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Intelligenza artificiale ed umana: risorse in sinergia

Intelligenza artificiale ed umana: risorse in sinergia

Federmanager, Federmanager Roma e Federmanager Academy hanno aderito insieme alla Digital Training & Consulting Week di Unindustria, con un webinar dal titolo: “Intelligenza Artificiale e Intelligenza Umana: risorse per la ripresa”

L’emergenza sanitaria ha generato, dopo due mesi di lockdown, un contesto caratterizzato da volatilità, discontinuità organizzativa ed incertezza all’interno del quale le imprese sono chiamate ad affrontare la sfida di un adattamento tempestivo di visione, metodo e competenze per adeguarsi rapidamente alle mutate condizioni di mercato. La ripresa, per essere efficace, dovrà passare necessariamente attraverso un “gioco cooperativo, sistemico e generoso”, dove tutti gli operatori economici e stakeholder sono chiamati a drenare ogni possibile risorsa per contribuire a rilanciare una nuova stagione di sviluppo.

Da queste premesse nasce il progetto Digital Training & Consulting Week. Si tratta di un’iniziativa digitale, promossa dalla Sezione Consulenza Attività Professionali e Formazione di Unindustria, che, dal 22 al 26 giugno scorsi, ha realizzato un vero e proprio percorso di formazione e consulenza dedicato alla ripresa post Covid-19, attraverso know how, strumenti e best practice messe a disposizione dalle imprese, per le imprese.Federmanager, Federmanager Roma e Federmanager Academy hanno aderito insieme alla Digital Training & Consulting Week, con un webinar, svolto il 26 giugno, centrato su un tema di grande interesse ed attualità: “Intelligenza Artificiale e Intelligenza Umana: risorse per la ripresa”.

Relatore è stato un manager esperto e studioso di AI da oltre 30 anni, il dott. Alvaro Busetti, introdotto e moderato da Federico Mioni, direttore di Federmanager Academy.

L’Intelligenza Artificiale (AI) è la cosiddetta “next big thing” nel mondo del business, quella che, assieme alla Blockchain, viene vista come la prossima grande innovazione per ogni business. In realtà, l’AI è un insieme di principi e tools che sono in campo da qualche decennio, anche se solo ora si entra davvero nella fase del loro utilizzo reale, grazie anche alla diffusione di altre tecnologie come l’Internet delle Cose e i Big Data. Su cosa sia l’AI c’è inoltre da sempre una certa confusione ed una certa difficoltà, ad esempio, a distinguere tra algoritmi tradizionali e sistemi di AI.

Il webinar ha chiarito alcuni concetti base, a partire dalle diverse definizioni/approcci all’AI, illustrandone le applicazioni già in atto ed altre che stanno per entrare nell’ambito del business con una carica dirompente. Inoltre, proprio perché fortunatamente l’Intelligenza Umana rimane un vincolo non solo per la progettazione ma anche per la gestione e l’utilizzo dell’AI nei processi reali, una buona parte dell’intervento è stata dedicata ad illustrare, oltre ai limiti attuali dell’utilizzo dell’AI, come l’Intelligenza umana sia (in certi casi) complemento necessario all’AI e, soprattutto, come dalla sinergia fra le due intelligenze possa nascere un forte valore aggiunto per le attività d’impresa e non solo.

Cosa resterà al mondo del business dopo il Covid-19?

Cosa resterà al mondo del business dopo il Covid-19?

Tutti speriamo che questo terribile momento passi il più rapidamente possibile: ma come? Cosa cambierà? Il business e le nostre aziende saranno le stesse?

Pandemia, parola poco usata e, semmai, letta qualche volta sui libri di storia come una cosa lontanissima che apparteneva al passato. Invece, la battaglia della vita tra un virus e l’uomo (con entrambi che lottano per sopravvivere), ci ha riportato di colpo all’essenza dell’umanità. E allora: proviamo a ragionare su cosa sta morendo oggi e cosa invece sta nascendo per farci trovare pronti.

Lavoro 

Inutile dire che tutti starete già pensando allo smart working, ma, se permettete, questa è la punta dell’iceberg. Infatti, forse è definitivamente cessato uno stile di vita (andare a lavoro) ma sta risorgendo il mio lavoro. Ovvero fare qualcosa e farlo bene perché sei tu al centro con la tua testa, con il tuo Io/modo di essere, le tue energie e non più con il tuo corpo in un luogo fisico, chiuso e costretto dentro quattro mura e magari anche in un “open space” che ha ormai mostrato tutti i suoi limiti. Riappropriarsi del proprio Io lavorativo, magari potrà anche essere un lavoro routinario (questo facciamolo fare anche alla tecnologia dove possibile) ma fatto nel modo che io voglio e come io mi sento in quel momento. Leggevo stamane su un quotidiano nazionale cosa può fare e non fare il datore di lavoro per controllare lo smart worker, ma mi sembra di applicare concetti del secolo scorso a qualcosa che ormai sfugge a questa logica, altrimenti torniamo tutti in ufficio ed è meglio!!! Allora, cambia l’azienda ma cambia anche la persona e sapete dove si incontrano di nuovo? Attorno a due parole banali ma che hanno una forza devastante ovvero FIDUCIA e RESPONSABILITÀ reciproche!

Produzione 

Per anni siamo andati a cercare i costi più bassi in giro per il mondo per poi accorgerci che perdiamo il controllo di tutto anche se crediamo di averlo sempre e comunque (a nessuno piace sentirsi dire che gli manca la terra sotto i piedi). Supply Chain iperdistribuite nel mondo e tutto funziona fino a che qualcosa di molto più piccolo di un granello di sabbia (un virus) inceppa tutto il meccanismo. Allora sarà forse il caso di riconsiderare le nostre supply chain? Un modello iperdistribuito sostituito da uno polidistribuito aperto, ovvero concentrare la propria supply chain in un luogo fisicamente vicino e anche maggiormente controllabile ma che al contempo è aperto allo scambio e se necessario pronto a supportare un altro polo che per una qualsiasi ragione vada in crisi.

 Leadership 

Qui si potrebbero aprire dibattiti infiniti a seconda che si parli di nazione, aziende o management. Tuttavia non vale la pena scendere nel dettaglio perché le tre tematiche dette poco fa hanno dimostrato tutte un vulnus, ovvero la capacità di visione e decisione che fa grande una leadership. Specie negli ultimi anni abbiamo guardato molto all’oggi e siamo stati concentrati a minimizzare i rischi attuali e noti, a massimizzare i profitti e non ci siamo resi conto che prima o poi ci saremmo trovati stretti in un angolo. Allora è forse giunto il momento di guardare avanti e avere il coraggio di fare delle scelte e dare delle indicazioni ben precise ognuno per il proprio ambito. Volendo fare degli esempi è forse giunta alla fine la riduzione costante della sanità pubblica ovvero è giunto il momento di ripensare, in un’ottica di massima copertura e di servizio sociale, la relazione tra sanità privata e pubblica per un nuovo modello. È arrivata alla fine l’idea di lasciare le scelte industriali di un Paese in mano solo alla concorrenza del mercato senza chiedersi le conseguenze che ne deriveranno ed evitare il peggio. Dovremo forse ripensare anche il rapporto di lavoro non più come datore e lavoratore ma come co-ricercatori del benessere collettivo (azienda, azionisti, lavoratori, famiglie, consumatori etc). La logica alla base dei tre punti esaminati è, e può essere solo, “WIN WIN”.