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Armando Indennimeo

Welfare e sanità, un binomio vincente

Assidai, welfare e sanità, un binomio vincente

Nel mondo del lavoro post pandemia emergono nuove priorità, che determinano la nascita di un nuovo sistema di relazioni industriali. Il ruolo dei fondi sanitari integrativi. Ne abbiamo parlato con il Presidente di Assidai, Ing. Armando Indennimeo.

Presidente che ruolo ha secondo lei il welfare in questo particolare momento storico?

Ing. Armando Indennimeo, Presidente Assidai

Sono fermamente convinto che il welfare aziendale sia la chiave di volta di un nuovo scenario nel mondo del lavoro. Soprattutto post-pandemia sono emerse in modo sempre più chiaro le nuove priorità da parte dei lavoratori e possiamo definire il welfare come un vero e proprio “ponte” tra i bisogni dei lavoratori e le richieste dell’azienda, che determina effetti positivi in termini di produttività, clima  aziendale e maggior engagement, attraendo e trattenendo i talenti: in definitiva un vero e proprio volano di crescita, anche e soprattutto per un Paese come il nostro in cui, in parallelo, si afferma un nuovo sistema di relazione industriali. Non vi è dubbio che il welfare aziendale giochi ormai un ruolo sempre più centrale in Italia e nelle imprese, anche in scia a una serie di incentivi governativi, che tuttavia negli ultimi anni non hanno più mostrato evoluzioni.

Assidai è uno dei player di mercato in termini di assistenza sanitaria integrativa non contrattuale, ci può indicare il ruolo che il Fondo sanitario presiede nel contesto del welfare?

Un ruolo ovviamente positivo in cui Assidai proprio come Fondo sanitario integrativo crede fermamente, perché la priorità è il benessere dei manager, quadri e professionisti ai quali il Fondo stesso si rivolge. Ciò che rende unico il Fondo sul mercato nel contesto del welfare sono i valori distintivi di Assidai, primi tra tutti la mutualità e la solidarietà, che consentono di assistere i manager fino a quando lo desiderano, anche in pensione, insieme all’eccellenza dei Piani Sanitari – realizzati su misura – in base alle esigenze di aziende e lavoratori, e, unici, come l’innovativo Prodotto Unico Fasi-Assidai nato a seguito del rinnovo Ccnl Dirigenti Industria.

A tal proposito, peraltro, va precisato come secondo le ultime e accreditate ricerche svolte sul campo, l’assistenza sanitaria per sé e per i propri cari rappresenti la voce più diffusa nel “portafoglio” di welfare offerto dalle aziende e richiesto dai dipendenti, insieme con la previdenza e l’istruzione. 

Sentiamo spesso parlare di spesa “out of pocket”, cosa significa e perché è così strettamente legata al concetto di welfare?

L’Italia è il Paese europeo in cui la spesa sanitaria “out of pocket” ovverosia la spesa privata è la più alta in assoluto. La stessa, infatti, ammonta ormai a 38 miliardi di euro, ma solo poco più del 10% viene “intermediato” da fondi o polizze, mentre 34 miliardi vanno a pesare direttamente sulle famiglie, che utilizzano i propri risparmi. Diverse ricerche dimostrano che la parte out of pocket è concentrata in visite, accertamenti diagnostici e medicinali: tutti fronti su cui il Servizio Sanitario Nazionale, alle prese con il graduale invecchiamento della popolazione (che pesa sul sostegno alla non autosufficienza e sulla cura delle cronicità), finisce inevitabilmente in difficoltà.

A fronte di questa situazione, che cosa può fare un fondo sanitario come Assidai?

Proprio nell’ottica di cui parlavo prima, Assidai, come Fondo sanitario integrativo, ritiene sia necessario supportare il Servizio Sanitario Nazionale in modo complementare e non sostitutivo, per garantire una sostenibilità di lungo periodo alla sanità pubblica, le cui caratteristiche di equità e universalità restano uniche al mondo. È massima la disponibilità di Assidai per confrontarsi con le istituzioni e per contribuire attivamente al processo evolutivo di tutta la normativa.

Come valuta gli interventi che si sono susseguiti nel tempo sul welfare dal punto di vista legislativo?

L’ultima novità, in termini di welfare aziendale, prevista all’interno della Legge di Bilancio 2023, è una riduzione, dal 10% al 5%, dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività erogati nell’anno in corso fino all’importo di 3mila euro ma l’impianto di base è rimasto intatto così come nei quattro anni precedenti.

La maggior parte degli incentivi era stata introdotta, infatti, tra il 2016 e il 2017, lavorando su due punti, che oggi restano i capisaldi della legislazione sul welfare aziendale in Italia. Innanzitutto, era stato allargato il perimetro che non concorre al calcolo dell’Irpef, includendo vari tra cui l’assistenza destinata a familiari anziani o non autosufficienti. In secondo luogo, era stata espansa, fino a 80mila euro, l’area della tassazione zero per i dipendenti che scelgono di convertire i premi di risultato del settore privato di ammontare variabile in benefit compresi nell’universo del welfare aziendale.

Questi sono gli aspetti generali, focalizzandoci invece maggiormente sul benefit dell’assistenza sanitaria a livello legislativo ritengo vada aggiornato e fortemente ripensato l’impianto fiscale, il limite di deducibilità fiscale dei contributi di assistenza sanitaria integrativa, infatti, è fermo a 3.615,20 euro dal 1997.

Raccogliere la sfida: consolidare e rafforzare il posizionamento di Assidai

Raccogliere la sfida: consolidare e rafforzare il posizionamento di Assidai

Intervista al nuovo Presidente di Assidai Ing. Armando Indennimeo per conoscere nel dettaglio i principi e le priorità al fine di valorizzare l’attività di Assidai, sottolineandone le caratteristiche di unicità

Ing. Indennimeo, ha da poco assunto la Presidenza di Assidai: un importante riconoscimento ma anche una grande responsabilità, innanzitutto nei confronti degli iscritti. Quali saranno i principi che la ispireranno nell’operato quotidiano e quali ritiene siano le priorità oggi per valorizzare ulteriormente Assidai, a partire dal suo ruolo nel sistema Federmanager?

Ing. Armando Indennimeo, Presidente Assidai

Sono onorato di essere stato eletto Presidente di Assidai, che da oltre 30 anni si prende cura della salute dei manager e delle loro famiglie a prescindere dall’età e dalle condizioni di salute al momento dell’iscrizione. Mi impegnerò nel guidare il Fondo in un’ottica di continuità con tutto quanto è stato fatto in passato, con un’attenzione molto forte verso l’innovazione e la sostenibilità con l’obiettivo di allargare la platea delle aziende industriali che scelgono Assidai.

I colleghi iscritti al Fondo e i potenziali nuovi aderenti sono al centro di tutto e l’obiettivo sarà quello di migliorare sempre di più il range delle coperture e dei servizi a loro disposizione, tutto questo nel rispetto dei valori che caratterizzano il Fondo stesso. Contemporaneamente sarà importante continuare ad accrescere la riconoscibilità del brand Assidai e implementare nuove sinergie con gli altri Enti del sistema e con le Associazioni Territoriali Federmanager per ottimizzare i processi operativi e aumentare il livello dei servizi offerti agli assistiti e alle imprese.

Assidai si occupa sin dalla sua nascita di assistenza sanitaria integrativa. Tuttavia, rispetto agli altri fondi ha caratteristiche distintive uniche, ce le può illustrare?

Assidai è davvero una realtà unica perché è un Fondo di assistenza sanitaria di natura non profit i cui valori cardini principali sono la solidarietà e la mutualità e propone sul mercato uno dei benefit oggi più richiesti: l’assistenza sanitaria integrativa. Manager, quadri e consulenti possono aderire individualmente o come azienda e possono mantenere la loro iscrizione ad Assidai per tutta la vita, con coperture all’avanguardia, che tutelano non solo il manager che aderisce ma anche tutta la sua famiglia.

Scegliendo Assidai si aderisce a un Fondo sanitario e non a una soluzione assicurativa tout court, beneficiando così di tutti i valori intergenerazionali insiti proprio nel Fondo. Inoltre, Assidai è un Fondo creato dai manager per rispondere alle esigenze dei manager, essendo stato costituito e gestito da Federmanager, unico stakeholder del Fondo stesso, e questo ne accresce la solidità anche in termini di expertise e know how.

Cosa significa per il vostro fondo “benessere” della persona e come ciò si è riflesso nelle prestazioni garantite agli iscritti?

Ritengo che il benessere sia uno stato di equilibrio e di stabilità cui bisogna sempre mirare. Negli ultimi anni, soprattutto a seguito della pandemia, l’attenzione verso la salute è divenuta un aspetto prioritario per tutti noi. Assidai ne conosce il valore: essere iscritti ad Assidai significa non solo essere tutelati nei momenti più delicati della propria vita ma anche avere a disposizione una serie di prestazioni per la non autosufficienza.

Nel panorama dei fondi sanitari integrativi italiani, infatti, Assidai ha sempre giocato d’anticipo, e fin dal 2010 ha introdotto significative prestazioni sul delicato tema delle coperture per la non autosufficienza (Long Term Care), cioè l’insieme dei servizi socio-sanitari forniti con continuità a persone che necessitano di assistenza permanente a causa di disabilità fisica o psichica. Questo tema purtroppo per l’Italia e per i principali Paesi europei, è sempre più di attualità a causa del graduale invecchiamento della popolazione.

Nel corso degli anni il Fondo ha apportato continue migliorie alle prestazioni per la non autosufficienza e sono lieto di anticipare per il 2023 una grande novità, che tutela gli iscritti in modo considerevole in termini di rendite vitalizie garantite. Infatti, per le prestazioni per la non autosufficienza che, fino al 31 dicembre 2022, sono indirizzate agli iscritti fino a 65 anni, è stato previsto l’innalzamento dell’età fino ai 70 anni con l’allineamento della definizione a quella in vigore nel Fasi (non essere in grado di compiere 3 su 6 delle principali attività della vita quotidiana). Uno sforzo importante da parte di Assidai e sono certo che gli iscritti apprezzeranno molto questa novità.

Tra le iniziative più recenti c’è il Prodotto Unico Fasi – Assidai, perché questa scelta e che vantaggi comporta per chi vi aderisce?

Per soddisfare le esigenze reciproche di aziende e lavoratori, a seguito dell’ultimo rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Dirigenti Industria siglato da Federmanager e Confindustria, è stato previsto, in ambito di assistenza sanitaria, una forte collaborazione tra Fasi e Assidai realizzata attraverso la società di servizi IWS – Industria Welfare Salute, partecipata da Confindustria, Federmanager e Fasi. Tale partnership ha dato luogo alla possibilità, attraverso Assidai, di integrare le prestazioni previste da nomenclatore tariffario Fasi, fino al 100% della spesa sostenuta. Come? Grazie all’ideazione del Prodotto Unico Fasi-Assidai, che garantisce ai dirigenti in servizio delle aziende industriali un’assistenza sanitaria completa con la possibilità di gestire un’unica richiesta di rimborso Fasi – Assidai e un unico accesso facilitato al network di strutture sanitarie convenzionate.

Inoltre, non vanno sottovalutate le importanti coperture in caso di non autosufficienza incluse nel Prodotto Unico Fasi – Assidai che, grazie all’erogazione di un’importante rendita vitalizia mensile, possono supportare le famiglie che dovessero affrontare drammatici casi di disabilità permanenti. In conclusione, dati i vantaggi e l’unicità del Prodotto Unico, ritengo sia fondamentale una sempre maggiore diffusione dello stesso presso i dirigenti in servizio che ancora non conoscono Assidai e, di conseguenza, gli importanti benefici derivanti dall’iscrizione al nostro Fondo sanitario.

C’è qualche altra novità per il 2023, oltre all’importante miglioria introdotta per la Long Term Care, che ha piacere di anticiparci?

Abbiamo lavorato intensamente in questi mesi anche per introdurre una significativa novità relativa al Piano Sanitario Familiari, un’importante copertura sanitaria che consente ai manager iscritti di estendere l’assistenza sanitaria anche ai propri figli sia nel caso non siano più rientranti nel nucleo familiare perché hanno compiuto il 26° anno di età, sia nel caso abbiano perso l’assistenza sanitaria del fondo primario.

Fino a quest’anno l’assistenza sanitaria era garantita fino ai 55 anni dei figli, l’importante miglioria per il 2023 è che l’età è stata innalzata a 65 anni per rispondere alle esigenze di molti manager che in più occasioni ci hanno segnalato questa criticità. Mi preme, infine, anche ricordare che il Piano Sanitario Familiari è destinato anche al coniuge o ex convivente.