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All’interno del processo europeo di decarbonizzazione, Eni, attraverso la Direzione Refining & Marketing, vuole giocare un ruolo da protagonista attivo, promuovendo una mobilità sostenibile volta a garantire la progressiva minimizzazione dell’impatto ambientale e un incremento di efficienza e qualità del servizio e dei prodotti

Nei prossimi anni è attesa una crescita della domanda di energia in un quadro caratterizzato da un impegno forte, almeno dell’Europa, verso una decarbonizzazione del continente. L’11 dicembre scorso il Presidente Von der Leyen  ha presentato la Comunicazione sul Green Deal, che rappresenta la prima priorità politica della nuova Commissione.

E’ chiaro che si prevede un trend di decarbonizzazione sempre più spinto e un contesto internazionale sempre più attento verso temi di sviluppo sostenibile e “social licence”. Queste tendenze plasmeranno il futuro e determineranno nuovi paradigmi di sviluppo che andranno a impattare sui modelli di consumo, di offerta e sui processi industriali.

In questo quadro di riferimento multi-sfaccettato, emerge la necessità di adottare un approccio sistemico che integri organicamente i trend emergenti di decarbonizzazione, ma anche la crescita inclusiva, sposandoli nel proprio piano di business. Nel percorso di decarbonizzazione dei trasporti Eni, attraverso la Direzione Refining & Marketing, vuole giocare un ruolo da protagonista attivo, promuovendo una mobilità sostenibile, grazie ad un approccio olistico di “technology neutral”, che punta ad identificare un mix sinergico di soluzioni innovative.

Questo approccio vuol garantire la progressiva minimizzazione dell’impatto ambientale e un incremento di efficienza e qualità del servizio e prodotti per la mobilità. Il tutto avviene attraverso l’adozione di diverse tecnologie con impatti su diversi orizzonti temporali, con iniziative “pronte” a fornire un contributo in termini di riduzione delle emissioni, e iniziative e tecnologie ancora “acerbe” ma che, nel lungo termine, potranno fornire importanti soluzioni. Le iniziative di economia circolare contribuiscono ad accrescere e a potenziare l’impatto delle nuove soluzioni tecnologiche per la mobilità sostenibile, ponendo in contatto diverse filiere produttive allo scopo di valorizzare scarti e rifiuti in nuovi prodotti e nuove soluzioni.

Tra gli esempi di economia circolare i biocarburanti rappresentano una soluzione in grado di offrire un contributo immediato alla riduzione delle emissioni e al contenimento delle risorse, valorizzando i rifiuti o biomasse non destinate al food o feed.  Tutto ciò è stato possibile grazie alla conversione di due raffinerie tradizionali in bioraffinerie:  Eni è la prima compagnia al mondo ad avere realizzato questo investimento con l’impianto a Porto Marghera, Venezia, nel 2014 e a Gela nel 2019. L’HVO (Hydrotreated Vegetable Oil) prodotto attraverso il processo Ecofining™, che trasforma materie prime di origine biologica in biocarburante, consente l’utilizzo di qualsiasi tipo di carica, di prima generazione (oli vegetali), scarti e rifiuti (oli alimentari usati e di frittura, e sottoprodotti di lavorazioni di materie prime vegetali e animali.Un’altra iniziativa riguardante la differenziazione dei feedstock delle bioraffinerie in ottica circolare, è la recente sperimentazione di un genotipo di pianta di ricino, non in competizione con la filiera alimentare, una pianta in grado di crescere in terreni predesertici e dalla quale è possibile ottenere un bio-olio che può essere utilizzato come feedstock delle bioraffinerie.

Inoltre nell’ambito dei biocarburanti Eni ha individuato alcune opportunità di sviluppo di progetti di biometano CNG ed LNG e ha stretto alleanze con il mondo agricolo attraverso MOU con Coldiretti, CIB (consorzio italiano biogas) e ConfagricolturaIl biometano potrà essere distribuito sia in forma gas compresso che in forma liquefatta (LNG)La rete di punti vendita di proprietà R&M che distribuiscono metano fossile in Italia conta circa 100 stazioni e 2 che distribuiscono il metano liquefatto. In quest’ottica è prevista la realizzazione di ulteriori  punti vendita per il metano gassoso e 8 per la vendita di metano liquefatto.

Eni ha avviato un programma di installazione di colonnine di ricarica presso le stazioni di servizio Eni, con la realizzazione di circa 1.000 punti di ricarica con potenza di ricarica fino a 50 kW. Nel processo di trasformazione delle stazioni di servizio rientra anche la realizzazione di una nuova stazione di servizio a San Donato Milanese (Milano) per la fornitura di idrogeno a FCV (Fuel Cell Vehicles); a tal riguardo è stato siglato accordo di partnership con Toyota che metterà a disposizione 10 vetture per la sperimentazione della mobilità ad idrogeno.

Infine si ricorda l’impegno più “visibile” di Eni in termini di mobilità sostenibile, ovvero il programma Enjoy, nato nel dicembre 2013 a Milano, un servizio di car sharing presente in Italia in 5 città (Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna) con 2.400 veicoli di cui autovetture e 100 Fiat Doblò.L’approccio adottato da Eni Refining & Marketing è pienamente in linea con la posizione dell’Unione Europea che fin dagli anni Novanta ha individuato, tra gli obiettivi prioritari in termini di competitività in ambito internazionale, la messa a punto di politiche mirate ad accrescere la mobilità riducendone, nel contempo, gli effetti negativi, soprattutto nelle aree urbane. In questo senso la diversificazione delle soluzioni nel rispetto delle istanze locali rappresenta la chiave interpretativa di un fenomeno complesso con non può essere risolto con la semplice elettrificazione del comparto del trasporto leggero.