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Insieme per la sicurezza ambientale

Insieme per la sicurezza ambientale

Sicurezza ambientale: Terna ed Enea hanno avviato una collaborazione su intelligenza artificiale, sensori e IoT per previsione e gestione delle situazioni di criticità ambientale della rete elettrica, al fine di massimizzare l’affidabilità delle infrastrutture

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ed ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, hanno avviato una collaborazione su attività di ricerca finalizzate ad accrescere la sicurezza e la resilienza della rete in alta tensione.

Attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative, quali l’intelligenza artificiale, i sensori e l’analisi dei dati tramite IoT (Internet delle Cose), Terna ed ENEA hanno avviato una collaborazione che prevede lo sviluppo di modelli e strumenti per la prevenzione e la gestione delle situazioni di emergenza relative alla rete elettrica.

Tali soluzioni, di natura “capital light”, si affiancano sinergicamente agli interventi di sviluppo della rete per garantire la massima efficacia nella gestione delle situazioni di possibile criticità legate a fenomeni climatici estremi, di inquinamento dell’aria ed eventi geologici.

Rete elettrica, monitoraggio continuo attraverso sensori e innovativi strumenti digitali

Nello specifico, la collaborazione sarà focalizzata sullo sviluppo di sistemi di supporto alle decisioni in caso di eventi estremi anche attraverso la rappresentazione grafica dei fenomeni, sulla stima dell’efficacia di interventi preventivi finalizzati ad aumentare la resilienza della rete e sullo sviluppo di tecnologie e sensori per il monitoraggio in tempo reale degli asset, nonché di modelli previsionali dei possibili danni fisici alle infrastrutture.Terna sta già installando sistemi di sensoristica avanzata, monitoraggio e diagnostica, anche di tipo predittivo, a beneficio della sicurezza della rete e del territorio. Tramite l’utilizzo della tecnologia IoT (Internet delle Cose) e innovativi strumenti digitali collocati sull’infrastruttura, Terna raccoglie inoltre dati utili per la gestione in sicurezza del sistema elettrico e la prevenzione di situazioni di emergenza.

Sul fronte dell’innovazione e della digitalizzazione, Terna ha già programmato circa 900 milioni di euro di investimenti sugli 8,9 miliardi di euro complessivi previsti nel Piano Industriale 2021-2025.

Strategie di prevenzione

ENEA si occuperà dello sviluppo di tecnologie, sistemi e strumenti avanzati a supporto degli operatori e della PA per la protezione e gestione in sicurezza delle infrastrutture critiche attraverso l’iniziativa EISAC.it (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre, nodo italiano) che ha l’obiettivo di sviluppare e rendere disponibili tecnologie avanzate per il monitoraggio e la valutazione delle diverse tipologie di rischio, in particolare da eventi naturali.

Attraverso l’acquisizione di informazioni (dati satellitari, simulazioni, previsioni meteo) i sistemi di supporto alle decisioni di EISAC.it consentiranno di elaborare strategie di prevenzione, piani di emergenza e scenari di rischio, grazie ai quali è possibile effettuare stress-test sulle infrastrutture.

Intesa tra “eccellenze”

“Questa intesa tra due eccellenze italiane conferma il ruolo centrale della ricerca e dell’innovazione per contribuire a incrementare la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture energetiche. Con il supporto di ENEA potremo mettere in campo ancora più azioni utili a fronteggiare i rischi connessi al verificarsi di eventi climatici estremi, facendo leva non solo sullo sviluppo della rete ma anche sull’adozione di nuove tecnologie che, a costi contenuti, consentono di massimizzare l’affidabilità delle nostre infrastrutture. Le nuove tecnologie, l’innovazione e la digitalizzazione sono, come già delineato nel nuovo Piano Industriale 2021-2025, elementi imprescindibili per disegnare ‘new ways of working’ che rispondano al cambiamento imposto da questo ultimo anno e per abilitare la transizione energetica a beneficio della resilienza, sicurezza e flessibilità di tutto il sistema” ha dichiarato Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna.“Questa collaborazione con Terna è per noi di particolare soddisfazione e consentirà di mettere a fattor comune i sistemi tecnologici, di valutazione del rischio e monitoraggio e le analisi di scenario, sviluppati nell’ambito delle nostre attività di R&S per la protezione delle infrastrutture critiche e il supporto alle decisioni per il management in situazioni di crisi” ha aggiunto Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA.

“La pandemia in corso – ha ribadito Graditi– ha evidenziato ancor di più l’importanza di garantire il funzionamento delle infrastrutture strategiche, con particolare riferimento alle reti di elettricità, tlc, acqua, gas, per non inibire la fornitura di servizi primari in settori quali sanità e logistica”.

Editoriale del Presidente: Fiducia nel futuro e competenze per affrontarlo

Editoriale del Presidente: Fiducia nel futuro e competenze per affrontarlo

Inauguro, con questo editoriale, il primo numero on-line della nostra Rivista edito su piattaforma web dedicata. Il varo del progetto “professionedirigente.it”, di cui abbiamo volutamente accelerato la messa a punto, è in qualche modo significativo del momento che stiamo vivendo, considerato l’impatto che il Coronavirus ha avuto sul digitale

Il necessario distanziamento sociale ha delegato in larga parte alla tecnologia la riorganizzazione delle nostre vite. La scuola è on-line, il lavoro è smart, le riunioni solo virtuali e le chat di WathsApp sono diventate strumenti di lavoro. Nuove abitudini. Alcune temporanee altre su cui fare una riflessione.

Federmanager Roma come sapete si è prontamente adeguata. Nella fase iniziale dell’emergenza le prime misure poste in essere dalla nostra organizzazione sono state la chiusura della sede, per la salvaguardia della salute di tutti e l’adozione dello smart working , per assicurare la continuità dei servizi.

Sono così rimaste operative tutte le aree funzionali e garantite le consulenze telefoniche in tutti i settori. Abbiamo in più rafforzato la nostra presenza attiva al fianco degli associati intensificando la Comunicazione e l’informazione. Avvalendoci della collaborazione di qualificati esperti,   trasmettiamo puntualmente notizie approfondite sui temi più discussi del momento in ottica Covid-19: il nostro sistema di welfare, l’economia previdenziale, la privacy . Abbiamo inoltre esteso la rassegna stampa giornaliera anche ai giorni festivi.

LA RIPRESA IN PIENA EMERGENZA ECONOMICA Mai avremmo pensato di dover gestire un’emergenza di queste dimensioni. Da epidemia a pandemia, dalla Cina al mondo intero.

Guardiamo a noi, il Paese si è fermato. La maggior parte delle nostre attività produttive si sono bloccate per un tempo che sembra infinito creando una emergenza economica che, di pari passo a quella sanitaria, è diventata emergenza nell’emergenza.

Siamo ora alla fase2, la ripartenza. In questo annunciato inizio, dai meccanismi ancora incerti, dobbiamo fare i conti con quello che questo tsunami sta producendo sul nostro tessuto economico.

Secondo i dati diramati da Confindustria le imprese con problemi molto gravi al 18 aprile u.s. risultavano essere il 43,7% con le inevitabili ricadute sul fronte occupazionale a tutti i livelli.

Un vero e proprio allarme per una organizzazione come la nostra.

La Federazione ha chiesto al Governo di predisporre specifiche agevolazioni fiscali per le piccole e medie imprese che intendano dotarsi di competenze manageriali perché, come ha dichiarato il Presidente Federale Cuzzilla “è la competenza che ci farà andare avanti e ci farà recuperare il terreno perso. Perché senza le competenze manageriali è impensabile poter reagire alla complessità organizzativa, gestionale, finanziaria che dovremo affrontare”.

D’altra parte le politiche attive del lavoro sono, da sempre, una priorità per la nostra Organizzazione. Federmanager, a livello nazionale, prosegue con convinzione il percorso di certificazione delle competenze che finora ha portato alla certificazione di oltre 500 manager distribuiti tra specifiche figure professionali appositamente individuate. Una iniziativa a dir poco illuminata alla luce del momento che stiamo vivendo in cui servono capacità di giudizio e di visione. In sintesi servono skills e know how manageriali.

Sul territorio Federmanager Roma ha fatto la sua parte, con due progetti che si possono definire veri e propri laboratori di politiche attive del lavoro, entrambi condivisi con Unindustria e finanziati da 4.Manager: il Progetto “Open Innovation Management”, che ha permesso a 7 dirigenti sui 10 coinvolti, di instaurare i presupposti per un rapporto continuativo di collaborazione e di consulenza presso piccole imprese del territorio ed il progetto ”Smart Energy per PMI”, che prevede anch’esso l’inserimento, per un periodo determinato, di 5 manager con expertise tecnica nelle aziende individuate allo scopo. Un articolo dedicato illustra nel dettaglio l’iniziativa.

Per il resto, il virus e il traumatico distanziamento sociale che ne è derivato, ci ha costretto a sospendere i programmi in agenda e rivedere la pianificazione degli eventi.

Avevamo iniziato il 2020 con il piede giusto da questo punto di vista, prima di essere interrotti da questo cataclisma epidemiologico.

Nel mese di febbraio è stata organizzata la presentazione di un sostanzioso studio su “Le prospettive di Roma Capitale alla luce delle tendenze in atto”, condotto in collaborazione con ricercatori del CORIS e del DISSE Sapienza Università di Roma. Un evento che ha avuto una imponente eco mediatica e riscosso particolare apprezzamento presso i nostri associati. Anche di questo troverete un ampio resoconto più avanti in questa rivista.

Sempre a febbraio si è tenuto, organizzato da Federmanager, il convegno “L’energia che fa bene nell’ambito del quale è stato presentato il III Rapporto Annuale su “Transizione Verde e sviluppo. Può l’economia circolare contribuire al rilancio del sistema Italia ?”, studio realizzato con la collaborazione tecnica di AIEE ed il contributo attivo di Federmanager Roma.

 IL FUTURO PROSSIMO Torneremo ad incontrarci. Proprio in questi giorni stiamo predisponendo i nostri spazi di lavoro per renderli adeguati e sicuri nel rispetto delle direttive emanate dal Governo, Torneremo a vivere negli stessi ambienti di prima, ma in maniera differente e in piena sicurezza. Pronti ad accogliere nuovamente quanti, quotidianamente, si rivolgono ai nostri sportelli di consulenza e assistenza.

Quello che è accaduto ci ha costretto ad una pausa operativa ma anche di riflessione, una pausa che stiamo utilizzando al meglio per programmare, con la stessa capacità e ancor più convinzione, le azioni per il prossimo futuro. Un futuro di ripresa e di rilancio per il nostro Paese in cui il ruolo dei manager, che orgogliosamente rappresentiamo, risulterà ancora più decisivo.

Consapevoli che per imporsi in questa importante partita, è fondamentale avere obiettivi chiari, certamente sfidanti ma altrettanto ineludibili, Federmanager Roma è pronta ad affrontare la ripartenza guardando al domani con fiducia. Fiducia nelle nostre capacità, come cittadini e come manager.

Con l’impegno di sempre.

 

Giovanni Lo Storto: La sfida della formazione

Giovanni Lo Storto: La sfida della formazione

L’Università Luiss Guido Carli è in prima linea per la formazione di studenti che sappiano diventare buoni manager ed affrontare le tante sfide che il futuro presenta. Fondamentali competenze verticali e competenze larghe

Per un serio rilancio del Paese la formazione di manager e dirigenti diventa un obbligo. A sottolinearlo è Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli. Il mondo, come ci dicono i futuristi Peter Fisk a Gerd Leonhard, si trasformerà tra dieci anni più di quanto ha fatto negli ultimi duecento “tra pochissimo lavoreremo per il 90% con delle macchine, i nostri colleghi saranno perlopiù macchine. L’unico modo per superare il blocco che può derivare da una consapevolezza di questo tipo è darsi gli strumenti per essere capaci ad imporre la centralità della persona. Gli strumenti sono sostanzialmente di due tipi. Il primo è legato alle competenze verticali e il secondo alle competenze larghe”.Giovanni Lo Storto: La sfida della formazioneFondamentale diventa lo studio e quel “pezzo di carta” che molti erroneamente considerano inutile. Lo Storto ha indicato dati preoccupanti: “Il numero di laureati nella fascia 25-34 anni in giro per il mondo e in Europa, dove abbiamo l’obiettivo nel 2020 di arrivare al 40%, è molto alto in tutti i Paesi (Germania, Francia ecc.), ancora di più in nazioni del Nord Europa come la Finlandia o in Polonia, Estonia, Lettonia e Moldavia. Noi, nella fascia 25-34 anni, abbiamo un numero di laureati che è di circa il 26%. E anche se oggi investissimo risorse enormi mai riusciremmo ad alzare questo numero per il 2020, probabilmente nemmeno per il 2025. Fermo restando che se avessimo il 40% di laureati in quella fascia di età le nostre aziende sarebbero più competitive e il nostro PIL sarebbe più alto del 4% a livello nazionale e del 10% in Regioni come Campania e Calabria. La prima questione da risolvere è dunque quella delle competenze verticali. Dobbiamo avere persone competenti, soprattutto in un mondo che viaggia ad enorme velocità dal punto di vista tecnologico”.

Ma non basta solo formarsi “occorre anche capire e conoscere il mondo, aggiungendo alle competenze verticali il rispetto per l’altro, la consapevolezza di quanto la persona è importante, l’accettazione della diversità, il valore del sacrificio”. Ma ancora più importante è “dare ai  ragazzi l’opportunità di realizzare la propria idea di impresa. Per questo, da qualche anno, abbiamo avviato l’acceleratore di impresa Luiss EnLabs, presente alla stazione Termini con uno spazio di oltre 5 mila metri quadri. Qui sono state avviate decine e decine di startup dove hanno trovato lavoro migliaia di ragazzi, con oltre 40 milioni di euro di investimenti”. Imprescindibile per Lo Storto un’accelerazione sul digitale: “perché da lì, anche per i manager e per le aziende che formano manager, parte la capacità di contribuire ad una crescita della produttività”. È per questo che sta per partire il progetto Luiss42, che già in Francia ha avuto grande successo ed è stato esportato in Silicon Valley in America. Una scuola che formi super esperti digitali, con alcune caratteristiche incredibili: non si paga la retta, non c’è bisogno di un titolo di studio, sarà sufficiente per accedere un semplice test che accerti le competenze e soprattutto non ci saranno professori. “La prima scuola al mondo in cui lo schema reale è: s’impara competendo con se stessi e collaborando con gli altri”.