separazione tra assistenza e previdenza, la difesa delle pensioni, il supporto ai colleghi nella gestione della storia contributiva e nella interfaccia con gli Enti interessati, la partecipazione attiva alle solite riproposizioni dei requisiti pensionistici, il crescente peso del welfare nelle aziende e nella ricontrattazione dei contratti di lavoro.

Al momento sono ancora buone intenzioni, ce ne rendiamo conto, ma possiamo garantire il massimo impegno nella valorizzazione della Commissione Previdenza di Federmanager Roma.

Ripartiamo uniti per riprogettare un nuovo futuro

Ripartiamo uniti per riprogettare un nuovo futuro

Un nuovo futuro: i manager volontari di Federmanager Roma hanno contribuito in questi anni a portare avanti i progetti Vises dedicati all’educazione e alla formazione dei giovani. Importante proseguire su questa strada

Lo stravolgimento che l’attuale emergenza a livello mondiale sta portando nelle vite di ognuno di noi impone di guardare al futuro con uno sguardo diverso, per tentare di ridisegnare una realtà migliore di quella che abbiamo lasciato. In questi mesi abbiamo riscoperto il valore della responsabilità, reagendo insieme, con la forza di una comunità, per tutelare ogni singolo individuo e soprattutto i più deboli. Dobbiamo quindi proseguire questa strada che ci ha portato a riscoprire la solidarietà, per dare una risposta concreta a bisogni sociali che saranno sempre più urgenti e per ripensare un modello di sviluppo che ha mostrato tutta la sua fragilità.

Una tra i temi più urgenti sui quali focalizzarsi sarà l’educazione dei nostri giovani. Dovremo affrontare le conseguenze della necessaria sospensione della scuola, ci troveremo di fronte a profonde disuguaglianze e dovremo ripartire offrendo sostegno a quanti sono rimasti indietro. Sarà necessario offrire ai ragazzi nuove e rafforzate competenze, per permettere loro di entrare in un modo del lavoro che si mostrerà ancora più complesso, visto il cambiamento profondo in atto e che andrà a delineare una nuova idea di occupazione che premierà ancora di più meritocrazia, competenze e creatività, presupposti indispensabili per il rilancio del Paese.

Vises, onlus di Federmanager, da anni lavora per contribuire al benessere delle persone e di tutta la comunità, tutelando i diritti dei più deboli. Realizzando percorsi educativi innovativi per lo sviluppo delle competenze personali e professionali, offre orientamento e sostegno a donne e giovani, categorie che la crisi attuale sta colpendo duramente.Ripartiamo uniti per riprogettare un nuovo futuro All’educazione dei giovani Vises ha dedicato negli anni gran parte della sua azione: con progetti come Abc Digital, Un’impresa che fa scuola e Apprendere x Riprendere, realizzati anche grazie al costante sostegno di Federmanager Roma e di molti manager.

Insieme a questi manager, uomini e donne abituati a trasformare i problemi in opportunità, volontari che con professionalità e passione si impegnano in prima linea, abbiamo potuto continuare, anche a distanza, lo sviluppo dei percorsi per lo sviluppo delle competenze trasversali, un supporto fondamentale per i ragazzi che si troveranno ad affrontare le continue sfide e cambiamenti della società moderna. Per garantire il diritto fondamentale all’istruzione e immaginare un nuovo futuro per i nostri giovani è necessario ripartire insieme, oggi ancora più uniti.

L’importanza di Energy manager per le PMI

Nel mese di Gennaio 2020, 4.Manager ha avviato il progetto “Smart Energy per PMI”. Un laboratorio di politiche attive del lavoro che mira al reinserimento di figure manageriali con adeguate competenze, potenziando le capacità decisionali delle PMI nel campo della efficienza energetica, innovazione tecnologica e rivisitazione dei processi

Sono trascorsi quattro anni da quando, alcuni consiglieri di Federmanager Roma, in particolare dirigenti Eni ed Enel, si sono dedicati ad avviare iniziative tese a migliorare la cultura e sensibilità dei manager e delle aziende ai temi della sostenibilità ambientale ed efficienza energetica con corsi di formazione, work shop e convegni.

Il progetto “Smart Energy per PMI” ha avuto il sostegno e la condivisione di Unindustria ed il completo finanziamento da parte di 4.Manager, Associazione costituita da Confindustria e Federmanager, creata specificamente per accompagnare imprese e manager nell’evoluzione 4.0, attraverso la progettazione e realizzazione di iniziative ad alto valore aggiunto che possano rispondere ai fabbisogni emergenti per la crescita complessiva dei manager industriali e delle imprese del settore.

Le PMI sono uno dei pilastri fondamentali del panorama imprenditoriale italiano. Infatti le PMI italiane impiegano l’82% dei lavoratori in Italia, una quota che supera la media europea, e rappresentano il 92% delle imprese attive del territorio.

Foto di Anna Shvets da Pexels

Secondo recenti stime della Banca Dati del Sole 24 Ore si contano più di 5,3 milioni di PMI che generano un’occupazione di circa 16 milioni di persone e un fatturato complessivo di 2 mila miliardi di euro.

La Regione Lazio con 475 mila imprese è la seconda dopo la Lombardia per la più alta densità di PMI.

L’impatto economico delle PMI non può peraltro essere valutato considerando semplicemente il loro coinvolgimento diretto, ma va letto in chiave di filiera; infatti le PMI italiane fanno ormai parte di catene del valore complesse e globali, contribuendo alla formazione dei loro vantaggi competitivi attraverso soluzioni flessibili e diversificate.Una recente indagine svolta da Infocamere su richiesta di Federmanager Roma ha evidenziato come nei settori più energivori quali il metalmeccanico, ceramico e cartario, meno di una PMI su quattro possiede al proprio interno una figura manageriale. Questa mancanza, dovuta soprattutto al carattere famigliare di queste aziende, si ripercuote con evidenti segni all’interno delle strategie di medio e lungo periodo dell’impresa. La mancanza di una guida manageriale, che abbia una know-how trasversale e possibilmente maturato anche in altre realtà settoriali ed internazionali, rallenta un percorso di crescita di queste aziende, che viceversa potrebbero ancor più affermarsi sul panorama italiano ed internazionale.

La sostenibilità di una impresa e la sua competitività sul mercato dipendono dalla innovazione e dalle strategie di gestione aziendale nonché dall’organizzazione dei processi industriali con la logistica connessa e dagli sviluppi commerciali e dei servizi.

Inoltre in Italia vi è una forte necessità di ridurre i costi di produzione energetici che sono più alti rispetto gli altri paesi europei e tale condizione è ancora più onerosa per le PMI.

Le incentivazioni per l’Industria 4.0 e l’applicazione di un percorso di risparmio energetico rappresentano l’opportunità per valutare ed avviare iniziative tese a migliorare le performance energetiche, ambientali, della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, dell’utilizzo di risorse e di una economia circolare. Tale processo di innovazione di modello organizzativo, se correttamente realizzato potrà consentire nel medio lungo periodo di migliorare i risultati economici ed il valore della azienda.

Foto di Armin Rimoldi da Pexels

L’importanza, pertanto, di potenziare le figure manageriali con specifici skill professionali che svolgano un’adeguata copertura delle sopraggiunte necessità di evoluzione del settore industriale, ha determinato in Federmanager Roma la scelta di avviare, negli ultimi tre anni, dei corsi di formazione “Energy Manager” ai quali hanno partecipato circa 70 manager che possano rispondere alle possibili richieste delle PMI.

Il progetto pilota “Smart Energy per PMI” si realizza attraverso l’inserimento di cinque manager con adeguata expertise tecnica presso quattro PMI pilota, selezionate da Unindustria in base alle loro potenzialità di referenti degli specifici settori industriali di appartenenza; in particolare:

  • Una azienda ceramica nella provincia di Viterbo;
  • Una azienda cartaria nella provincia di Frosinone;
  • Una azienda di telecomunicazioni nella provincia di Roma;
  • Una azienda di servizi energetici nella provincia di Roma.

 

I manager in questione svilupperanno il completo piano di rewamping dell’intero processo aziendale (produttivo, logistico, servizi e commerciale) per le singole aziende e saranno assistiti da un Gruppo di Lavoro composto da Federmanager Roma, Unindustria, Infocamere, Ecoman, Dipartimento di Meccanica ed Energetica della Federico II di Napoli. La gestione operativa ed amministrativa del progetto è seguita dalla Società Ecoman – Ecological Management, spin-off universitario, la quale attualmente sta provvedendo alla individuazione e selezione dei Temporary Manager inoccupati o esodati iscritti a Federmanager da poter inserire per tutto il periodo di durata del progetto presso le imprese pilota della Regione Lazio.

In sintesi gli obiettivi che “Smart Energy per PMI” si prefigge di realizzare sono:

  • la creazione di opportunità di inserimento per i Manager presso le aziende;
  • l’ampliamento della cultura manageriale nelle PMI, anche attraverso lo strumento del Temporary Manager, per la realizzazione di progetti legati alla innovazione supportati dai finanziamenti pubblici disponibili (es. Voucher per l’innovazione);
  • la comprensione e valutazione delle tecnologie per la circolarità e Material Flows Analysis attraverso una innovazione dei processi produttivi;
  • la digitalizzazione delle PMI, anche attraverso i finanziamenti destinati all’Industria 4.0;
  • la possibilità di esportare i benefici realizzati dal Progetto presso altre aziende similari del territorio e di altre regioni;
  • un risparmio dei costi energetici che possono stimarsi in un intervallo dal 5 al 20%, ipotizzando la integrazione e diversificazione dell’approvvigionamento ed utilizzo di sottoprodotti e di residui industriali (economia circolare) in funzione delle diverse tipologie di aziende e vetustà degli impianti;
  • la realizzazione di linee guida che potranno essere un valido strumento per le PMI nella analisi della efficienza energetica del processo produttivo, della logistica e sviluppo commerciale e dei servizi indicando i vari possibili interventi di miglioramento per i diversi distretti industriali in un’ottica di Green economy, economia circolare, sviluppo sostenibile.
  • La durata del Progetto è fissata in sette mesi.
  • Federmanager ha nominato responsabile del Progetto l’Ing. Salvatore Senese.

Alla conclusione del progetto Federmanager, unitamente ad Unindustria ed Infocamere, organizzerà un Convegno di presentazione dei risultati ed obiettivi raggiunti con il coinvolgimento delle aziende dei settori interessati e le associazioni di categoria.

 

Formazione manageriale: 3 progetti di valore

Formazione manageriale: 3 progetti di rilievo

Nell’ambito delle attività intraprese dal Gruppo di Lavoro Politiche Attive di Federmanager Roma, Bruno Sbardella illustra, in sintesi, alcune significative iniziative in corso nel settore della formazione manageriale

Progetto per Unicoop Lazio

A seguito di un mio suggerimento e della positiva iniziativa del Presidente di Unicoop Lazio, Avv. Lorenzo Stura e del Presidente Ebilcoop, Avv. Lucia Dello Russo, nella scorsa primavera mi è stato chiesto di ideare e sviluppare un progetto organico di formazione manageriale per le aziende della regione aderenti a Unicoop Lazio che annovera circa 650 imprese tra micro, mini e medie, alcune anche con dimensioni importanti in termini di addetti e fatturato. Abbiamo realizzato a tale scopo la macro-progettazione di dieci corsi, ciascuno della durata di 8 ore, aventi per obiettivo il rafforzamento delle hard-skills necessarie ad affrontare con successo i nuovi scenari derivanti dal frenetico sviluppo dei modelli di business e delle recenti innovazioni tecnologiche.

Il pacchetto di formazione si rivolge ai dirigenti, ai giovani laureati ed ai quadri apicali delle imprese cooperative con l’obiettivo di trasferire al management le conoscenze e le tecniche più aggiornate per lo sviluppo di una nuova cultura aziendale. Si è cercato di fornire strumenti idonei, informazioni ed idee progettuali volte a favorire la crescita delle PMI della nostra regione al fine di rendere più competitivi, efficienti e qualitativi i prodotti-servizi. Poter contribuire ad incrementare il valore complessivo delle aziende sul mercato è stato lo stimolo che ha orientato il team dei colleghi che ho coinvolto nel progetto.

Alla realizzazione di questa iniziativa progettuale hanno collaborato, con determinazione ed entusiasmo, 14 colleghi, soci di Federmanager Roma, ciascuno per il proprio ambito specialistico, e due professori universitari in possesso di rilevanti competenze nelle materie economico-finanziarie. Sentite le esigenze dell’Unicoop, ho coordinato, per ogni singolo Corso, la realizzazione della relativa micro-progettazione.

Il progetto, consegnato a Unicoop poco prima della scorsa estate, corredato dei dettagliati “curricula” dei colleghi, è stato recepito favorevolmente e, opportunamente integrato a cura della predetta importante organizzazione – che desidero qui ringraziare pubblicamente- inviato alla Regione Lazio per ottenere un finanziamento; cosa che è avvenuta nell’ottobre del 2019. Il gruppo di lavoro, denominato TEAManager, ha progettato i seguenti Corsi:

Comunicazione digitale e gestione della trasformazione digitale – “Impresa 4.0”

– Organizzazione agile del lavoro – smart working

– La protezione dei dati personali

– La sicurezza sul lavoro e le tecniche di prevenzione

– Business plan, budget e controllo di gestione, bilancio ed indicatori

– Gestione della trasformazione aziendale e lean management

-Il presidio commerciale e la segmentazione del mercato

– Gestione delle informazioni

– Piano finanziario e negoziazione bancaria. il manager ed i contratti di rete

– Il welfare aziendale

I primi due Corsi sono stati svolti, il primo nello scorso gennaio ed il secondo a metà febbraio, con grande apprezzamento da parte dei vertici e dei dirigenti delle aziende partecipanti aderenti a Unicoop. A seguito della crisi Covid-19, il calendario dei successivi otto è stato rivisto per la fruizione in modalità online utilizzando una piattaforma web ad hoc messa a disposizione dal Presidente di Unicoop Lazio. Contiamo, d’intesa con il vertice Unicoop, di poter svolgere l’intero restante ciclo formativo entro i prossimi mesi.

Mi fa molto piacere elencare i nominativi dei colleghi che mi hanno affiancato in questa stimolante iniziativa, il cui output, oltre ovviamente agli obiettivi formativi manageriali conseguiti e da conseguire, è anche naturalmente l’erogazione di consulenze alle aziende per il miglioramento e la semplificazione dei processi, e l’incremento del margine operativo. I nostri colleghi, nei loro settori specifici, hanno dimostrato di poter svolgere ruoli complessi di consulenti di direzione, poiché dotati di elevate competenze specialistiche assolutamente necessarie per affrontare un mercato così competitivo come l’attuale. TEAManager è un gruppo di specialisti e costituisce ormai un’importantissima risorsa per la nostra Associazione.

Di seguito i nominativi dei colleghi che hanno collaborato al progetto di formazione manageriale: Andrea Alfieri, Gregorio Bonfà, Romeo (prof.) Ciminello, Dario Cutilli, Mauro Driussi, Donato Eramo, Cristiana Farci, Giuseppe Galgano, Vito Donato Grippa, Alessandro Leone, Mauro (prof.) Liguori, Patrizio Palazzo, Andrea Penza, Carlo Rombolà, Francesco Rossi, Bruno Sbardella, Guelfo Tagliavini.

Naturalmente TEAManager ha previsto e pianificato anche alcune attività di consulenza a piccole e medie imprese. Penso inoltre alle iniziative che potrebbero essere utilmente intraprese per far conoscere i servizi formativi e consulenziali alle PMI del Lazio, con il coinvolgimento diretto dei Coordinatori Federmanager territoriali di Rieti, Viterbo e Frosinone. Questo potrebbe costituire, a mio avviso, un sicuro elemento di ulteriore valore aggiunto per FDM Roma.

Del resto, la positiva esperienza nei settori anzidetti e quella del lontano 2015, anticipando i tempi, portata avanti in modo innovativo da FDM Roma, con il primo Corso sulla Protezione dei dati personali e la certificazione dei DPO, ha di fatto aperto una strada virtuosa che ci rende orgogliosi e che nel tempo ha prodotto interessanti ricadute, soprattutto in termini occupazionali. Su quel solco, a mio avviso, è opportuno continuare il cammino intrapreso.

 Progetto per la Pontificia Università Gregoriana – PUG

Si tratta di un progetto formativo al quale sono stato invitato a dare un mio contributo grazie al Prof. Maurizio Romeo Ciminello che ha ricoperto incarichi di alto profilo manageriale in rilevanti istituzioni bancarie ed attualmente, docente nella Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana.

A seguito della felice intuizione del Decano della Facoltà di Scienze Sociali, prof. Jacquineau Azetsop, e con la preziosa collaborazione del collega Andrea Alfieri e del professor Ciminello, ho avuto modo di sviluppare un dettagliato programma di formazione in Leadership e Management che prenderà avvio nel prossimo anno accademico 2020-2021 sotto forma di Diploma e Laurea Magistrale. Il programma è stato recentemente completato ed approvato dalla Facoltà. Abbiamo selezionato alcuni colleghi formatori, tutti appartenenti a TEAManager, per l’effettuazione delle lezioni pomeridiane che saranno distinte in casi di studio e laboratori. Le lezioni mattutine saranno tenute da importanti top manager

Partecipazione al Concorso della FIA “Welfare che Impresa”

TEAManager partecipa con un proprio progetto al concorso pubblico lanciato dalla Fondazione Italiana Accenture – FIA, denominato “Welfare che Impresa”, il cui obiettivo è il finanziamento di imprese sociali, di start up e/o team di professionisti non ancora costituiti in impresa, che abbiano sviluppato idee e progetti originali per il sostegno delle categorie sociali più svantaggiate del nostro Paese. La proposta progettuale che abbiamo realizzato si rivolge, in modo non esclusivo, alla formazione di giovani diplomati degli Istituti Tecnici Superiori delle regioni Abruzzo, Lazio, Molise ed Umbria, che si preparano ad affrontare il mondo del lavoro ed a coloro che, diplomati o laureati, hanno perso il lavoro. Tra pochi mesi sapremo se la nostra originale proposta formativa sarà premiata dalla Commissione ad hoc insediata da FIA che vede la partecipazione di importanti istituzioni, pubbliche e private.

L’impegno di Eni per una New Green Economy

Abbiamo incontrato l’ingegnere Giuseppe Ricci, Chief Officer della direzione Refining & Marketing di Eni per riflettere con lui su temi strategici quali il cambiamento climatico, competitività industriale ed economia circolare

Come si coniuga la competitività industriale con l’attenzione posta ai cambiamenti climatici?

Siamo in una fase di grande trasformazione dove i cambiamenti climatici e la transizione energetica acquistano un carattere di urgenza, anche a causa del sovrappopolamento del pianeta e della necessità di fornire accesso all’energia a tutti.

L'impegno di Eni per una New Green Economy

Giuseppe Ricci, ingegnere Chief Officer della direzione Refining & Marketing di Eni

La sfida è accentuata dalla crescita economica mondiale che sta rallentando e questo non fa che acuire le tensioni. Tutto ciò può costituire un grosso problema per le imprese, ma anche una grande opportunità per le aziende che saranno in grado di intuire e anticipare i cambiamenti e di cavalcarli con coraggio e visione strategica. Un esempio è la posizione assunta da Eni, che nell’ultimo piano strategico ha posto la decarbonizzazione del proprio business al centro delle scelte del medio e lungo periodo. Per raggiungere l’obiettivo di zero net emissions. Eni ha individuato cinque leve: l’efficienza energetica, la forestazione, le fonti rinnovabili, la ricerca nel settore della cattura intombamento e trasformazione della CO2 ed infine l’economia circolare.

Perché L’Economia circolare si configura come leva strategica di sviluppo del business?

La futura competizione, soprattutto in Europa, si giocherà sulla capacità di avere un ruolo determinante nella “new green economy” e l’economia circolare può essere una risposta efficace ad un cambiamento di paradigma che superi la logica produci, usa e getta. La ricerca della competitività nel passaggio da una economia lineare ad una circolare è un’opportunità da non perdere in un Paese come l’Italia povero di materie prime e con l’esigenza di rendere più efficiente la gestione dei rifiuti. Sicuramente è una leva per una competitività eco compatibile e lungimirante, ovvero che si proietti verso un mondo che preveda un modo diverso di utilizzare le risorse naturali, gli scarti ed ai rifiuti. Traggo qualche esempio da alcuni progetti promossi da Eni per dimostrare la fattibilità dell’economia circolare per una crescita di lungo termine. Stiamo valorizzando i nostri siti industriali attivi e brownfield come piattaforme di circolarità, attraverso la realizzazione di impianti di trasformazione di rifiuti in bio fuel, la produzione di bio lubricanti, l’avvio tra i primi dello sharing mobility; tutto ciò era ieri, oggi siamo impegnati a produrre, attraverso le nostre bioraffinerie, cariche bio in alternativa a quelle fossili e in sostituzione dell’olio di palma. Stiamo valutando l’installazione di impianti di gassificazione in grado di trasformare le plastiche miste non riciclabili e il combustibile solido urbano in idrogeno e metanolo, risolvendo il problema dello smaltimento di questi rifiuti ma soprattutto valorizzandone il contenuto chimico.

L’impegno di Eni per una New Green EconomySostengono gli esperti che l’economia circolare si basi sulla collaborazione fra comparti industriali diversi fra loro, è una desiderata o una realtà?

È una realtà e non potrebbe essere altrimenti: per attivare processi circolari è importante favorire processi sinergici riconoscendo alle competenze e alle partnership il principio basilare della circolarità, favorendo alleanze che permettano e accompagnino la conversione circolare delle filiere e dell’industria in generale. Esempio sono le partnership di Eni con Enea e CNR, ma anche con le municipalizzate ed enti come Veritas, AMA, CONOE e Utilitalia e con molte delle Regioni italiane. In merito alla simbiosi industriale Eni ha avviato progetti che hanno visto come protagoniste le diverse unità di business: un esempio virtuoso è il rinnovamento del polo industriale di Gela in cui insistono una bioraffineria, di recente inaugurazione, un impianto pilota per la produzione di bio olio ottenuto dalla frazione organica dei rifiuti urbani, un centro di competenza sulla sicurezza e numerose altre iniziative sul fronte energetico. Sull’esterno stiamo collaborando con partner per la trasformazione di rifiuti in carburanti. A tal riguardo stiamo alimentando le nostre bioraffinerie anche con gli oli esausti derivanti dalla ristorazione o di provenienza domestica; vista la carenza a livello nazionale della raccolta di olio di scarto proveniente dalle famiglie italiane abbiamo promosso la raccolta di questi oli attraverso accordi sottoscritti CONOE RenOils e diverse aziende municipalizzate, prevedendo anche il coinvolgimento dei nostri dipendenti.

Come desidera concludere questa intervista?

Il nostro Paese è nella condizione ideale per essere fra i primi ad attivare una economia circolare capace di produrre valore di lungo periodo, riducendo in modo sensibile la pressione sull’ecosistema; tutto ciò è possibile grazie alle immense competenze che consentono all’Italia di giocare un ruolo di leadership nel settore del riciclo, coinvolgendo i diversi attori e i territori, per creare sinergie lungo tutta la filiera.

Relazione del Presidente: Uniti oltre ogni sfida

Relazione del Presidente: Uniti oltre ogni sfida

Rimanere uniti oltre ogni sfida. Buongiorno a tutti e grazie per essere presenti così numerosi.

La forza dell’uomo di fronte alle sfide più grandi si compone di tanti elementi, dagli esempi che ci da la natura alle grandi imprese che storicamente siamo capaci di compiere. Da qui dobbiamo ripartire. Dalla nostra forza e dalle nostre capacità. Neanche le sfide più ardue ci devono spaventare. Non dimentichiamoci abbiamo conquistato la luna.

L’Assemblea Federmanager Roma, come ogni anno, vuole essere un’occasione di confronto tra tutti i protagonisti della realtà industriale, occupazionale, economica e sociale del nostro territorio per favorire una riflessione collettiva sulle numerose sfide che ci impone il nostro tempo.

Le istanze disattese

Ci siamo lasciati lo scorso anno con un augurio, un progetto e una richiestal’augurio che Roma potesse tornare ad essere guida dell’innovazione e traino del paese. Il progetto della dirigenza industriale presentato al tavolo per Roma del ministro Calenda per attrarre investimenti, competenze e talenti mettendo a disposizione dei decisori politici l’exepertise e il know how dei nostri manager per affrontare la sfida della trasformazione digitale.

Relazione del Presidente: Uniti oltre ogni sfida

La richiesta alle istituzioni di dare seguito ai passi compiuti perché i documenti presentati non restassero lettera morta ma offrissero a Roma le opportunità che merita e le riconoscessero il ruolo che le spetta nella crescita della regione e del paese.

Il tempo di bilanci

A distanza di un anno, si sa, giunge il tempo dei bilanci e, con non poco rammarico, ci troviamo oggi a prendere coscienza di una realtà che, dati Bankitalia alla mano, rappresenta un territorio che ha rallentato e cresce molto più lentamente rispetto al resto del paese anche in ambiti dove eravamo soliti superare la media nazionale.

Un rallentamento dell’economia laziale dovuto, in particolare, a una diminuzione del comparto servizi e del turismo sempre più low cost.

Da evidenziare la tenuta dell’industria, la cui crescita è frenata nel 2018 dal calo delle esportazioni. Fortunatamente la prima metà del 2019 segna una ripresa di appalti ed esportazioni con un +21%.

Massima priorità va assicurata dunque alla ripresa di opere pubbliche e infrastrutture. Fondamentale è il sostegno all’automotive e alle rinnovabili che consentono la riduzione dei costi energetici e restano settori strategici per la crescita del nostro territorio.

L’occupazione a livello regionale resta stabile, grazie alla crescita degli occupati nell’industria che bilancia il calo di occupazione nei servizi, fattore comunque preoccupante al pari del crollo del 16,2% degli investimenti pubblici.

Se da un lato abbiamo l’aumento al di sopra della media nazionale delle aziende industriali in crescita, dall’altro i servizi hanno segnato un crollo del 15% sul fronte di aziende con investimenti in aumento.

Le aziende che investono maggiormente in capitale umano e rispondono meglio in termini di crescita e competitività restano quelle più strutturate, dove spesso già è presente una forza manageriale.

La managerializzazione delle piccole e medie imprese resta obiettivo fondamentale in termini di aspettative di crescita e competitività del nostro paese.

Facendo mie le parole del ministro Fraccaro sul tema, oggi abbiamo di fronte due importanti sfide imprenditoriali: la capacità di internazionalizzare guardando ai mercati esteri e quella di imparare a fare “rete” costruendo sinergie tra le Piccole e Medie Aziende.

Anche in tal senso siamo in prima linea insieme a Confindustria, infatti il manager di rete è tra le figure professionali inserite nel programma: la certificazione delle competenze di Federmanager strutturata sulle esigenze del territorio.

Non giova la scelta purtroppo diffusa nel nostro paese di operare un ricambio generazionale con tagli lineari e conseguente perdita di know how e competenze specifiche che rappresentano per le aziende un elemento fondamentale estremamente sottovalutato. In tal senso un sistema strutturato di mentoring con trasferimento graduale delle competenze, favorirebbe la continuità dei processi di entrata e di uscita a vantaggio delle aziende e delle persone.

Relazione del Presidente: Uniti oltre ogni sfidaLa formazione fattore chiave

Alla base del rallentamento della crescita giocano un ruolo centrale la carenza di investimenti privati e pubblici, e di formazione qualificataLa formazione sarà sempre più fattore chiave per la ripresa economica del territorio. Viviamo in una società iper competitiva in continua trasformazione.

Per un manager, Sfida vuol dire affrontare questi continui cambiamenti con la prospettiva giusta, sapendo che persino una crisi può essere trasformata in opportunità.

La rivoluzione digitale, come ogni trasformazione ha comportato ricadute importanti anche sul fronte occupazionale e da parte nostra resta sempre alta l’attenzione allo sviluppo delle nuove professionalità richieste dal mercato del lavoro.

Siamo giunti quest’anno alla terza edizione di due tipologie di corsi sviluppati dalla nostra associazione teritoriale:

– Il primo il Corso per DPOdata protection officer – figura sempre più richiesta dalle aziende alla luce dell’adeguamento imposto dal General Data Protection Regulation GDPR entrato ormai a pieno regime anche nel nostro paese

– Il secondo corso relativo all’ Energy Innovation Manager.

Abbiamo certificato con questi corsi oltre 150 colleghi e, su queste iniziative, continuiamo a riscontrare grande interesse e richiesta di partecipazione anche in virtù della alta professionalità dei docenti .

Sempre più strategica, la collaborazione tra Federmanager e Confindustria ha dato vita a progetti innovativi in tema di formazione e politiche attive come l’associazione 4manager e alla nuova società per azioni IWS – industria welfare e salute – costituita oltre che da Federmanager e Confindustria anche dal fasi per realizzare l’offerta integrata di servizi sanitari e amministrativi per i manager.

Grazie all’associazione 4.Manager sono partiti sul territorio i primi progetti formativi condivisi con Unindustria ed è nato l’Os­servatorio del mercato del lavoro e competenze manageriali volto a promuove nuovi approcci alle politiche attive del lavoro per la crescita competitiva delle imprese e del Paese. Ciò significa porre in essere azioni concrete sia per il rilancio economico dei territori sia per il ricollocamento attivo sul mercato dei colleghi che hanno perso il loro posto di lavoro.

Sempre sul fronte delle politiche attive sono arrivati i primi risultati del Progetto Be Manager, che ha consentito la certificazione delle competenze, targata Federmanager, che ha visto la Cer­tificazione di circa 300 colleghi molti dei quali hanno avuto l’opportunità di ricollocarsi.

Tra le Eccellenze su cui puntare

Nonostante il quadro di un’economia regionale in slow motion, il Lazio può contare su elevate competenze professionali e su eccellenze come l’industria Aerospaziale Laziale – che ha rappresentato la nostra regione e il nostro paese al Salone internazionale dell’aeronautica di Parigi – un settore trainante che coinvolge università e centri di ricerca sul territorio, oltre ad alimentare lo Spazio Attivo Roma Tecnopolo della Regione Lazio che ospita startup e progetti di impresa con l’obiettivo, condiviso con l’Agenzia Spaziale Europea e quella italiana, di esportare tecnologia e innovazione dal settore aerospaziale alla vita e ai prodotti di tutti i giorni

Le partite aperte e l’assenza di un piano strategico

Le partite aperte sono tante dunque, vecchie e nuove, ardue e sempre più urgenti. Anche per questa ragio­ne abbiamo dedicato al tema Sfide la nostra Assemblea 2019: per conoscere meglio il futuro che ci attende, focalizzare le azioni da compiere e i passi falsi da evitare per strutturare una strategia chiara ed elaborare quel Piano Strategico di cui continuiamo pesantemente a sentire l’assenza.

Innovazione, Formazione, Sicurezza, Trasporti, sono soltanto alcune delle priorità all’ordine del giorno della nostra organizzazione e della dirigenza pubblica e privata del paese.

Dal canto nostro continueremo, dopo il confronto odierno, la nostra attività di approfondimento dei temi di interesse strategico locale e nazionale e proseguiremo con le nostre iniziative congiunte a favorire il confronto tra istituzioni, aziende, management e mondo accademico.

Relazione del Presidente: Uniti oltre ogni sfidaLa responsabilità condivisa

Scegliamo con responsabilità di essere parte dell’Europa da paese protagonista. Siamo un paese leader in Europa nell’economia circolare e seconda potenza manifatturiera, abbiamo un risparmio privato tra i più alti al mondo. Un paese che non si può definire semplicemente in pochi punti percentuali.

Stiamo lavorando per presentarci preparati, solidi e compatti di fronte alle sfide che ci impone il nostro tempo. Solo così possiamo guardare al futuro con fiducia, vivere il presente con consa­pevolezza e mettere il contributo del management industriale a disposizione di un sistema paese che possa ripartire col piede giusto in Europa e nel mondo.

Ma questa responsabilità che sentiamo forte, come manager e come cittadini, è una responsabilità da condividere con tutti gli attori coinvolti.

A manager e imprenditori il dovere di portare visione, expertise e competenze, alle istituzioni quello di tornare ad investire su grandi opere, infrastrutture e trasporti che creino reti di connettività capaci di ristabilire gli equilibri tra nord e sud e di azzerare le distanze che rallentano il paese.

Saranno le persone a fare la differenza

Gli obiettivi da perseguire sono tanti e ambiziosi ma allo stesso tempo irrinunciabili, soprattutto per un territorio come il nostro che non soltanto deve ripartire, ma deve recuperare il terreno perso in un momento storico in cui Roma paga lo scotto di essere terreno di battaglia tra i poteri forti, nazionali e internazionali, portando sulle spalle una zavorra che frena la crescita e può vanificare ogni sforzo di ripresa.

Per fortuna, l’economia laziale ha un’eredità di primati e valore che l’attuale rallentamento scalfisce ma non abbatte e ancora una volta il management industriale mette le proprie competenze e i propri valori al servizio della collettività, perché da sempre, a fare la differenza, sono le persone.

I rischi di un’involuzione economica sono dietro l’angolo, occorre uno sforzo superiore e l’impegno di tutti. Noi siamo pronti.